Edificio simbolo di New York, per lungo tempo è stato il grattacielo più alto del mondo: si parla ovviamente dell’Empire State Building, con la sua altezza totale di 443 metri. Nello specifico, questo grattacielo in stile art déco è stato l’edificio più alto del mondo dal 1931 al 1971, anno in cui venne superato dalla costruzione delle Torri Gemelle del World Trade Center. Nel 2001, dopo i tragici fatti dell’11 settembre, l’Empire State Building tornò a essere temporaneamente il grattacielo più alto nello skyline di New York, per perdere nuovamente il primato nel 2013, con l’inaugurazione dell’One World Trade Center (che raggiunge l’altezza di 546,2 metri).
Il più famoso grattacielo di New York
L’Empire State Building sorge nel cuore di Manhattan, tra la Fifth Avenue e la West 34th Street. Ancor più della sua altezza, a stupire e ad affascinare è sempre stata la bellezza di questo grattacielo: si tratta non a caso dell’edificio che ha ottenuto il primo posto nella classifica delle costruzioni più amate realizzata dall’American Institute of Architects. Registrato fin dal 1981 tra i monumenti nazionali statunitensi, è stato reso ancora più famoso dalle tante comparse in film estremamente famosi. La prima pellicola a sfruttare l’Empire State Building fu King Kong, seguita da Insonnia d’amore, Un amore splendido, The Day after Tomorrow, The Avengers e via dicendo.
La storia della progettazione e della costruzione dell’Empire State Building
Lì dove oggi si innalza l’Empire State Building aveva luogo il primo grande albergo della città, il Waldorf-Astoria, costruito nell’Ottocento dalla famiglia Astor. L’hotel chiuse i battenti nel 1929, e l’intero lotto di edifici venne acquistato da un gruppo di imprenditori, tra i quali un ex dirigente della General Motors e l’ex governatore dello stato di New York. In quegli anni era iniziata la corsa per la costruzione del grattacielo più alto del mondo, primato conquistato proprio nel 1928 dal Chrysler Building, con i suoi 318,9 metri d’altezza.
La realizzazione del disegno dell’Empire State Building venne affidata allo studio Shreve, Lamb & Harmon Associates, che riuscì a presentare il progetto con un tempo record di sole 2 settimane. Una tale velocità fu possibile andando a trarre spunto dai disegni di altri grattacieli in stile art déco realizzati dallo studio, rispettivamente a Cincinnati e a Winston-Salem. Inizialmente il progetto originale prevedeva la costruzione di un edificio di 80 piani, quanto bastava per battere qualsiasi record precedente. Ma mentre gli architetti disegnavano il futuro Empire State Building, centinaia di operai stavano lavorando per innalzare il già citato Chrysler Building, e per questo motivo in corso d’opera si decise di aumentare l’altezza finale del grattacielo, raggiungendo i 102 piani totali.
I lavori per la costruzione dell’Empire State Building iniziarono il 24 settembre del 1929, partendo dalla demolizione degli edifici precedenti; si cominciò quindi a realizzare le fondazioni nel gennaio del 1930. Il cantiere – affidato all’impresa Starrett Brothers and Ekin – poteva contare su circa 3.400 operai, la maggior parte dei quali immigrati italiani e irlandesi, con una rilevante minoranza di nativi Mohawk, scelti per il loro grande equilibrio e per l’assenza di vertigini.
Con una tale forza lavoro, la costruzione dell’Empire State Building procedette in modo velocissimo, quanto nessun altro cantiere al mondo è mai riuscito a fare: il grattacielo si alzava di 4 piani e mezzo alla settimana, con il completamento dei lavori in sole 23 settimane.
Il 1° maggio 1931 vi fu l’inaugurazione ufficiale del grattacielo, alla quale parteciparono il sindaco di New York e il governatore dello stato di New York, ovvero il futuro presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt. Quello che allora era il presidente degli USA, ovvero Herbert Hoover, accese personalmente l’illuminazione del nuovo grattacielo mediante un collegamento via radio con la Casa Bianca. La soddisfazione era altissima: non si trattava solamente del grattacielo più alto del mondo, ma anche dell’edificio con il numero maggiore di piani, nonché di quello costruito più velocemente.
L’Empire State Building nella storia degli Stati Uniti
L’interessante storia dell’Empire State Building non finisce con la sua costruzione. Bisogna infatti sottolineare che, mentre si iniziava a lavorare alle fondamenta dell’edificio, gli Stati Uniti furono travolti dalla crisi del 1929: non stupisce quindi che per i primi anni l’edificio – destinato a uffici – restò in gran parte vuoto, anche per via della concorrenza del vicino Rockefeller Center. A salvare il grattacielo dal fallimento furono la sua altezza, tale da attirare ogni giorno tantissimi visitatori per accedere alla famosa terrazza posta all’86° piano, nonché la notorietà crescente, anche grazie alla pellicola King Kong, girata nel 1933.
La storia dell’Empire State Building è costellata da tanti altri eventi noti: si pensi all’aereo nel 1945 si schiantò accidentalmente tra il 78° e il 79° piano, portando alla morte di 14 persone, alla forzata disattivazione dell’illuminazione notturna durante la crisi energetica, o ancora, all’assegnazione di un codice postale proprio – il famoso 10118 – nel 1980.
Le caratteristiche dell’Empire State Building
L’intera armatura d’acciaio che sorregge l’Empire State Building, seguendo i criteri costruttivi dell’epoca, è ricoperta da calcestruzzo e da mattoni: si stima che il peso totale dell’edificio sia di 365.000 tonnellate, poggiati su delle fondazioni poste a 17 metri di profondità e composte da 210 pilastri. Il rivestimento esterno dell’edificio è invece realizzato con dei pannelli in alluminio, che decorano il grattacielo insieme ai blocchi di pietra calcarea, posti tra le 6.514 finestre del palazzo. Il risultato è un grattacielo dall’aspetto austero, simmetrico e armonioso.
È sbalorditivo pensare che, inizialmente, il pennone originale dell’edificio era stato pensato per ancorare i dirigibili, consentendo così la discesa dei passeggeri. Il progetto fu però giudicato impraticabile, e il pennone di 62 metri venne quindi utilizzato per ospitare un complesso sistema di antenne, nonché una importante parafulmine.
Lo stile art déco è ripreso anche all’interno, in particolar modo a livello dell’atrio di ingresso sulla Fifth Avenue, arricchito da decorazioni in marmo rosa, nero e di Rocheron. L’Empire State Building ospita 73 ascensori (trai quali 6 montacarichi) i quali si muovono a velocità comprese tra i 180 e i 430 metri a minuto. Per raggiungere il 103° piano senza gli ascensori partendo dal livello stradale è necessario affrontare 1.872 scalini.