Non c’è giorno uguale all’altro per lo skyline di Dubai, una città fatta di cantieri che plasmano continuamente il volto della metropoli degli Emirati Arabi Uniti. Tra i grattacieli record che svettano verso il cielo, a segnare l’ultima novità è il Dynamic Skyscraper, una torre da completare entro l’Expo 2020 e composta da singoli piani rotanti che volgeranno ora al mare, ora al deserto, rendendo la torre mobile e in perenne rivoluzione.
La Torre Rotante, chiamata Da Vinci Tower in onore del genio italiano del Rinascimento Leonardo Da Vinci e del valore di circa 350 milioni di dollari, è stata progettata dallo studio Dynamic Architecture dell’italo-israeliano David Fisher. «L’architettura è parte della natura», è il concetto che l’architetto ha sempre avuto in mente, ideando costruzioni che si adattano alla vita, ai bisogni e agli stati d’animo delle persone.
L’ispirazione per la Da Vinci Tower arriva nel 2004 da oltreoceano, guardando l’Olympic Tower di New York City, progettata dallo studio di architettura Skidmore, Owing and Merrill, tra la 51esima e la quinta strada: «Perché non ruotare l’intero piano, permettendo la vista sia sull’East River, sull’Hudson River?», si è chiesto Fisher. «Così ho trovato ispirazione per creare l’edificio che cambia forma continuamente», ha dichiarato.
Un’intuizione che ha portato Fisher all’idea di aggiungere una quarta dimensione agli edifici: il tempo, con un movimento che si adatta all’alba e al tramonto, al vento e al panorama. Le opere diventano così parte della natura, «disegnate dal tempo, plasmate dalla vita».
La torre di 80 piani, ancora in fase di costruzione, sarà alta circa 400 metri e la rotazione dei piani più alti potrà essere attivata dai residenti tramite controllo vocale, ottenendo un giro completo in circa 90 minuti, abbastanza lento da evitare malesseri alle persone presenti all’interno della torre.
Nella torre girevole troveranno spazio un albergo di lusso, uffici e appartamenti di varie metrature e, negli ultimi piani, cinque case da 1.500 mq ciascuna. Ogni casa avrà a disposizione un posto auto al proprio piano servito da uno speciale ascensore.
Il prezzo di ogni appartamento non è ancora definito, ma oscillerà probabilmente tra i 4 e i 40 milioni di dollari.
L’opera, secondo la stampa, è solo il primo dei progetti dinamici in pipeline previsti da Fisher in città come Londra, Parigi e Milano.
Fisher parla del suo progetto della Dynamic Rotating Tower come di una “rivoluzione” che si fonda su tre novità.
La prima novità del progetto è il continuo cambiamento della torre, caratterizzata da singoli piani rotanti.
La seconda caratteristica distintiva riguarda il metodo di costruzione. Un design così innovativo è reso possibile da strutture prefabbricate. Tranne per la parte centrale in calcestruzzo, la torre è infatti costituita da unità prefabbricate che arrivano in cantiere completamente finite quanto a pavimenti, tubazioni idrauliche, aria condizionata e finiture varie. Un processo che, come dichiarato nel 2008 in occasione dell’annuncio del progetto, secondo Fisher permetterebbe un risparmio di almeno il 20% dei costi grazie alla riduzione del numero dei lavoratori in cantiere. Queste unità, antisismiche e realizzate in acciaio, alluminio, fibra di carbonio e altri materiali moderni di alta qualità, sono installate sul posto, garantendo finiture di lusso, rapidi tempi di costruzione e utilizzo di un numero limitato di operai, riducendo così rischi sul lavoro e costi. L'edificio risulta quindi costituito da singoli piani separati ma, allo stesso tempo, strutturalmente solido e flessibile.
Il terzo aspetto caratteristico della torre nasce dalla combinazione di tecnologia, lusso e ambiente. Le turbine eoliche del grattacielo, posizionate orizzontalmente tra ogni piano, e l’inchiostro solare sui suoi numerosi tetti produrranno energia rendendo la torre un edificio autoalimentato. Così, secondo Fisher, la Dynamic Rotating Tower diventa anche una “centrale elettrica”.
L’opera si inserisce nell’ambito del programma per Expo 2020, l’Esposizione organizzata sul tema “Connecting Minds, Creating the Future”. Secondo la società Deloitte, la preparazione alla kermesse darà uno stimolo all’economia del Paese di circa 23 miliardi di dollari entro il 2020 e, con il flusso di turisti in arrivo, il giro d’affari totale toccherà i 60 miliardi di dollari.
Il programma di interventi in vista dell’evento non si limita alla Da Vinci Tower. Salini Impregilo, presente negli Emirati Arabi Uniti da 40 anni, sta realizzando uno dei punti di forza dell’offerta turistica di Dubai e degli Emirati in vista di Expo 2020: il Meydan One Mall. La controllata statunitense di Salini Impregilo, Lane, sta invece lavorando all’espansione dell’aeroporto internazionale Al Maktoum di Dubai, che, una volta completato, servirà oltre 220 milioni di passeggeri all’anno, e, secondo le previsioni, sarà il più importante del mondo per grandezza e flusso di ospiti entro il 2050.