Un tempo fu Serse, figlio di Dario, il re persiano che nel 480 a.C. riuscì a far attraversare lo Stretto dei Dardanelli al suo sconfinato esercito realizzando due ponti di barche. La stessa impresa compiuta nel 323 d.C. da Alessandro Magno che combatté proprio presso i Dardanelli una battaglia che sarebbe rimasta nella storia.
Circa duemila anni dopo, un ponte vero e proprio sovrasta quel tratto di mare che collega il Mar di Marmara all’Egeo e di fatto unisce – come accaduto con i ponti sul Bosforo – l’Europa all’Asia.
L’ultima impresa infrastrutturale è stata compiuta in Turchia quando il 18 marzo del 2022 è stato inaugurato il 1915 Çanakkale Bridge, ovvero il ponte sospeso più lungo del mondo.
Il Çanakkale Bridge batte il record del ponte giapponese
Il Çanakkale Bridge è sicuramente una meraviglia dell’ingegneria proprio per le caratteristiche dell’opera. Il ponte ha una campata principale lunga 2.023 metri che gli ha permesso di superare di strappare il record al ponte giapponese Akashi Kaikyo. Nel complesso l’intero corso del ponte copre una distanza complessiva di circa 5 chilometri e diventa un collegamento strategico per il completamento del progetto autostradale che prevede la realizzazione di una grande arteria di scorrimento che collegherà Tracia e Anatolia unendo tra loro i distretti e le città di Kınalı, Tekirdağ, Çanakkale e Savastepe.
Il ponte è infatti largo 45 metri e corre ad un’altezza di 70 metri sul livello del mare permettendo così il transito delle navi più grandi al mondo. Un’opera ciclopica quindi, per la cui realizzazione sono state utilizzate circa 180mila tonnellate di acciaio, con un investimento che ha superato i 2,5 miliardi di euro.
Quel salto sul mare che rivoluziona i trasporti turchi
L’impatto dell’opera è significativo in termini di viabilità perché l’inaugurazione del ponte permette ai veicoli di attraversare lo Stretto in pochi minuti contro un tempo precedente che sfiorava le cinque ore. Per attraversare il 1915 Çanakkale Bridge bastano infatti appena 6 minuti mentre prima della sua realizzazione era necessario compiere un lungo percorso via terra e caricare i veicoli sui traghetti che impiegavano un’ora e mezzo per completare il salto sul mare.
Oggi tutto questo non è più necessario perché l’opera, che sovrasta lo Stretto con le sue torri alte 318 metri, offre la risposta al bisogno di trasporti che dovrebbe contribuire a traghettare la Turchia verso una nuova età dell’oro.
Il ponte che racconta la Turchia del futuro
«Si parla sempre di legame tra storia e futuro. Oggi lo stiamo facendo». Le parole pronunciate dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante l’inaugurazione del ponte sintetizzano il senso ultimo dell’ambizioso piano lanciato per modernizzare le infrastrutture del Paese. Dopo la costruzione dei ponti sul Bosforo, due dei quali realizzati dal Gruppo Webuild, il nuovo collegamento sullo Stretto dei Dardanelli rientra nel piano Visions 2023 lanciato proprio dal Presidente turco. Il piano prevede di arrivare al prossimo anno, quando si festeggerà il primo centenario della Turchia moderna, con una serie di grandi opere infrastrutturali realizzate, molte delle quali finalizzate proprio al collegamento della parte europea della Turchia con quella asiatica.
Il ponte rappresenta infatti l’anello di congiunzione dell’autostrada Kinali-Balikesir che sarà lunga 321 chilometri e collegherà tra loro Istanbul con la città di Balikesir unendo a sua volta la Tracia con la penisola anatolica. Un’altra grande opera che potrebbe diventare presto un simbolo di una ritrovata unione tra Europa e Asia.