Un progetto decennale per un investimento di 25 miliardi di dollari, coperti con fondi pubblici ma anche con il supporto dei privati.
È questo il 4G, il Fourth Generation Road Infrastructure Program, un ambizioso piano che prevede l’ammodernamento e la costruzione di nuove infrastrutture che vadano a rendere più efficiente il sistema stradale della Colombia. In tutto si tratta di 40 interventi divisi su 8.000 chilometri di strade che avranno un impatto considerevole sullo sviluppo della nazione.
Secondo il National Planning Department of Colombia, l’ente governativo che ha messo a punto il progetto, una volta terminati i lavori i costi di trasporto subiranno una riduzione tra il 15 e il 20%, i tempi di viaggio tra il 25 e il 30%, mentre il prodotto interno lordo colombiano crescerà annualmente dell’1,5% (con picchi del 4,5% negli anni di costruzione).
Tutto questo avrà effetti immediati in termini di scambi commerciali, crescita del business, ma anche sull’occupazione. Durante il periodo di costruzione, i posti di lavoro creati dovrebbero infatti oscillare tra i 180.000 e i 450.000, con un impatto immediato sui consumi e sull’andamento economico in generale.
Boom economico e gap infrastrutturale
Il 4G Program viene varato in un momento storico decisivo per la Colombia, che interviene sulle sue grandi infrastrutture stradali dopo dieci anni di crescita economica ininterrotta.
Nell’ultima decade il Pil pro capite è più che raddoppiato, gli investimenti diretti esteri sono cresciuti addirittura di dieci volte, al punto che il Paese è stato inserito in prima posizione nella categoria delle costruzioni tra gli stati dell’America Latina e dei Caraibi nella classifica 2017 Doing Business elaborata dalla Banca Mondiale.
Tuttavia, la stessa Banca Mondiale calcola che – a fronte di questo sviluppo economico – l’impianto infrastrutturale è ancora troppo arretrato. Gli investimenti nelle infrastrutture valgono appena l’1,3% del Pil, troppo poco per un grande Paese con un sistema produttivo in espansione. La Colombia occupa infatti la 61esima posizione all’interno del report sulla competitività globale 2015-2016 elaborato dal World Economic Forum, dietro Vietnam, Filippine e Azerbajan.
Da qui la necessità di dotarsi di un sistema infrastrutturale più efficiente e moderno, capace di rispondere alle esigenze di movimento non solo della popolazione, ma anche delle merci.
Il progetto
L’80% dei trasporti interni alla Colombia passa per le strade. Per questo interventi su strade, ponti, tunnel sono stati indicati dal governo come priorità. Nei prossimi dieci anni il progetto 4G dovrebbe rispondere a questa esigenza coinvolgendo capitali stranieri (un terzo della dotazione totale), ma anche imprese private, attraverso il ricorso delle PPP, le partnership pubblico-privato.
Nello sforzo di trovare fondi e di coinvolgere soggetti internazionali, la Banca Mondiale ha realizzato il Colombia Capital Market Deep Dive (DD), un fondo per riunire tutti gli investimenti, le consulenze, e il sostegno finanziario che arriva dalle varie banche internazionali per lo sviluppo, impegnate a sostenere il piano.
La International Bank of Reconstruction and Development (IBRD) fornirà ad esempio supporto tecnico mettendo a disposizione i suoi consulenti; la FDN (Fondo de Desarrollo Nacional), la banca per lo sviluppo infrastrutturale della Colombia, metterà sul piatto 70 milioni di dollari, mentre l’International Finance Corporation (IFC) investirà 50 milioni direttamente e smobiliterà altri 400 milioni con forme diverse di finanziamento del debito, attraverso ad esempio l’emissione di obbligazioni su determinati progetti.
Ancora più ambiziosi
In realtà il 4G è solo una parte di un piano ancora più ambizioso che, secondo le stime del governo colombiano, prevede un monte investimenti che raggiungerebbe i 70 miliardi di dollari.
Nel 2015, il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato un master plan per il trasporto intermodale con un raggio d’azione che arriva fino al 2030. Il piano prevede l’ammodernamento e la costruzione di nuovi collegamenti, non solo stradali ma anche ferroviari, e l’intervento di espansione e sviluppo di 31 scali, tra porti e aeroporti, nelle 18 maggiori città colombiane, che producono insieme l’85% del Pil del Paese.
Intervistato nel merito del piano, il presidente della National Infrastructure Agency, Luis Fernando Andrade Moreno, ha dichiarato: «Uno studio recente sull’impatto dello sviluppo infrastrutturale nella regione di Antioquìa, dove un nuovo sistema stradale è stato recentemente costruito, dimostra che l’impatto può essere ancora migliore rispetto alle nostre previsioni».
Il piano dovrebbe avere effetti importanti anche sul trasporto marittimo e su quello aereo. In Colombia ci sono 87 porti attivi e grazie ai fondi stanziati dal maxi piano, che includono la ristrutturazione di molti scali sia nel Pacifico che nel mar dei Caraibi, il governo mira a raddoppiare le esportazioni che passano per il mare e ad aumentare contestualmente i flussi turistici.
Anche sul fronte del trasporto aereo molte cose stanno già cambiando e il solo aeroporto di Bogotà dovrebbe crescere nei prossimi cinque anni, passando da 27 milioni a 40 milioni di passeggeri all’anno. Sul tema del trasporto aereo, Andrade Moreno ha dichiarato: «Abbiamo il più alto tasso di sviluppo degli aeroporti del mondo, con passeggeri che crescono del 14% all’anno, e questo ha reso obbligatoria la loro espansione».
Questo è il presente della Colombia, un’economia vitale e uno sviluppo impetuoso che, per continuare ad essere alimentato, ha bisogno di poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti.