«C’è un solo Golden Gate Bridge e noi siamo chiamati a proteggerlo». Con queste parole il Segretario ai Trasporti americano, Pete Buttigieg ha annunciato il 23 gennaio scorso lo stanziamento di 400 milioni di dollari per un vasto piano di riqualificazione del ponte che domina la baia di San Francisco.
«Questa infrastruttura – ha proseguito Buttigieg – viene percorso ogni giorno da 100mila veicoli, 37 milioni in un anno, oltre a mezzo milione di camion merci che proprio attraverso il Golden Gate raggiungono l’hub strategico del Porto di Oakland».
Nel giorno dell’annuncio, accanto al Segretario ai Trasporti, erano presenti la ex-Speaker del Congresso Nancy Pelosi e il sindaco di San Francisco London Breed, uniti in un progetto che dalla stampa americana è stato definito bipartisan, anche perché proprio i fondi arrivano da una legge sulle infrastrutture votata tanto dai Democratici quanto dai Repubblicani.
Il senso ultimo degli interventi è quello di rendere il ponte, già sottoposto a pressioni elevatissime, ancora più resistente agli eventuali terremoti, che proprio in California rappresentano una minaccia quasi giornaliera. Innovazione, quindi, nuove tecnologie e interventi mirati per mettere al sicuro una infrastruttura strategica e con essa, naturalmente, la vita di milioni di persone.
Un progetto che rientra nel piano del governo americano di riqualificare i vecchi ponti, come accaduto sempre in California con il Gerald Desmond Bridge, che è stato interamente sostituito dal Long Beach International Gateway, l’opera realizzata dal Gruppo Webuild in consorzio con alcuni costruttori internazionali. A pochi mesi dalla sua inaugurazione, questa infrastruttura è già divenuta un’icona con i suoi lunghi viadotti di accesso al ponte strallato con una campata centrale di 304 metri, due campate laterali lunghe circa 150 metri e le due torri principali alte 157 metri.
I nuovi ammortizzatori per il ponte dei record
A spiegare che tipo di intervento verrà realizzato per mettere in sicurezza il Golden Gate Bridge ci ha pensato Mitch Landrieu, il coordinatore delle infrastrutture per la Casa Bianca. «Di fatto è come se sostituissimo le pastiglie dei freni sul ponte. Tutto questo perché, quando pensi che possa succedere qualcosa di brutto, a quel punto conviene prepararsi per il peggio e aiutarsi per il meglio».
Gli interventi puntano infatti a sostituire alcune parti critiche del ponte, che negli anni sono state sottoposte a sollecitazioni elevate. La loro sostituzione prevede inoltre il posizionamento di un nuovo sistema di supporti che siano in grado di aumentare la flessibilità delle strutture rendendole più resilienti in caso di eventuali terremoti.
La risposta delle istituzioni e l’investimento massiccio di 400 milioni di dollari arriva in un periodo particolarmente complesso per la California, battuta da forti piogge e tempeste che hanno causato danni gravissimi alle infrastrutture dello stato, a cominciare dalla rete stradale.
«Lo stesso Presidente ha annunciato un impegno immediato per riparare i danni causati dalle tempeste – ha spiegato Buttigieg alla stampa americana – e ha promesso un primo investimento di 10,2 milioni di dollari solo per la riparazione delle strade danneggiate».
Proteggere il Golden Gate per proteggere un’icona americana
I lavori più complessi per la messa in sicurezza del ponte inizieranno nel 2024 e, secondo i piani, dureranno almeno fino al 2029. Cinque anni saranno infatti necessari per ammodernare anche la campata principale sospesa del ponte e con essa anche l’ancoraggio Nord. È questo il cuore degli interventi previsti da un progetto che – proprio nell’ambito delle tantissime criticità infrastrutturali degli Stati Uniti – vuole mettere al sicuro una delle opere più importanti ma anche più iconiche del paese. Tra gli interventi previsti, 76 milioni di dollari saranno spesi per la costruzione di una barriera di sicurezza anti-suicidi, necessaria per azzerare una triste prassi ormai diffusa da anni. Secondo la Bridge Rail Foundation dal 1937 ad oggi 1.800 persone hanno perso la vita gettandosi dal ponte. Oltre a questo però il Golden Gate si è confermato come un simbolo americano, un’attrazione turistica e un motore di sviluppo.
I suoi quasi 3 chilometri di lunghezza che, al momento della costruzione, lo hanno reso il ponte sospeso più lungo al mondo, sono infatti meta di milioni di turisti oltre che strumento per uscire da San Francisco verso Nord attraverso U.S. Route 101 e la California State Route 1. Un’infrastruttura che non si ferma mai: dalla sua inaugurazione ad oggi è stato chiuso solo tre volte per il forte vento (nel 1951, nel 1982 e nel 1983). E con i nuovi interventi di manutenzione si candida a superare indenne anche i terremoti più violenti.