La crisi climatica e i profondi cambiamenti innescati dalla diffusione del Covid-19, hanno convinto il governo tedesco ad accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile che metta al centro dei trasporti il treno.
Ispirandosi a questo principio la Deutsche Bahn, l’operatore nazionale tedesco del trasporto su ferro, ha annunciato che riaprirà 20 tratte ferroviarie che erano rimaste chiuse per anni. In tutto si parla di 245 chilometri di linee che dovranno contribuire a ridurre in modo significativo i movimenti di camion e automobili su strada.
La decisione arriva dopo una lunga analisi tecnica su circa 1.300 chilometri di ferrovie dismesse lungo la rete capillare che attraversa l’intero paese. Al termine delle ricerche e delle prove condotte dai tecnici, sono stati selezionati i 245 chilometri che avrebbero potuto essere recuperati nel minor tempo possibile.
Tra le linee che verranno rimesse in funzione, ci sono le tratte suburbane intorno alle metropoli di Berlino e Dusseldorf, il collegamento transfrontaliero tra Breisach, nella regione Sud-Ovest del paese, e Colmar in Francia, ma anche molte tratte agricole che serviranno proprio per deviare nel trasporto su ferro una parte del viaggio compiuto dalle derrate alimentari.
Le vecchie ferrovie tornano così a vivere e confermano la strada intrapresa dal governo tedesco che punta da un lato alla manutenzione delle grandi infrastrutture, dall’altro agli investimenti su nuove opere che contribuiscano a ridurre l’inquinamento atmosferico. Un’esigenza che ritorna anche nell’ambizioso piano nazionale di modernizzazione della rete di trasporto.
Ferrovie in Germania: il maxi piano del governo per rinnovare la rete di trasporto
Il ripristino delle ferrovie dismesse è solo il primo passo di un maxi piano del governo che punta a modernizzare e rilanciare il trasporto su ferro. L’annuncio è stato fatto dalla stessa Deutsche Bahn che ha dichiarato l’intenzione di investire 12,7 miliardi di euro per una serie di progetti e di interventi tanto sulla rete quanto sulle stazioni. Il progetto segue le linee guida indicate dall’Unione Europea che ha messo la mobilità sostenibile tra gli obiettivi primari del Next Generation EU e si pone un obiettivo più che ambizioso: la modernizzazione di circa 1.900 chilometri di binari, 140 ponti, oltre a lavori di ammodernamento e costruzione di nuove stazioni distribuite sull’intero territorio nazionale.
Per portare a compimento il piano, che necessiterà comunque di anni di lavoro, la Deutsche Bahn prevede di assumere 2.000 ingegneri e 1.700 addetti alla manutenzione, oltre l’aumento del 20% del personale già impiegato all’interno delle stazioni ferroviarie.
Rilancio delle ferrovie in Germania: il percorso verso la sostenibilità
Il governo tedesco è stato il primo a inserire la mobilità sostenibile tra le risposte agli effetti della pandemia, già da quando l’uso dei mezzi pubblici era di fatto interdetto per via dei lockdown nazionali.
A giugno 2020 è stato infatti varata una prima modifica ai piani di investimenti nazionali con l’approvazione del Rail Transport Master Plan, presentato dal Ministro federale di Trasporti, Andreas Scheuer. Il piano non è un “una tantum”, ma prevede di raddoppiare sistematicamente la dotazione annuale di investimenti federali per il trasporto su ferro. Ogni 12 mesi il settore beneficerà così di 3 miliardi di euro che saranno destinati a sostenere il percorso di riforma e la graduale trasformazione della rete di trasporto nazionale.
Un passo alla volta le infrastrutture cambieranno radicalmente e gli effetti saranno significativi: entro il 2030 il numero di passeggeri sui treni sarà destinato a raddoppiare, passando da 2,6 a 5,2 miliardi all’anno, crescerà in modo significativo il trasporto merci, mentre la sola Deutsche Bahn arriverà a creare 100mila nuovi posti di lavoro.
Ancora una volta nel lungo termine l’obiettivo è quello di ridurre al massimo le emissioni nocive nell’ambiente, permettendo alla Deuthsce Bahn di ricorrere solo ad energie rinnovabili entro il 2038.
È questo l’ultimo miglio dell’ambizioso piano tedesco, il capolinea per trasformare radicalmente il modello dei trasporti di uno dei paesi più ricchi e produttivi del mondo.