Osservando l’Italia da un aereo che vola a bassa quota l’occhio viene catturato dai tantissimi cantieri che ormai punteggiano zone ampie del territorio. I viadotti che spuntano tra le montagne dell’Appennino dove sorgerà la prima linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Napoli con Bari; le autostrade del Nord che ridurranno il traffico sulle arterie stradali già congestionate della Lombardia e del Veneto; i binari che spariscono sotto le montagne e si perdono in gallerie lunghe chilometri e chilometri dove tra qualche anno correranno i treni ad alta velocità. Quelli che collegheranno la Liguria con la Lombardia e ancora il Trentino Alto Adige con l’Austria.
Grandi opere in costruzione e grandi opere progettate per il futuro. Questo racconta il dato record dei bandi e delle aggiudicazioni assegnati nei primi dieci mesi del 2022.
Nel caso dei bandi con un ammontare superiore al milione di euro parliamo di 46,6 miliardi di euro, il 100% in più rispetto a quelli pubblicati nel corso dello stesso periodo del 2021; le aggiudicazioni superiori al milione di euro hanno invece raggiunto i 42 miliardi di euro, il 30% in più rispetto ai primi dieci mesi dello scorso anno.
Questa la fotografia scattata dal Cresme, il più autorevole centro di ricerche economiche del mondo delle costruzioni, nell’ambito del suo XXXIII Rapporto Congiunturale. Una fotografia che racconta un’Italia della ripartenza, almeno sul fronte delle infrastrutture, un paese che sta sfruttando i fondi del PNRR per creare occupazione, riattivare l’economia, ma soprattutto modernizzare la sua rete infrastrutturale.
Da Nord a Sud, cantieri aperti in nome della mobilità sostenibile
Anche durante le feste natalizie il lavoro nei cantieri italiani di Webuild non si ferma. Ingegneri, tecnici e operai sono impegnati dalla Sicilia al Piemonte per portare a termine le nuove infrastrutture che servono all’Italia. A Roma e Milano, le due metropoli italiane, sono in fase di costruzione due linee metropolitane (rispettivamente la C e la M4, la cui prima tratta è stata da poco inaugurata), mentre nel resto del paese i lavori fervono tra linee ferroviarie ad alta velocità, nuovi raccordi autostradali, ponti, edilizia civile ad alto valore sostenibile, progetti di riqualificazione urbana.
Da un lato le opere già partite negli anni passati, dall’altro l’iniezione di fiducia e di risorse economiche assicurata dal PNRR stanno sostenendo la corsa alla costruzione delle infrastrutture che cambieranno soprattutto la mobilità italiana, improntata sempre più al trasporto su ferro e quindi alla sostenibilità. In questa corsa – secondo il Cresme – sono determinanti i nuovi bandi legati al PNRR e assegnati al 31 ottobre 2022. Tra questi il quadruplicamento della linea Ferroviaria Fortezza-Verona, la nuova diga foranea del porto di Genova, i nuovi lotti del collegamento ferroviario Palermo-Catania.
Proprio la Palermo-Catania, sulla quale è al lavoro Webuild, rappresenta una rivoluzione per la mobilità siciliana perché per la prima volta nella storia dell’isola viene realizzata una linea ferroviaria ad alta capacità con treni che potranno raggiungere i 200 km/h.
Opere i cui lavori sono stati avviati da tempo ma che, ancora secondo il Cresme, hanno subito un’accelerazione a partire dal 2021, consolidandosi poi nel 2022. Secondo il Centro ricerche nel 2021 gli investimenti nel settore pubblico allargato sono cresciuti del 19,9%; quelli in costruzioni della Pubblica Amministrazione del 23,7%, mentre i pagamenti degli enti locali sono aumentati del 14,2%. Tutti dati che confermano una ritrovata vitalità soprattutto nel settore delle grandi opere e per i quali alcune regioni hanno accelerato la corsa rispetto ad altre.
Cantieri in Italia: 2022, un anno d’oro per tutte le regioni
Chi più chi meno, ma il treno è passato per tutti. Nell’anno del rilancio delle opere pubbliche ben 18 regioni italiane hanno potuto beneficiare di un aumento degli importi relativi agli investimenti infrastrutturali. A guidare la classifica sono le Marche che in un anno ha visto passare la sua quota di investimenti da 396 milioni a 2,6 miliardi di euro, in gran parte dovuti ai lavori del cosiddetto Adriatic Link, ovvero il nuovo elettrodotto sottomarino che collegherà la regione con l’Abruzzo.
A parte l’aumento percentuale anno su anno, la quota maggiore di investimenti per il 2022 l’ha ottenuta la Sicilia. Nell’isola sono stati stanziati 5,1 miliardi di euro di cui 1,3 miliardi proprio per la linea Palermo-Catania. I fondi verranno destinati anche a opere stradali e alla diffusione della banda ultralarga per le scuole e il servizio sanitario pubblico.
In tema di valori assoluti per gli stanziamenti maggiori nelle grandi opere, dopo la Sicilia si confermano la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania. Ancora una volta, anche per queste regioni, sono proprio le opere di mobilità sostenibile a guidare la rinascita infrastrutturale. Dalle linee metropolitane ai treni ad alta velocità, l’Italia si scopre oggi più vitale e un domani – quando i cantieri saranno ultimati – sicuramente più moderna e sostenibile.