La storia della Route 66

Di strade famose nel mondo non ne mancano di certo: parliamo di strade iconiche, che da sole valgono un viaggio. Si pensi alla Highway 1 negli Stati Uniti, che corre lungo la costa pacifica della California, oppure alla Strada della Forra sul Lago di Garda, oppure alla Trollstigen, in Norvegia. Ma non ci sono dubbi: se c’è una strada che davvero tutti conoscono, almeno per sentito dire, quella è la Route 66. Una strada che oggi di fatto non esiste più, ma che resta l’icona di un certo modo di guardare agli Stati Uniti. La “strada madre” – così come è chiamata per via del nomignolo affibbiatole da John Steinbeck nel suo famoso romanzo Furore – è un simbolo indelebile della cultura on-the-road americana e mondiale, e ancora oggi conosce tantissime persone desiderose di seguire il suo percorso. Ma dove passava concretamente la Route 66, quanto era lunga, dove iniziava, e dove finiva? Vediamo cosa indica davvero il nome Route 66, ripercorrendo la storia di questa strada leggendaria.

Il percorso della Route 66: gli stati attraversati

Ancor prima di presentare la storia della Route 66 vale la pena ricordare di cosa si sta parlando nel concreto. Con questo nome si indica una delle prime e più famose autostrade federali statunitensi. Inaugurata l’11 novembre del 1926, la Route 66 era lunga complessivamente 3.755 chilometri, collegando Chicago, città dell’Illinois sulle rive del Lago Michigan, fino a Santa Monica, in California. O meglio: la Route 66 terminava la sua corsa verso ovest proprio di fronte alla spiaggia di Santa Monica. Ecco che allora, da est a ovest, questa strada attraversava questi stati americani: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e infine California.

Come si vedrà di seguito ripercorrendo la storia della Route 66, oggigiorno questa non esiste più: è infatti stata rimossa in modo ufficiale all’entrata in gioco del moderno sistema delle highway; va però detto che tante delle autostrade dell’Interstate Highway System ricalcano fedelmente il percorso originale della Route 66, permettendo così di seguirlo; e ancora, va aggiunto il fatto che attualmente, proprio per via della grande curiosità e del diffuso interesse intorno a questa strada, è possibile trovare dei cartelli che indicano il percorso della Historic Route 66.

Le tappe della storia della Route 66

Per capire la storia della Route 66 è bene comprendere che, all’inizio del secolo scorso, il sistema stradale statunitense era tutto fuorché efficiente. Si parlava infatti di una rete stradale male organizzata, per lo più in condizioni cattive o precarie, senza omogeneità nei vari Stati. Ecco che allora agli inizi degli anni Venti l’American Association of State Highway Officials iniziò effettivamente a progettare un sistema stradale nazionale, per rendere gli spostamenti sicuri e rapidi. Ma non è tutto qui: si volle creare anche un sistema intuitivo, indicando quindi le strade con dei numeri univoci e significativi. Le nuove strade nazionali con numero pari correvano sull’asse est-ovest, mentre quelle dispari correvano sull’asse sud-nord; e ancora, le strade più importanti erano composte da nomi di una o di due cifre, mentre quelle secondarie presentavano nomi da tre cifre, le cui prime cifre rimandavano alla strada più importante incrociata.

L’apertura della Route 66

In questo scenario di fondo si introdusse l’idea della US 66, per collegare, per l’appunto, Chicago e Los Angeles; la Route 66 venne aperta al traffico nel 1926, anche se va detto che la pavimentazione fu ultimata solo anni dopo, nel 1938. A patrocinare l’opera fu Cyrus Avery, che desiderava che il percorso si chiamasse US 60, nome che però era già stato “prenotato” per la strada tra Virginia Beach e Los Angeles; alla fine Avery scelse il numero 66, che risultava facile da ricordare per la ripetizione.

Gli anni della Grande Depressione

Si capisce quindi che la Ruote 66, al tempo, era solamente una delle “tante” nuove strade nazionali che attraversavano gli Stati Uniti. A cosa si deve quindi la sua fama? Questa iniziò quasi subito, durante gli anni della Grande Depressione, con un numero sempre maggiore di persone che dagli Stati dell’Est si muovevano verso Ovest in cerca di nuove opportunità professionali; va poi detto che, visto che gran parte del percorso della US 66 era pianeggiante, questo percorso veniva spesso preferito da chi guidava mezzi pesanti. Ecco che allora il traffico sulla Route 66 negli anni Venti e Trenta andò via via aumentando, contribuendo peraltro a costruire del reddito per le famiglie delle zone rurali attraversate, che in molti casi investirono nella costruzione di stazioni di servizio, di officine e di ristoranti.

La Route 66 durante la Seconda Guerra Mondiale e nel Dopoguerra

Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale la Route 66 vide il traffico aumentare per ragioni militari, per spostare lungo il Paese merci e militari, in direzione della California; visto l’aumentare del passaggio, si decise di moltiplicare le corsie nel tratto del Missouri. Non stupisce quindi che nel Dopoguerra, e in particolar modo durante gli anni Cinquanta, la US 66 fosse la strada preferita dagli statunitensi che si muovevano verso la California per le vacanze, con il percorso che portava i viaggiatori nei pressi del Painted Desert, vicino al Grand Canyon e al Meteor Crater.

Questa crescente popolarità dette nuovo impulso per la nascita di nuove attività commerciali lungo la strada, dai motel ai ristoranti acchiappa-turisti, per arrivare fino alla nascita dei primi drive-in. Va peraltro detto che il primo McDonald’s venne aperto proprio lungo la Route 66, all’altezza di San Bernardino.

I cambiamenti del Federal-Aid Highway Act

La storia della Route 66 ha la sua svolta nel 1956, quanto Eisenhower firma il Federal-Aid Highway Act, che mirava a introdurre nel sistema stradale USA qualcosa di simile alle autostrade tedesche, più rapide e più larghe. Negli anni vennero così via via cancellati tratti della US 66, sostituiti da “nuove” strade. Attualmente il tracciato della Route 66 è stato rimpiazzato da 5 autostrade differenti, ovvero:

  • Interstate 55 (nel tratto iniziale, da Chicago a St. Louis)
  • Interstate 44 (da St. Louis a Oklahoma City)
  • Interstate 40 (da Oklahoma City a Barstow)
  • Interstate 15 (da Barstow a San Bernardino)
  • Interstate 10 (nel tratto finale, da San Bernardino a Santa Monica)

Da quando la Route 66 è stata dichiarata strada di interesse storico – per via dell’impegno di associazioni dell’Arizona e del Missouri – come anticipato, sono riapparsi dei cartelli a indicare il percorso originale a chi desidera di intraprendere questo affascinante viaggio alla scoperta degli Stati Uniti.