Dopo Melbourne e Sydney, l’Australia cala il tris delle Olimpiadi con Brisbane

L’Australia si prepara ad accogliere i suoi terzi Giochi Olimpici estivi, sostenuta da una solida eredità infrastrutturale.

La capitale Brisbane e l’intero Queensland stanno trasformando le loro infrastrutture per prepararsi ai Giochi Olimpici e Paralimpici del 2032. Sarà la terza volta che l’Australia ospita le Olimpiadi estive dopo Melbourne 1956 e Sydney 2000. In entrambe le occasioni, il Paese ha fissato nuovi standard in termini di infrastrutture e innovazioni tecnologiche. Sarà così anche stavolta, con il progetto della nuova ferrovia nel Queensland che collegherà la Sunshine Coast (nel sud dello stato) alla regione del Moreton Bay (nel sud-est) fino a Brisbane e oltre.

Australia, Olimpiadi di Melbourne 1956: uno spettacolo globale

Quelli di Melbourne 1965 furono i primi Giochi Olimpici estivi organizzati al di fuori di Europa e Nord America, diventando un fenomeno globale grazie alle trasmissioni televisive in diretta. I Giochi portarono anche infrastrutture innovative, come l’ampliamento del Melbourne Cricket Ground (MCG), diventato un modello per le strutture polifunzionali grazie alla sua capacità di oltre 100.000 spettatori. Tra gli impianti sportivi spiccava la Olympic Pool, esempio pionieristico per il design moderno e le tecnologie avanzate impiegate nelle competizioni di nuoto. Inoltre, furono potenziate le infrastrutture di trasporto, con l’ampliamento delle principali arterie stradali e un significativo miglioramento della rete ferroviaria, per garantire un accesso rapido ed efficiente ai luoghi delle gare. L’evento stimolò anche una pianificazione urbana innovativa, favorendo l’espansione della città e la creazione di quartieri e strutture residenziali progettati per accogliere atleti e visitatori.

Australia, Olimpiadi di Sydney 2000: un’eredità sostenibile

La sostenibilità fu il fulcro dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Sydney 2000, con sedi costruite utilizzando materiali ecologici e progettate per il risparmio energetico e idrico. L’evento portò persino alla creazione del primo sistema su larga scala di riciclo delle acque urbane in Australia, che risparmia tuttora circa 850 milioni di litri di acqua potabile all’anno. Il Sydney Olympic Park, realizzato per i Giochi, ha permesso di riqualificare 160 ettari di terreno degradato e di creare uno dei più grandi parchi urbani del Paese. Oggi, è un vivace polo commerciale, residenziale e per eventi di livello mondiale. Strutture iconiche come lo Stadio Olimpico continuano a ospitare grandi eventi sportivi, tra cui la finale della Coppa del Mondo di Rugby 2003, mentre l’arena indoor accoglie concerti internazionali e competizioni sportive d’élite.