Qual è il rapporto tra potere e architettura? O meglio, come è possibile posizionare un potere democratico nello spazio in modo efficace? Sono questi i quesiti che Romaldo Giurgola si è posto per disegnare il progetto dell’Australian Parliament House, ovvero del Palazzo del Parlamento australiano di Canberra. Il risultato è una costruzione grandiosa e aperta – simbolicamente e non solo – allo sguardo del pubblico, che si distingue per il peculiare richiamo alla forma di due boomerang, ben visibili scrutando l’area dell’alto. Vediamo quali sono le caratteristiche architettoniche che hanno reso l’Australian Parliament House famoso a livello globale.
Prima dell’Australian Parliament House
Il Palazzo del Parlamento australiano è stato inaugurato nel 1988 dalla regina Elisabetta II. Nei decenni precedenti il Parlamento australiano era ospitato dal cosiddetto Old Parliament House, sempre a Canberra, teatro dei lavori delle camere per 61 anni. Negli ultimi decenni, però, questo palazzo aveva causato non pochi problemi per via della mancanza di spazi, rendendo indispensabile la progettazione di un nuovo edificio. La storia relativamente breve del Parlamento è da ricondurre alla storia recente del Commonwealth of Australia, nato nel 1901 dall’unione delle sei colonie britanniche. All’epoca la definizione di Canberra come capitale fu tutt’altro che scontata: vista la rivalità esistente tra le due più grandi città del Paese, ovvero Melbourne e Sydney, fu necessario scegliere una terza opzione. Nel 1909 si decise di proclamare Canberra capitale, ma la prima guerra mondiale allungò di parecchio i tempi per il trasloco effettivo delle camere: il Parlamento federale lasciò Melbourne solamente nel 1927.
Il progetto del Palazzo del Parlamento australiano
La decisione di avviare la costruzione di un nuovo edificio per ospitare il parlamento australiano venne presa nel 1978 dal governo Fraser, che indicò Capital Hill come luogo specifico in cui erigere il nuovo palazzo. Per scegliere il miglior progetto venne creato un concorso a due stadi, presieduto dalla Royal Australian Institute of Architects e dalla National Capital Development Commission. Il concorso raccolse in tutto 329 progetti, provenienti da 29 paesi differenti.
A spuntare sulle altre fu una proposta proveniente da Philadelphia, elaborata dallo studio di architettura Mitchell/Giurgola e firmata per l’appunto da Romaldo Giurgola. A convincere la giuria furono due idee: quella di costruire gran parte dell’edificio al di sotto di Capitan Hill, abbassando quindi la collina; nonché quella di posizionare un’importante guglia alla sua sommità, portante una enorme bandiera australiana. Non passarono inosservati i riferimenti di Giurgola ai pattern dell’Old Parliament House: nonostante la ovvia differenza di scala, infatti, le facciate degli edifici hanno diversi punti in comune. A definire l’unicità del progetto fu anche la stretta collaborazione tra Giurgola e l’architetto paesaggista Peter G. Rolland, che fu eccezionalmente messo a capo degli ingegneri civili. La costruzione dell’edificio iniziò nel 1981; l’obiettivo era quello di portare a termine i lavori entro il 1988, e più nello specifico entro il 26 gennaio, giorno di festa nazionale nonché duecentesimo anniversario dello sbarco della First Fleet nella Baia di Sydney (l’arrivo degli europei in Australia) avvenuto il 26 gennaio del 1788. Questa scadenza non venne però rispettata, con l’inaugurazione del palazzo del Parlamento australiano che venne effettuata invece il 9 maggio, in presenza di sua maestà.
L‘altezza dell’edificio, senza la guglia, è di 18,5 metri, mentre la bandiera che sventola in cima all’asta – a 81 metri di altezza – è larga 12,8 metri per 6,4 metri. L’area complessiva occupata dal palazzo del Parlamento di Canberra è di 32 ettari.
La struttura dell’Australian Parliament House
Il Palazzo del Parlamento di Canberra desidera riflettere anche la cultura aborigena. Per questo motivo nel piazzale antistante l’ingresso principale è presente un grandioso mosaico di 196 metri quadrati, realizzato dall’artista Kumantye Jagamara. Il visitatore è accolto poi dalla Grande Veranda, che assurge a volto pubblico del parlamento australiano. Pavimentata con del granito rosso estratto nel New South Wales e racchiusa da pareti rivestite in marmo bianco di Carrara, è un elegante sfondo alle tante cerimonie che vengono effettuate nel piazzale. Il marmo è una componente chiave anche nel foyer del palazzo. Si parla in questo caso di uno spazio dominato da 48 colonne di marmo, che giocano tra il rosa e il verde, colori che si ritrovano poi all’interno a livello delle due camere; si tratta più nello specifico di marmo cipollino italiano e marmo rosa portoghese. Le stesse scale che si ergono dal foyer sono in marmo, e sono arricchite dalle sculture di Sydney Anne Ferguson, laddove il pavimento in marmo e granito nero del Belgio è reso intrigante dalla presenza di innumerevoli fossili.
La Hall e la Members Hall
Sede di grandi ricevimenti formali, la Hall è dominata dalla Great Hall Tapestry disegnata da Arthur Boyd, che necessitò di due anni di lavoro continuato da parte di ben 14 tessitori. A definire la sala sono poi le pareti in legno, realizzate con una grande varietà di legnami, dalla betulla bianca allo jarrah, che si ritrova anche nel pavimento arricchito da intarsi in ebano (regalato dalla Papua New Guinea). Dalla Hall si accede alla Members Hall, centro dell’Australian Parliament House: si trova infatti direttamente al di sotto della bandiera, nonché perfettamente a metà tra Senato e Camera dei rappresentanti. A caratterizzare lo spazio qui sono le colonne tonde rivestite in legno, nonché la Reflective Pool in granito, il cui suono prodotto dall’acqua è pensato per coprire tutte le conversazioni.
Senato e Camera
La House of Representatives Chamber, ovvero la camera bassa australiana, conta 151 membri. L’ambiente è dominato dal verde, colore associato storicamente alla Camera dei Comuni del Parlamento britannico, nonché all’eucalipto, pianta tipica di questo Paese. La Camera del Senato, ovvero la camera alta australiana, conta 76 membri. In questo caso in luogo del verde troviamo il rosso, a ricordare la Camera dei Lord britannica nonché il rosso-ocra tipico del paesaggio australiano. In entrambi questi ambienti l’attenzione è rapita dalla sedia dello speaker, in legno finemente intarsiato.