Il Sud d’Italia corre sulle sue infrastrutture. Quelle di oggi ma soprattutto quelle di domani. Sono tanti i cantieri aperti, e ancora di più quelli che apriranno, contribuendo a dotare il Mezzogiorno di opere moderne e sostenibili. Dall’alta velocità che, dopo la tratta Napoli-Bari, è destinata ad arrivare fino in Calabria al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, per il quale il consiglio dei ministri italiano ha approvato un decreto che punta ad avviare l’iter produttivo, proprio il Sud si candida oggi a diventare un hub strategico del Mediterraneo grazie alle sue infrastrutture.
I 100mila posti di lavoro che verrebbero creati dall’apertura dei maxi cantieri del ponte sullo Stretto qualora il ponte fosse realizzato sono quindi solo una delle tante leve del processo di rilancio che stanno vivendo le regioni del Mezzogiorno.
Alta velocità ferroviaria, nuove arterie stradali, linee metropolitane, ponti, progetti di riqualificazione urbana sono i grandi strumenti che oggi PNRR, fondi europei, risorse nazionali e locali possono mettere nelle mani delle regioni meridionali del paese.
A fine 2022 Rete Ferroviaria Italiana ha dato il via libera ad altri due progetti strategici: il finanziamento di 33 chilometri della futura linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Salerno a Reggio Calabria e quello per una nuova tratta della linea ad alta-capacità Palermo-Catania. Mentre si lavora a ritmi elevati nei cantieri dell’alta velocità Napoli-Bari, la pianificazione delle infrastrutture del futuro guarda oltre, portando l’alta velocità fino in Calabria e per la prima volta l’alta capacità ferroviaria in Sicilia.
Cambiamenti epocali perché le nuove linee contribuiranno a completare quell’ambizioso e visionario collegamento tracciato sulla carta delle linee TEN-T (The Trans-European Transport Network) che unirà in un solo viaggio Palermo a Helsinki. Prende così forma l’Europa delle persone e delle merci, una comunità davvero moderna dove gli scambi umani e commerciali si consumano attraverso infrastrutture moderne, ispirate al principio condiviso della sostenibilità.
Le grandi opere che rilanciano il Sud come hub del Mediterraneo
Dal cantiere di Capodichino, dove è in costruzione l’ultima stazione della metropolitana di Napoli che unirà il centro cittadino all’aeroporto, a quello di Apice-Irpinia, che diventerà uno degli snodi dell’alta velocità ferroviaria Napoli-Bari, ingegneri, tecnici e operai di Webuild sono al lavoro giorno e notte.
In tutto 16 grandi progetti, tutti condotti da Webuild, dislocati nelle regioni del Sud, che oggi danno lavoro a 4.400 persone. Opere essenziali per la modernizzazione di tante regioni. Non solo quindi l’alta velocità, ma anche progetti come la nuova Statale Jonica 106, il rinnovamento del porto di Taranto, la ferrovia Cumana o il progetto della Infraflegrea.
Tanti cantieri aperti dalla Campania alla Puglia, dalla Calabria alla Sicilia, che raccontano non solo l’impegno di Webuild per il Sud Italia, ma anche il contributo prezioso assicurato dalle tantissime aziende della filiera che oggi lavorano insieme al Gruppo. In tutto sono 3.800 i fornitori diretti coinvolti nei progetti del Sud per un monte contratti complessivo di 2,5 miliardi di euro.
Lavoro, quindi, e crescita economica che si riflettono direttamente sul territorio visto che la quasi totalità delle imprese e dei lavoratori coinvolti proviene proprio dalle vicinanze dei cantieri.
Il futuro del Sud, nuovi progetti, nuove opportunità
La rinascita infrastrutturale del Sud è una rinascita economica e occupazionale. Da qui ai prossimi anni, solo per le linee siciliane Messina-Catania e Palermo-Catania è previsto un fabbisogno occupazionale di 3.000 persone. Tutte figure altamente specializzate, come ingegneri, tecnici-amministrativi, carpentieri, operai del movimento terra. Professionisti accompagnati da macchine altamente innovative come le TBM, le talpe meccaniche che saranno utilizzate proprio in Sicilia per lo scavo dei tunnel. Ad oggi, sulle due linee indicate, è previsto l’utilizzo di 7 TBM, un numero record rispetto alla media dei grandi cantieri europei.
Un grande palcoscenico per i talenti del futuro
Un capitolo particolare riguarda poi i giovani, che oggi rappresentano il 44% della forza lavoro di Webuild, una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Sono moltissimi i ragazzi reclutati nei cantieri del Sud attraverso il programma “100 Giovani Ingegneri per il Sud”, un’iniziativa lanciata da Webuild per selezionare, all’interno delle università, i migliori talenti e portarli in cantiere, proprio lì dove si costruiscono le grandi opere del futuro.
Numerose le partnership siglate con le università, da quella di Messina a quella di Catania fino all’università di Salerno. In tutti i casi, l’incontro tra industria e atenei è finalizzato alla selezione e alla formazione dei laureati che sognano di iniziare la propria carriera entrando in cantiere.
Napoli, Palermo, Apice, i giovani ingegneri sono arrivati negli ultimi mesi e continuano ad arrivare trovando un’occasione di lavoro proprio all’interno dei progetti oggi più sfidanti in tema di ingegneria delle infrastrutture.
Un posto nel mondo per il Sud
L’ambizione dell’Italia di trasformarsi sempre più in un hub strategico per il Mediterraneo riscrive in modo profondo il ruolo e l’importanza del Mezzogiorno. Nel 2023, il PIL del Nord-Africa dovrebbe crescere del 3,5%, più della media europea, mentre il Mediterraneo diventa sempre più una meta attraente per le imprese. Oggi oltre il 60% delle grandi imprese sta prendendo in considerazione la possibilità di trasferire in Europa la produzione asiatica.
I grandi cambiamenti globali sono quindi un’opportunità da cogliere al più presto. Per farlo è però necessario che il Sud Italia sia in grado di offrire agli investitori, e naturalmente ai cittadini, infrastrutture moderne, quindi scambi veloci, hub commerciali connessi in modo efficiente, porti moderni e ben collegati con le grandi linee di trasporto europee.
Cogliere quest’occasione significa attivare una spirale virtuosa che porta con sé lavoro, innovazione, sostenibilità, miglioramento della qualità della vita. Tutti gli ingredienti del progresso.