Dal Texas al Giappone, il mondo investe sull’alta velocità ferroviaria. Dopo l’annuncio del contratto da 16 miliardi di dollari firmato dal Gruppo Webuild per la costruzione della prima rete ferroviaria veloce degli Stati Uniti d’America che nascerà in Texas per collegare Dallas a Houston, il Giappone padre della Shinkansen, la rete ferroviaria su cui viaggiano i cosiddetti “treni proiettile”, tira dritto su un nuovo mega progetto che si chiama Chuo Shinkansen.
Nel paese che per primo ha inaugurato l’alta velocità ferroviaria, oggi superato per numero di chilometri dalla Cina, l’ultima scommessa è quella del più ambizioso progetto di mobilità sostenibile al mondo: una nuova linea a levitazione magnetica che punta a collegare in soli 67 minuti Tokyo a Osaka grazie a picchi di velocità dei convogli pari a 505 km/h.
Oltre alle 9 linee di Shinkansen già esistenti, il Giappone si lancia così nella più complessa delle sue sfide infrastrutturali: un treno da 64 miliardi di dollari dotato di tecnologia maglev che taglia in due il paese da Nord a Sud con una fermata intermedia a Nagoya, la capitale della Prefettura di Aichi, raggiunta da Tokyo in soli 40 minuti.
Un progetto che proprio in queste settimane sta trovando qualche ostacolo da parte di alcune autorità locali come la Prefettura di Shizuoca, anche se le autorità nazionali giapponesi non sembrano intenzionate a rallentare la costruzione di un treno che vuole raccontare anche la volontà del paese di rialzarsi dopo il Covid-19 e confermare la sua eccellenza nel trasporto veloce nonostante la leadership nel settore sia stata messa in dubbio dalla Cina.
Il maxi progetto che riporta il Giappone in prima linea
Il progetto del Chuo Shinkansen non nasce oggi. L’idea iniziale è stata sostenuta dalle Japan Airlines insieme alla Japanese National Railways, prima di passare sotto la gestione della Central Japan Railway Company. La prima autorizzazione da parte del governo sulla linea è arrivata nel maggio del 2011, mentre la costruzione è iniziata nel 2014.
Il primo collegamento previsto è quello tra Shinagawa, il business district di Tokyo, con l’area industriale di Nagoya. In tutto 286 chilometri (178 miglia) che saranno coperti in soli 40 minuti, proprio grazie alla tecnologia maglev che permetterà al treno di viaggiare a una velocità di circa 500 km/h. Già da questa tratta emergono tutte le difficoltà ingegneristiche e realizzative dell’opera che dovrà correre per il 90% dell’intero percorso in tunnel o sottoterra.
L’opera dei record nasce in realtà da un prototipo. Decisa a investire sull’alta velocità, già nel 1964 la Japanese National Railways iniziò a sperimentare la tecnologia maglev.
Dopo l’inaugurazione del primo Tokaido Shinkansen, nella prefettura di Yamanashi è stato creato un percorso di 18,4 chilometri lungo il quale testare proprio questa tecnologia innovativa a levitazione naturale che permetteva ai treni di raggiungere i 500 chilometri orari.
Nel 2013 quel tracciato è stato esteso per altri 25 chilometri proprio sul percorso che – secondo il progetto – dovrebbe compiere il Chuo Shinkansen e lungo quella tratta sono stati portati a termine con successo gli esperimenti sulla velocità del nuovo treno, conquistando anche il record mondiale per un treno ad alta velocità.
Da Nagoya a Osaka, il futuro del nuovo treno
Nagoya, città bellissima e moderna, è solo la prima fermata di una linea che vuole correre attraverso il Giappone contribuendo a decongestionare gli altri treni già attivi e a portare sui vagoni anche chi, ancora oggi, utilizza l’automobile per muoversi da una città ad un’altra.
Per questo l’opera non sarà realmente compiuta fino a quando da Nagoya si raggiungerà Osaka, altra megalopoli giapponese, nonché città portuale e grande hub commerciale per tutto il paese. Se il termine dei lavori per la prima tratta della linea è stato posto al 2027, il treno arriverà a Osaka non prima del 2037. Per completare gli oltre 500 chilometri che dividono Tokyo e Osaka, ci vorrà un enorme sforzo ingegneristico ma anche finanziario, anche se la pianificazione è già iniziata e il progetto sta seguendo in questa fase tutti i percorsi autorizzativi dal punto di vista ambientale.
Dal Giappone agli Usa, è febbre di alta velocità
Dal Giappone all’Italia, dalla Cina agli Usa, l’alta velocità è sempre più al centro dei maxi piani infrastrutturali di rilancio economico. In Italia sono numerose le linee in costruzione, molte delle quali affidate proprio al Gruppo Webuild. Tra queste, l’alta velocità che collegherà al Nord le città di Genova e Milano, e quella al Sud che unirà Napoli a Bari.
Anche negli Stati Uniti, dopo l’annuncio del Texas il paese sembra pronto a trasformare le proprie abitudini di trasporto, scendendo dall’aereo per salire sui treni veloci. Nel gennaio scorso la Federal Railroad Administration ha pubblicato uno studio preliminare per la realizzazione di una linea veloce che colleghi Baltimora e Washington D.C. in soli 15 minuti. Una prima tratta di una linea capace di unire la capitale degli Usa a New York City. Il dibattito negli Usa è aperto e in tanti guardano al futuro dal finestrino di un treno veloce.