L’arrivo della stagione più mite rimette l’acqua al centro del dibattito pubblico statunitense, soprattutto negli stati più a Sud, come Arizona, Texas e California, chiamati a fronteggiare i ricorrenti fenomeni di siccità e crisi idrica.
A El Paso, al confine tra Texas e Messico, così come nel deserto del Mojave in California, due delle zone maggiormente interessate da crisi idriche, sono stati annunciati nuovi progetti per assicurare acqua potabile alle comunità interessate.
Siccità a El Paso: acque reflue depurate con osmosi inversa
Nella cittadina texana di El Paso sono iniziati i lavori per la costruzione di un impianto di riutilizzo di acque reflue con una produzione stimata fino a 10 milioni di galloni d’acqua potabile al giorno (37 milioni di litri). Il progetto si chiama Pure Water Center e ha un valore di 295 milioni di dollari.
Commissionato dalla municipalizzata El Paso Water, l’impianto dovrebbe essere completato nel 2028 e – secondo l’azienda pubblica – sarà il primo impianto degli Usa di trattamento acque reflue per il riutilizzo diretto cittadino che utilizza uno specifico processo, diviso in quattro fasi: filtrazione a membrana, osmosi inversa, luce UV con ossidazione avanzata, filtrazione a carbone attivo granulare e disinfezione con cloro. Il funzionamento dell’impianto di depurazione delle acque, secondo gli obiettivi della società idrica, potrebbe estendersi anche ad altre città come Phoenix e Tucson in Arizona.
California contro la crisi idrica: estrarre acqua potabile da una falda acquifera nel deserto di Mojave
Circa 1.100 chilometri più a ovest di El Paso, nella zona più arida della California, la società idrica privata Cadiz ha dato il via libera al progetto Mojave Groundwater Bank da 800 milioni di dollari per estrarre acqua da un’antica falda acquifera sotto il deserto del Mojave (il deserto della California).
Una volta completato, questo deposito di acque sotterranee sarà il più grande nuovo progetto infrastrutturale idrico nel sud-ovest degli Usa. L’impianto, infatti, rifornirà una rete di condotte che si estende per oltre 540 km tra il fiume Colorado e gli acquedotti della California.
Secondo i promotori del progetto, l’acquifero di Cadiz presenta una riserva idrica sotterranea con una capacità maggiore del lago Mead, il più grande bacino artificiale americano, che disseta tutta l’area del Nevada attorno a Las Vegas.
Il Lake Mead, un’incredibile riserva di acqua potabile essenziale per assicurare l’approvvigionamento idrico a città come Las Vegas, è stato oggetto del più complesso e importante progetto infrastrutturale di recupero d’acqua mai condotto in quest’area.
Il progetto, affidato al Gruppo Webuild, ha previsto la costruzione del cosiddetto Intake 3 o “terza cannuccia”, un complesso sistema di tubazioni idrauliche che permette di prendere l’acqua potabile dal fondo del lago e attraverso un tunnel lungo oltre 4 chilometri e scavato a 200 metri di profondità, trasportarla a chilometri di distanza. Proprio l’Intake 3 assicura che l’acqua potabilizzata arrivi a Las Vegas anche nei periodi di siccità, quando i livelli del Lake Mead raggiungono i minimi storici.