Londra e l’Inghilterra sono di nuovo alle prese con il Covid-19. I casi aumentano, le misure del governo per proteggere i cittadini dalla variante Omicron si fanno più stringenti, ma la capitale non vuole fermarsi. Le vie principali della città, nei giorni delle feste, sono un brulicare di gente; le luminarie dei grandi magazzini invitano le persone a entrare; le metropolitane corrono a ritmo serrato da Nord a Sud, da Est a Ovest.
Londra vuole presentarsi al 2022 come una capitale mondiale: moderna, sostenibile, vitale, ricca. Anche per questo i lavori per il completamento della Elizabeth Line, conosciuta anche come Crossrail, non hanno mai conosciuto interruzioni, e tutti sono convinti che la data della prima inaugurazione non sia poi così lontana.
Il sito ufficiale della nuova linea metropolitana, uno dei progetti di mobilità sostenibile più significativi a livello europeo, conferma che entro la prima metà del 2022 la prima tratta verrà aperta. I lavori di costruzione sono infatti terminati e i prossimi mesi saranno dedicati alle prove tecniche, nell’ambito delle quali verranno riprodotti almeno 150 scenari differenti per testare l’affidabilità, la sicurezza e la funzionalità della linea.
Oltre ai treni, otto delle dieci nuove stazioni sono state già consegnate a Transport for London, la società pubblica incaricata di gestire le linee della metropolitana, mentre i lavori per l’ampliamento di Canary Wharf e il completamento della stazione di Bond Street sono quasi terminati.
Il Covid non ha rallentato i programmi e – come si legge nell’ultimo comunicato ufficiale della Elizabeth Line – «tutti coloro che sono coinvolti nel progetto intendono mantenere le performance necessarie per assicurare il servizio ai passeggeri entro la prima metà del 2022».
Elizabeth Line: la metropolitana che cambierà la mobilità di Londra
Pensare che una città come Londra, con una rete metropolitana tra le più antiche e capillari al mondo, possa avere bisogno di una nuova direttrice su ferro è impresa da visionari. In realtà, l’aumento demografico, lo sviluppo edilizio, così come i tanti progetti di riqualificazione urbana della città da un lato hanno aumentato la domanda di trasporto, dall’altro hanno riscritto anche le direttrici lungo le quali si muovono i grandi flussi di persone.
Quello tracciato dalla Elizabeth Line è destinato a diventare uno degli assi di mobilità sostenibile più battuti della capitale inglese. Secondo le analisi dell’amministrazione londinese, la linea contribuirà ad aumentare la capacità di trasporto su ferro nella parte centrale della città del 10%, l’aumento più significativo registrato negli ultimi 70 anni. Un risultato reso possibile dalle caratteristiche del progetto: la linea, una volta interamente completata, sarà infatti lunga 100 chilometri, con 42 chilometri di tunnel, collegati da 41 stazioni e capaci di trasportare 1,5 milioni di persone in più ogni 45 minuti rispetto alle medie attuali.
Per la linea che collegherà l’aeroporto di Heathrow con il centro della città, Transport of London prevede una serie di aperture scaglionate nel corso dei primi mesi del 2022 per arrivare ai mesi dell’autunno assicurando il collegamento tra lo scalo aeroportuale e le stazioni centrali della città. Per vedere invece l’opera interamente completata bisognerà aspettare il 2023, quando è prevista l’inaugurazione dell’intera linea.
L’impatto di una metropolitana sulla Londra del futuro
Più di una pioggia di investimenti, più di un sostegno al reddito, più di una grande manifestazione internazionale. L’impatto che la messa in esercizio della Elizabeth Line avrà sullo sviluppo economico della città supera di gran lunga le aspettative. Non è un caso se il governo del Regno Unito ha voluto sostenere questo progetto proprio per rispondere al significativo aumento demografico di Londra. Un’opera strategica, quindi, che servirà a fornire l’adeguato sistema di mobilità cittadina quando nel 2030 la capitale raggiungerà i 10 milioni di abitanti. Oltre a far muovere una metropoli globale, la linea sarà un vero e proprio acceleratore economico: secondo le stime, in termini di posti di lavoro creati, risparmi sui tempi di trasporto, incremento delle attività imprenditoriali, l’opera genererà un extra di 42 miliardi di sterline per l’economia del Regno Unito. Solo in termini di riqualificazione ambientale, nelle aree dove passerà la metropolitana sono già previsti interventi edilizi per 3 milioni di metri quadri che saranno principalmente destinati a nuovi uffici.
Proprio la riqualificazione urbana è al centro di questo progetto, nell’ambito del quale è stato previsto che tutti gli spazi esterni delle circa 40 stazioni interessate dalla linea saranno ammodernati e trasformati in luoghi di incontro per la cittadinanza. È questa una delle eredità di un’opera sostenibile, pensata per rendere Londra più green già dalle fasi di costruzione. E infatti 3 milioni di tonnellate di scavi sono state riutilizzate per creare Jubilee Marsh, una nuova parte di costa nell’ambito del progetto Wallasea Island Wild Coast; oltre il 72% del cemento sostituito contribuirà a ridurre le emissioni nocive; allo stesso modo nei 120 anni di vita prevista dell’opera si registrerà una riduzione di 2,5 milioni di tonnellate di Co2 versate nell’ambiente.
Anche per questo Londra non vuole fermarsi, ma anzi riuscire a consegnare ai suoi abitanti la linea metropolitana che contribuirà a cambiare le loro vite.