L'Italia è un Paese ricco di laghi. Molti di essi, soprattutto nella zona alpina e prealpina, sono di origine glaciale, scavati quindi dagli antichi ghiacciai che un tempo ricoprivano queste zone. Ma non tutti i laghi italiani si sono formati in questo modo. Anzi, molti di essi non sono nati in modo naturale: il nostro Paese, infatti, ospita moltissimi laghi artificiali. Alcuni sono dei bacini artificiali che nulla hanno a che vedere con i laghi naturali, mentre altri sono dei veri e propri paradisi per la fauna: laghi come quelli della Sila, per esempio, sono diventati indispensabili per gli aironi e per le folaghe, mentre il lago Salto è diventato un habitat naturale per cavedani, trote e carpe. E ancora, il lago di Barcis, in Friuli Venezia Giulia, è una meta per i canoisti, così come lo è quello di Brasimone, in Emilia Romagna. Ma perché sono stati realizzati i laghi artificiali nei decenni e nei secoli scorsi? E perché continuano a essere realizzati tutt'oggi?
Che cosa sono i laghi artificiali?
Perché l'uomo realizza dei laghi artificiali? Laddove la costruzione di palazzi, di ponti e di gallerie è ovvia, quella dei bacini artificiali non lo è altrettanto. All'origine di questi specchi d'acqua che nascono lì dove prima c'erano pascoli, boschi o persino piccoli paesini, ci sono diversi motivi.
La maggior parte dei laghi artificiali è stata costruita con lo scopo di creare dell'energia elettrica. Andando a raccogliere dell'acqua in grandi bacini artificiali – in cui viene fatta convogliare l'acqua di fiumi e torrenti vicini – è infatti possibile regolare il livello dell'acqua, per sfruttarne l'energia cinetica durante la caduta verso il basso.
Altre volte, invece, i laghi artificiali sono stati costruiti per accumulare dell'acqua per esigenze agricole, in modo da avere una riserva nel tempo per l'irrigazione dei campi. E ancora, un bacino artificiale, in determinati ambienti, può avere degli obiettivi naturalistici, andando a creare un habitat in cui possano vivere diverse tipologie di uccelli. Altri laghetti artificiali, tendenzialmente piccoli, sono stati creati a puro scopo estetico, soprattutto nei parchi, o per la pesca sportiva.
Ma quali sono i più grandi laghi artificiali del mondo? E quali sono i più grandi laghi artificiali italiani?
I più grandi laghi artificiali del mondo
Ci sono due modi differenti per indicare la grandezza dei laghi artificiali. È possibile considerare la loro superficie, calcolando dunque l'area dello specchio d'acqua; o è possibile tenere in considerazione il loro volume. In questo senso, la classifica dei più grandi laghi artificiali del mondo varia molto in base alla loro profondità media.
Il lago artificiale con la più grande superficie è il Lago Volta: con i suoi 8.502 km² di superficie questo enorme specchio d'acqua copre il 3,5% del territorio del Ghana (per fare un confronto si pensi che il Lago di Garda, il più grande lago italiano, è ampio solamente 368 chilometri quadrati). La creazione di questo grandissimo bacino è stata possibile con la costruzione della diga di Akosombo, completata nel 1966, che ha sbarrato il fiume Volta. La creazione del Lago Volta non fu indolore per la popolazione: in tutto furono trasferite 76.000 persone. Il Lago Volta è stato creato per irrigare i campi, nonché per l'allevamento e per la pesca. Il secondo lago artificiale più grande al mondo è il bacino di Smallwood, con una superficie di 6.527 chilometri quadrati. Il bacino si trova in Canada, tra Terranova e Labrador, ed è formato da 88 dighe.
Guardando invece al volume, il lago artificiale più grande al mondo è il Lago di Kariba, tra Zambia e Zimbabwe, che conta 180 chilometri cubici d'acqua, distribuiti su una superficie di 5.500 chilometri quadrati. È nato dopo la costruzione di una diga in calcestruzzo a doppio arco sul fiume Zambesi che costituì il primo progetto finanziato dalla Banca Mondiale nel continente Africano. I lavori per la costruzione della diga iniziarono nel 1956 e terminarono 4 anni dopo, con 6 mesi di anticipo, e furono portati avanti da un consorzio di imprese del nostro Paese che, anni dopo, confluirono nel Gruppo Salini Impregilo. Il bacino artificiale per volume a livello mondiale è il bacino di Bratsk, in Russia, formatosi con la costruzione di una gigantesca diga sul fiume Angara. Il volume complessivo del lago artificiale è di 169,3 chilometri cubici d'acqua.
Laghi artificiali in Italia
Il più grande lago artificiale d'Italia, comunque piccolo se confrontato con gli specchi da primato mondiale, è il lago Omodeo, in Sardegna. Con una capacità di 0,792 chilometri cubici d'acqua e una superficie di quasi 30 chilometri quadrati, questo bacino è formato dallo sbarramento del fiume Tirso. La prima diga che diede origine al lago fu costruita tra il 1918 e il 1924, su progetto dell'ingegnere Angelo Omodeo: nasceva così quello che, per anni, fu il bacino artificiale più grande d'Europa. Prima di inondare la zona venne ricostruito più a monte il paese di Zuri. Tra il 1982 e il 1997 venne realizzata una nuova diga per allargare il lago a scopi irrigui: il bacino passò così dagli originali 403 milioni di metri cubi agli odierni 792.
Quello di Omodeo è il più grande dei tanti bacini artificiali italiani, alcuni particolarmente famosi. Si pensi, per esempio, ai laghi che hanno sommerso paesi che, di tanto in tanto, ancora oggi testimoniano la loro esistenza. È il caso del lago di Vagli, in Toscana, che ogni 10 anni viene parzialmente svuotato per la manutenzione della diga: in quei giorni affiora il vecchio bordo di Fabbriche di Careggine, sommerso dalle acque nel 1947. Altrettanto famoso è lo scenografico lago di Resia, situato a 1.498 metri di altitudine in Alto Adige: si tratta di un bacino artificiale nato nel 1950 grazie alla costruzione di una diga che unì i laghi naturali di Resia, di Curon e di San Valentino alla Muta, sommergendo l'abitato di Curon Venosta. Ancora oggi il campanile del paesino emerge dalle acque, e d'inverno, quando le acque del lago ghiacciano, è possibile raggiungere la torre a piedi.