Sono passati 8 anni dalla morte dell’architetto Gae Aulenti. Scomparsa il 1° novembre del 2012, un mese dopo darà il nome alla famosa Piazza Gae Aulenti a Milano, la futuristica piazza circolare sopraelevata di 6 metri dalla strada e con 100 metri di diametro, progettata dall’architetto argentino César Pelli. Signora dell’architettura italiana, con il suo studio – diventato poi, nel 2005, studio Gae Aulenti Architetti Associati – ha saputo dare la sua impronta al mondo dell’architettura moderna, inserendosi in un universo prevalentemente maschile.
Architetto, donna, intellettuale: chi è stata Gae Aulenti
Le prime opere di Gae Aulenti risalgono agli anni Cinquanta, un’epoca in cui un architetto donna rappresentava un’eccezione assoluta. Lei stessa spiegava ironicamente che «l’architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di nulla». Decisa nel lavoro quanto timida nella vita, lontanissima dall’odiato concetto di archistar, Gae Aulenti ha collezionato premi e riconoscimenti: dal premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana al titolo di Chevalier de la Legion d’Honneur conferitole da Mitterand, per arrivare al titolo Cavaliere di Gran Croce nonché alla Medaglia d’Oro alla carriera, ritirata personalmente in Triennale di Milano proprio nel 2012.
Nata a Udine nel 1928 in una famiglia per metà pugliese e per metà napoletana, ha studiato tra Biella, Torino e Firenze, per approdare infine al Politecnico di Milano. La sua carriera inizia come redattrice e grafica della rivista Casabella, al fianco di Ernesto Nathan Rogers, dal quale imparerà l’importanza di avere sempre uno sguardo internazionale. Lì inizia a formarsi la figura dell’architetto Gae Aulenti: per lei quel mestiere deve essere prima di tutto intellettuale, supportato da una continua ricerca letteraria, storica e artistica. «L’architetto» spiegava «deve saper leggere il contesto perché molto spesso le radici sono nascoste e sotterranee. Il saperle riconoscere e farle apparire è il grande lavoro di rilettura storica di un luogo».
La Gae Aulenti designer
Prima di passare alle più famose opere di Gae Aulenti vale la pena soffermarsi sulla sua carriera parallela di designer. Il suo pezzo più celebre è sicuramente la famosa lampada da tavolo Pipistrello, che riassume in modo elegante le caratteristiche del movimento Neoliberty, che negli anni Sessanta si opponeva al filone del razionalismo. Tra gli altri oggetti di design particolarmente famosi firmati da Gae Aulenti c’è poi, per esempio, la poltrona Sgarsul di Gae Aulenti, una poltrona a dondolo che ha contribuito a fare la storia del design made in Italy.
Le principali opere di Gae Aulenti
La lunga carriera di Gae Aulenti ha visto l’architetto impegnato in numerosi progetti di respiro internazionale, come la ristrutturazione della Gare d’Orsay di Parigi con l’allestimento del museo, la ristrutturazione di palazzo Grassi a Venezia e del Palavela di Torino.
Ecco alcuni dei lavori più importanti e famosi dell’architetto.
Museo d’Orsay
Tra i progetti più famosi di Gae Aulenti figura indubbiamente quello relativo alla ristrutturazione degli interni della Gare d’Orsay, l’ex stazione ferroviaria di Parigi all’interno della quale è stato allestito il famoso museo aperto nel 1986, nel quale sono ben chiari i riferimenti allo stile Neoliberty, a partire da tema floreale.
A distinguersi, in questo lavoro come in tanti altri progetti di Gae Aulenti, è il grande rispetto per la struttura originale della stazione. Grande importanza verrà assegnata alla luce – con l’architetto a spiegare «penso che l’architettura di un museo sia definita dal tipo d’illuminazione, naturale e artificiale, che bisogna comporre per consentire la migliore percezione delle opere».
Non sorprende dunque l’impegno profuso per definire attentamente di caso in caso l’illuminazione ideale per le oltre 4.000 opere esposte, scegliendo della pietra calcarea per sfruttare al meglio la luce naturale proiettata all’interno dalla volta in vetro.
Piazzale Cadorna a Milano
Negli anni Novanta Gae Aulenti ha progettato la ristrutturazione urbanistica di piazzale Luigi Cadorna, tra le principali piazze di Milano, nonché importante snodo della mobilità urbana. La stazione di Cadorna, infatti, al suo interno ospita la metropolitana linee M1 e M2 e una stazione ferroviaria, e nella piazza antistante le fermate di bus e tram cittadini. Il nuovo disegno della piazza privilegia senz’altro il movimento pedonale grazie alle pensiline, che proteggono dalle intemperie e attenuano la luce del sole, preparando le persone all’ingresso nella stazione.
A fare da contrasto alla serietà del progetto vi è, in posizione centrale, la colorata scultura eseguita da Claes Oldenburg e Coosje Van Bruggen. Anche in questo progetto si capisce il concetto basilare del modo di progettare di Aulenti: ogni luogo è prima di tutto un fatto concettuale, e ogni lavoro deve quindi a partire da una comprensione complessiva e organica del contesto
Palazzo Grassi
Acquistato dalla Fiat nel 1983, Palazzo Grassi viene affidato a Gae Aulenti, per una ristrutturazione dal sapore filologico. Basti pensare che tutte le murature sono state preservate e, laddove non è stato possibile, sono state ricostruite usando dei mattoni ottocenteschi, e quindi contemporanei all’edificio, con un successivo lavoro di isolamento per bloccare l’umidità creata dal nuovo sistema di climatizzazione.
Scuderie Papali a Roma
In seguito a un concorso internazionale, Gae Aulenti nel 1998 viene scelta per la ristrutturazione delle Scuderie Papali, in Piazza del Quirinale.
Costruite tra il 1722 e il 1732, distribuite su una superficie di circa 3.000 metri e distribuite su più piani, le scuderie avevano dismesso il loro originale compito ormai da tempo: l’obiettivo era quindi quello di ristrutturare gli spazi e destinarli quindi a delle esposizioni artistiche temporanee.
Per preservare al massimo la struttura originale Gae Aulenti ha optato per degli interventi del tutto reversibili, a partire dalle imponenti ma facilmente eliminabili pareti in cartongesso. Ad attirare lo sguardo dei visitatori è soprattutto la grande vetrata disegnata dall’architetto, che offre una vista stupenda dal più alto dei colli romani.
Istituto di cultura italiana di Tokyo
Ecco uno dei progetti esteri di Gae Aulenti, questa volta nella città di Tokyo. I suoi 12 piani si affacciano sui giardini imperiali, con una vista d’eccezione sui celebri ciliegi sakura, imperdibili durante il periodo della fioritura. E di certo le facciate del palazzo, così come sono state concepite da Aulenti, non passano in secondo piano, con gli spigoli in marmo bianco e le pareti in rosso vivo, a omaggiare la lunga tradizione artigianale giapponese delle lacche.
Palazzo Branciforte a Palermo
Questo palazzo palermitano, trasformato in un polo culturale polifunzionale, è stato uno degli ultimi lavori firmati da Gae Aulenti. Inaugurato pochi mesi prima della morte dell’architetto, l’edificio cinquecentesco è stato restaurato con l’obiettivo di rivalutare tutti quegli spazi architettonici che, nel tempo, avevano perso la loro funzione originale, valorizzando al massimo ogni spazio, per renderlo un punto di riferimento cruciale nel panorama siciliano e nazionale.