La storia dell’architettura è anche la storia dei materiali da costruzione. Come scrisse Frank Lloyd Wright “insita nella vera natura di ogni buon edificio, cioè di quel genere di costruzione chiamata Architettura, è la natura dei materiali impiegati nella costruzione”, per poi sottolineare che la casa “glorificherà il materiale di cui è composta”. Lo studio dei materiali antichi da costruzione ci permette di capire quanta strada è stata fatta dalla nostra società, e come sono cambiati nel tempo i criteri per la scelta di questi stessi materiali. Si parla dunque della resistenza di fronte alle sollecitazioni meccaniche, delle proprietà di isolamento termico e acustico, del carico di rottura, della resistenza dell’invecchiamento e via dicendo, per arrivare alla valutazione della resistenza al fuoco dei materiali di costruzione, alla trasmittanza e ad altri dettagli più o meno fondamentali.
Da dove è iniziata questa ricerca?
I materiali da costruzione nell’antichità
I materiali antichi da costruzione non potevano che essere quelli facilmente reperibili in natura. Ecco, dunque, che al formarsi delle prime tribù, l’uomo iniziò a costruire dei piccoli villaggi costituiti da semplici capanne di legno e pelli animali. Siamo nel Paleolitico, e parliamo di strutture elementari, per offrire una protezione minima dalle intemperie. Solo durante il Neolitico, anche a causa del peggiorare delle condizioni climatiche, l’uomo fu spinto a sfruttare in altro modo il principale materiale di costruzione dell’epoca, ovvero il legno, per costruire capanne più solide, con veri e propri tetti, arrivando a realizzare le palafitte di cui ancora oggi abbiamo traccia. Solamente sul finire dell’Età del bronzo, e quindi intorno al terzo millennio a.C., la pietra venne presa seriamente in considerazione come materiale di costruzione: ne sono testimoni costruzioni come Stonehenge, nonché ovviamente le Piramidi, realizzate con pesantissimi blocchi di granito.
I materiali da costruzione dalla Grecia antica al Rinascimento
Il primo utilizzo di materiali di costruzione laterizi si incontra nel secondo millennio a.C., in Mesopotamia. Da lì iniziò la veloce evoluzione dei materiali da costruzione e delle loro caratteristiche. L’utilizzo della pietra lavorata fu associato a quello di travi in metallo e di grappe, con tecnologie costruttive sempre più evolute, grazie alle quali sono state costruite le stupende città greche antiche, con i loro magnifici templi. In quell’epoca, tra ville signorili e agorà, vengono poste le fondamenta essenziali dell’architettura europea e più specificatamente mediterranea, associando ai materiali di costruzione classici nuove tecnologie.
I romani fecero un passo ulteriore, introducendo un nuovo essenziale materiale da costruzione, ovvero il calcestruzzo, che permise di sviluppare in modo importante l’architettura dell’epoca. Al fianco dell’introduzione del calcestruzzo, i romani mettono al centro dell’arte muraria il mattone, laddove invece la pietra inizia a essere utilizzata non più come vero e proprio materiale da costruzione, quanto come rivestimento. Lo stesso mattone ebbe un importante sviluppo nei secoli, passando dai mattoni crudi del primo Secolo a.C. per arrivare alla piena diffusione dei mattoni cotti sotto il regno di Tiberio. Il legno continua in ogni modo a essere utilizzato, in modo particolare come materiale principale per la costruzione dei piani alti delle insulae, ovvero degli edifici di 4 o 5 piani.
Nel Medioevo, come sappiamo, la pietra tornò a essere il principale materiale da costruzione per gli edifici più importanti, dalle chiese ai castelli. È in quest’epoca che viene peraltro introdotto un nuovo materiale che, da quel momento in poi, inizierà ad avere un’importanza centrale negli edifici: parliamo ovviamente del vetro, la cui diffusione venne accelerata con il crescere della Repubblica di Venezia.
Con il Rinascimento ci fu un ulteriore cambio di passo, con un netto ritorno del laterizio a spodestare la pietra. Il mattone ritornò quindi in auge, per restare il materiale da costruzione incontrastato per tanti secoli successivi, dando vita a opere uniche e semplicemente geniali, come la Cupola del Duomo di Firenze. Non stupisce su queste basi il diffondersi in età rinascimentale degli intonaci, inteso sia come elemento architettonico con funzione protettiva e legante, sia come decorazione estetica degli edifici.
I materiali da costruzione dalla Rivoluzione Industriale a oggi
Abbiamo visto quali sono stati i materiali da costruzione nell’antichità e nel Medioevo. Un altro grande spartiacque in questa lunga storia è costituto dalla Rivoluzione Industriale, e quindi dal cambio di di ritmo fatto tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento secolo. Accanto al mattone si imposero a quel tempo i metalli, e dunque il ferro e l’acciaio, nonché parallelamente il cemento armato. Già nel Settecento si ebbero le prime opere in ferro, come il famoso Iron Bridge che attraversa il fiume Severn, in Inghilterra, il primo al mondo costruito con questo materiale, nel 1781.
Queste grandi innovazioni nei materiali da costruzione hanno permesso la costruzione di edifici fino a quel punto semplicemente impensabili. Si pensi al fatto che a fine Ottocento vennero realizzati i primi grattacieli: il primo edificio a meritare questo nome è stato l’Home Insurance Building, costruito nel 1885 a Chicago su progetto di William Le Baron Jenney: con i suoi 55 metri di altezza, questo è considerato il primo grattacielo moderno. Di lì a poco, però, gli occhi di tutti furono rapiti dalla Torre Eiffel, costruita nel 1889, costruita con 18.000 pezzi di ferro e con circa 5 milioni di bulloni.
L’uso di scheletri strutturali dà di fatto il via all’architettura contemporanea, senza più limiti: si pensi che il grattacielo Burj Khalifa di Dubai, costruito solamente 130 anni dopo i primi esempi di skyscraper, ha raggiunto gli 829 metri di altezza, e che la Jeddah Tower di Gedda è pronta a rubare questo incredibile primato con un’altezza complessiva di 1.008 metri.
Lo sviluppo odierno dei materiali da costruzione si pone ulteriori domande. Si guarda sempre più al materiale da costruzione ecologico, capace di garantire un alto livello di sostenibilità, nonché a soluzioni adatte a strutture autoportanti e antisismiche. In questo senso negli ultimi anni sono state proposte idee innovative come il cemento osmotico, il cemento traslucido o persino il cartone da costruzione: la storia dei materiali da costruzione, insomma, sembra avere ancora tanti avvincenti capitoli da scrivere.