Dubai e Londra, New York City e Mosca, ma anche Istanbul e Tokyo. Sono solo alcune delle grandi città che nel corso del 2019 hanno pianificato investimenti infrastrutturali dai 30 miliardi di dollari in su. Il mondo sta cambiando, la metà della popolazione globale vive oggi nelle aree urbane, con la possibilità di arrivare a due terzi ed entro il 2050, e le megacity si stanno organizzando.
GlobalData, un istituto statistico internazionale specializzato nel settore delle grandi opere, ha calcolato il valore combinato dei progetti approvati e in corso nel 2019 dalle metropoli mondiali arrivando a un dato complessivo che fotografa alla perfezione la smania di cambiamento alimentata dal trend demografico e dal bisogno di creare nuovi modelli di sviluppo sostenibili per i cittadini. In tutto, sono stati censiti 8.200 progetti cittadini, in parte già in corso di realizzazione e in parte lanciati nel corso dell’anno, per un valore di 5,3 trilioni di dollari.
Le megacity hanno bisogno di mega progetti
Già dal 2007 GlobalData analizza i principali indicatori di sviluppo delle megacity nel mondo, partendo dalla ricchezza prodotta. Secondo le stime, il Pil cumulato delle principali 50 megacity prese in considerazione è destinato a crescere, passando dagli 8 trilioni di dollari del 2007 ai 20,4 trilioni di dollari del 2025.
Nonostante l’aumento della popolazione (calcolata in 527 milioni di nuovi abitanti che si trasferiranno nelle grandi città entro il 2025) anche la ricchezza pro capite è destinata ad aumentare, passando dai 1.791 dollari del 2007 ai 2.263 dollari del 2025. Il dato è ancora molto basso perché risente degli elevati livelli di povertà che coinvolgono milioni di persone nella maggior parte delle megacity, da Il Cairo a Mumbay.
Ma l’aumento della popolazione, combinato alla crescita della ricchezza complessiva, alimenta il bisogno di nuove infrastrutture, opere necessarie per rispondere all’impatto dell’esplosione demografica e insieme per tutelare uno sviluppo in linea con i principi di sostenibilità.
Construction Mega Cities 2019: chi investe di più nelle costruzioni
Analizzando i progetti in piedi nel corso del 2019, GlobalData ha stilato una classifica delle megacity mondiali più propense a investire nelle grandi opere.
Il risultato è il “Construction Mega Cities” 2019, un indice che calcola città per città qual è il valore dei nuovi progetti lanciati e di quelli già in corso di realizzazione.
A guidare la classifica è Dubai che da sola ha in corso progetti infrastrutturali per un valore di 611,2 miliardi di dollari. La città esprime da sempre una profonda vitalità urbanistica, anche attraverso progetti estremi come il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo che raggiunge gli 829 metri di altezza.
Il secondo posto, quest’anno, è invece occupato da Londra. Il 2019 della capitale inglese si è chiuso con un monte di progetti infrastrutturali, lanciati e in corso, pari a 342,9 miliardi di dollari. Anche Londra, proprio come Dubai, sta vivendo anni di grande sviluppo infrastrutturale, iniziati con la preparazione ai Giochi Olimpici del 2012. Tra i mega progetti lanciati nella capitale inglese molto è stato investito sulla mobilità sostenibile, come la costruzione di Crossrail, un ampliamento significativo della rete metropolitana cittadina, ma anche nella gestione delle acque reflue, con l’ambiziosissimo progetto di realizzare un nuovo tunnel di scarico sotto il Tamigi.
Dopo Londra e Dubai, il terzo posto è occupato da New York City, dove sono previsti investimenti per 285,2 miliardi di dollari, necessari per portare a termine l’opera di rinnovamento della città. Dal rifacimento quasi integrale del JFK, il primo scalo aeroportuale della Grande Mela, al prolungamento di alcune linee metropolitane, fino alla messa in sicurezza di Lower Manhattan dal rischio inondazioni legato a fenomeni atmosferici, sono moltissimi i progetti infrastrutturali in corso.
A questi si aggiungono i progetti urbanistici come quello di The Shed, il centro artistico e polifunzionale costruito nel quartiere di Hudson Yard, già divenuto un polo di attrazione per il mondo della cultura internazionale.
Investimenti delle megacity in infrastrutture: la spinta dei paesi emergenti
A parte le grandi città che occupano i primi posti della classifica, la maggior parte delle megacity che investono nelle infrastrutture si trova proprio nei paesi emergenti ed è figlia del bisogno di rinnovamento di città cresciute senza un reale piano urbanistico e senza infrastrutture in grado di reggere l’urto demografico degli ultimi anni. All’interno dello studio, Yasmine Ghozzi, economista di GlobalData commenta: «Ventinove delle cinquanta megacity maggiormente coinvolte in progetti infrastrutturali si trovano nei paesi emergenti. La rapida crescita infrastrutturale delle grandi città nei paesi emergenti dipende proprio dall’aumento della ricchezza e dall’aumento della popolazione. La nostra analisi dimostra che entro il 2025 la popolazione delle 29 città emergenti selezionate raggiungerà i 327 milioni di abitanti (sono 237 milioni oggi), con una crescita annuale dell’1,8%».
Secondo lo studio gli investimenti nelle infrastrutture sono a loro volta uno dei fattori che favorisce la crescita economica di queste città e il benessere percepito dei cittadini. È quanto sta accadendo a Dubai, dove il completamento di molti progetti ha assicurato una crescita del Pil cittadino solo nell’anno appena trascorso dell’1,3%. Anche Mumbay, oggi una delle città che cresce di più al mondo, deve molto del suo sviluppo agli investimenti nelle infrastrutture: nel novembre scorso la Asia Infrastructure Investment Bank ha approvato un investimento di 575 milioni di dollari per realizzare una serie di progetti sulle ferrovie extraurbane e sulle energie rinnovabili, uno stanziamento che porta il totale degli investimenti della banca in India a 3 miliardi di dollari. E proprio questo legame tra investimenti e crescita economica delle città è il segnale più significativo per tutte le megacity che stanno investendo nelle infrastrutture.