Tutti conoscono la regione dei Grandi Laghi, in America Settentrionale. Qui si trovano ben 5 laghi d’acqua dolce, tutti peraltro tra i più grandi laghi del mondo: l’impressione, guardando una mappa della zona compresa tra gli Stati Uniti d’America e il Canada, è che lì ci sia un mare. Il più vasto tra questi laghi è il lago Superiore, che è anche quello più a nord. Il secondo per estensione è il lago Huron, che ospita l’isola lacustre più grande del mondo, ovvero Manitoulin; collegato a esso c’è il lago Michigan, completamente compreso in territorio statunitense. E ancora, ci sono poi il Lago Erie e il Lago Ontario. Come detto, i due laghi Michigan e Horn sono connessi: si trovano sul medesimo livello, e a farli comunicare non è un fiume, quanto invece uno stretto, tanto da rendere di fatto i due bacini un unico enorme lago. Lo stretto in questione si chiama Mackinac, un nome che i coloni statunitensi derivarono da quello usato dai nativi per indicare la zona, ovvero Mitchimakinak. Ebbene, questo stretto, durante la progressiva industrializzazione dello stato del Michigan, fu attraversato regolarmente da traghetti, a collegare gli 8 chilometri di mare tra le città di St. Ignace e Mackinaw City, rispettivamente a nord e a sud dello stretto. A cambiare le carte in tavola, e ad agevolare gli spostamenti, ci fu negli anni Cinquanta la costruzione del lunghissimo Mackinac Bridge, un ponte sospeso che da allora collega le penisole inferiore e superiore del Michigan: vediamo la storia, i primati e i dati più interessanti su questo esteso ponte. Il quale, va sottolineato fin da subito, figura ancora oggi come il più lungo ponte dell’emisfero occidentale per lunghezza sospesa.
La storia della costruzione del Mackinac Bridge
Gli abitanti del Michigan chiamano affettuosamente questo lungo ponte sospeso Big Mac (grande Mac) o anche Mighty Mac (Potente Mac). Come è stato anticipato, questo collegamento stradale è stato costruito negli anni Cinquanta, ma si iniziò a parlare di un ponte sullo stretto Mackinac molto tempo prima; l’avvicinarsi delle due penisole in corrispondenza dello stretto, lì dove i due grandi laghi si toccano, sembrava infatti un invito naturale a costruire un ponte. L’enorme distanza tra le due coste, però, rimaneva un ostacolo tecnico che risultò per lunghi decenni insuperabile. Fu così che nell’Ottocento, per il trasporto del legno e dei minerali estratti nella zona, si continuò a usare dei traghetti. A cambiare le cose, perlomeno sulla carta, fu l’apertura del ponte di Brooklyn, avvenuta nel 1883: l’anno seguente un imprenditore di St.Ignace propose pubblicamente di costruire un’opera simile nello stretto per connettere le due penisole. Si accese così il dibattito sull’opportunità di collegare le due coste, con qualcuno che ipotizzò la costruzione non di un ponte sospeso, quanto invece di un tunnel. Va detto che il collegamento era particolarmente desiderato dagli operatori turistici della zona, consapevoli dei grandi picchi di visitatori che arrivavano lungo le coste del lago per diverse attrazioni presenti, a partire dal recente Mackinac National Park, istituito nel 1875. Fu proprio un direttore del Grand Hotel di Mackinac Island a proporre la costruzione di un ponte così come quello di Firth of Forth, che proprio in quegli anni era in costruzione in Scozia. Furono però unicamente ipotesi, e il discorso venne messo da parte per decenni.
La necessità di un collegamento tra le due sponde del lago ritornò di attualità nel 1920: in questi anni ci furono diverse proposte, tra le quali la costruzione di un tunnel galleggiante e la realizzazione di una serie di ponti per collegare le due penisole sfruttando le isole presenti nello stretto. Per rispondere alla crescente richiesta di collegamenti, il governo mise in opera un traghetto per passeggeri, mezzo di trasporto che però già nei primi 5 anni si rivelò insufficiente per rispondere ai picchi di visitatori. Per questo motivo finalmente, nel 1934, venne istituita una commissione per la costruzione di un ponte, la quale propose per l’appunto l’edificazione di un unico ponte sospeso tra le due penisole, per un costo non superiore ai 32 milioni di dollari. Alla fine degli anni Trenta vennero effettuate le prime analisi del suolo e i primi scavi: a interrompere tutto arrivò però il secondo conflitto mondiale. La commissione venne cancellata, per essere ricreata nel 1952. Finalmente i lavori per la costruzione del Mackinac Bridge iniziarono concretamente nel 1954, a partire dal disegno dell’ingegnere David B. Steinman. Più nello specifico, i lavori presero luogo tra l’8 maggio del 1954 e il 1° novembre del 1957, giorno di apertura ufficiale del ponte, che con i suoi 8.038 metri di lunghezza connette le due coste senza appoggiarsi a nessuna delle isole presenti nello stretto.
Il Mackinac Bridge nelle classifiche dei ponti più lunghi al mondo
Il Mackinac Bridge è stato a lungo uno dei 4 ponti sospesi più lunghi del mondo. A partire dal 1998, però, diversi ponti costruiti a est l’hanno fatto indietreggiare in classifica, per farlo arrivare in 24° posizione nella misurazione delle campate tra le due torri. Va però detto che anche le campate laterali del Mackinac Bridge, al di là delle due torri, sono molto lunghe: per questo il ponte Mackinac è ancora oggi tra i 5 più lunghi ponti sospesi al mondo, ed è tuttora il ponte sospeso più lungo del mondo occidentale. La distanza sospesa tra le due torri, invece, è di 1,158 metri.
Guardando all’altezza, le torri svettano sopra all’acqua per 168,25 metri, con la strada che nel tratto centrale corre 61 metri al di sopra del lago. Per la sua edificazione, il Mackinac Bridge ha richiesto 67,592 chilometri di cavi, con i cavi principali che vantano un diametro di 62 centimetri.