Mentre l’Australia è ancora alle prese con le conseguenze dei roghi degli ultimi mesi, le autorità hanno già stilato la lista delle “cose da fare” nel 2020 per manutenere e modernizzare la rete infrastrutturale del paese: in tutto 147 grandi opere per un valore di 38 miliardi di dollari Usa.
A metterle in fila una dopo l’altra è stata nei giorni scorsi Infrastructure Australia (l’ente governativo che sovrintende lo stato delle infrastrutture del paese) che ha pubblicato la sua “Infrastructure Priority List”, una lista delle opere più urgenti che di anno in anno governo federale e amministrazioni locali sono chiamati a rinnovare.
E guardando al numero di opere indicate e al loro valore economico, la lista di quest’anno si presenta come un record assoluto nella storia del paese, uno sforzo superiore a quello compiuto negli anni precedenti forse proprio per la necessità di nuovi interventi legata ai cambiamenti atmosferici.
2020 Priority List: infrastrutture sostenibili per combattere il climate change
Sono proprio i drammatici incendi che hanno colpito il paese così come gli eventi atmosferici violenti che nell’ultimo anno si sono abbattuti sul territorio australiano a dettare l’agenda della lista delle infrastrutture strategiche su cui investire nel 2020. A guardare l’elenco stilato da Infrastructure Australia il focus dell’anno si concentra proprio sul tema della “resilienza”, e quindi su interventi per impianti di gestione idrica, interventi per ridurre gli effetti di potenziali inondazioni, interventi per il trattamento delle acque.
«La pianificazione degli interventi e la scelta degli investimenti da fare – spiega all’interno del rapporto Julieanne Alroe, presidente di Infrastructure Australia – deve tenere conto dei rischi futuri che il nostro paese è chiamato ad affrontare. Le emissioni nocive australiane sono ad esempio tra le più elevate al mondo e le nostre infrastrutture ne sono responsabili per oltre il 50%. Rendere le infrastrutture più sostenibili è quindi necessario per proteggere la qualità della vita degli australiani».
La lista degli interventi è stata stilata sulla base del 2019 Australian Infrastructure Audit, un’analisi completata alla fine dello scorso anno all’interno della quale sono state indicate le maggiori criticità del paese in tema di infrastrutture che da un lato toccano il tema della risposta ai cambiamenti atmosferici, dall’altro puntano ad uno sviluppo della mobilità sostenibile, considerata un volano strategico per la modernizzazione del paese.
Le opere prioritarie stato per stato
La “Infrastructure Priority List 2020” viene declinata stato per stato, riconoscendo ad alcuni stati un bisogno maggiore di interventi. Per il 2020 è il Queensland ad aggiudicarsi il maggior numero di interventi previsti: 11 progetti in corso di realizzazione e 15 proposte di opere da pianificare nel breve periodo. Segue nella classifica il New South Wales, dove i progetti avviati sono 4, ma le proposte di opere da realizzare arrivano addirittura a 38, e in terza posizione lo stato del Western Australia, con 2 progetti e 21 iniziative.
A guardare i singoli progetti, quelli indicati come “high priority”, quindi con il grado di priorità più elevato, riguardano soprattutto la connettività delle grandi città. Tra questi, ad esempio, Sydney Metro (il maxi progetto di realizzazione di nuove linee metropolitane a Sydney all’interno del quale è impegnata Salini Impregilo con la realizzazione di una delle linee) e Brisbane Metro (una nuova rete di metropolitane nella città del Queensland).
Numerosi sono anche gli interventi previsti sulla rete stradale, come la M4 Motorway nel New South Wales che collegherà Parramatta a Lapstone, o ancora la M80 Ring Road, la nuova autostrada che dovrà ridurre il congestionamento stradale a Melbourne.
Tra le proposte più urgenti su scala nazionale viene invece indicata proprio l’alta velocità ferroviaria, un mega progetto che dovrebbe dar vita a un corridoio lungo la costa Est del paese per collegare Melbourne, Sydney e Brisbane.
L’idea del corridoio dell’alta velocità nasce dalla considerazione che entro il 2075 la popolazione delle tre grandi città supererà i 30 milioni di abitanti, facendo così crescere in modo significativo la domanda di trasporti efficienti e di collegamenti veloci. È un tempo solo all’apparenza lontano che – almeno secondo Infrastructure Australia – richiede un impegno prioritario in chiave progettuale.
Mobilità sostenibile ed energia pulita
Oltre ai progetti da realizzare nel breve periodo, Infrastructure Australia aggiunge anche una lista delle cosiddette “iniziative”, ovvero proposte di opere che sarebbero necessarie per sostenere uno sviluppo del paese che tuteli l’ambiente. Obiettivo raggiungibile da un lato investendo in progetti di mobilità sostenibile, dall’altro puntando a una trasformazione energetica basata sulle energie rinnovabili e sulle energie pulite, come l’idroelettrico. In tema di mobilità sostenibile Infrastructure Australia lancia la pianificazione di una linea ad alta velocità ferroviaria che copra i collegamenti lungo la costa Est del paese, un ampio e capillare programma di manutenzione e rinnovamento della rete stradale, o ancora l’istituzione di una rete nazionale per il caricamento in strada dei veicoli elettrici.
Per quanto riguarda invece la questione energetica, il rapporto spiega che nei prossimi 15 anni il governo australiano sarà chiamato a uno sforzo considerevole in termini di investimenti che dovranno essere indirizzati allo sviluppo delle energie rinnovabili e alla costruzione di una nuova generazione di impianti idroelettrici sulla scorta di quanto sta accadendo in alcuni stati come la Tasmania.