C’è una regione nel Circolo Polare Artico che – fino a pochi giorni fa – era così isolata che i suoi contatti con il resto del mondo dipendevano dalle stagioni.
In estate, i collegamenti con Tuktoyaktuk erano garantiti da aerei o da chiatte che navigavano il delta del fiume Mackenzie nello stato dei Northwest Territories del Canada. In inverno, le temperature inferiori ai 40 gradi Celsius sotto zero, permettevano solo a camion cingolati di raggiungere il piccolo insediamento di 800 anime al termine di un pericoloso viaggio sul ghiaccio e la neve. Dal momento che non esisteva alcuna strada che collegasse il paesino a Inivuk – la città più vicina a 120 chilometri di distanza – i convogli dovevano attendere che i corsi d’acqua gelassero in modo da sfruttare le strade di ghiaccio per portare viveri e vettovaglie. Per tutti i mesi invernali non c’era altro modo per raggiungere il paese a causa della carenza di infrastrutture.
O almeno non fino al 15 novembre, quando i sindaci di Tuktoyaktuk e Inivuk hanno inaugurato, di fronte alla soddisfazione dei residenti, la prima autostrada a due corsie che collega le due comunità. Ci sono voluti decenni per arrivare a questo risultato, considerato storico perché - per la prima volta - un’autostrada, costata 300 milioni di dollari canadesi (234 milioni di dollari USA), collega il paese con la costa Artica.
«È un giorno importante per i Northwest Territories e per il Canada» ha detto il primo ministro dei Northwest Territories, Bob McLeod durante le celebrazioni, ampiamente coperte dai media nazionali. McLeod ha inoltre dichiarato al CTV News Channel che l’autostrada ha aperto il mondo alla gente del posto. «Se vivi in una piccola comunità come l’ho fatto io – quando capita che la strada di ghiaccio è chiusa – ti senti totalmente isolato. Adesso, in qualunque posto del Canada tu voglia andare, hai la sensazione di avere la libertà di farlo».
Questo senso di libertà sarà sicuramente sentito dagli abitanti di Tuktoyaktuk quando prendono una macchina e guidano attraverso i 138 chilometri dell’autostrada, superano Inivuk e da lì prendono l’autostrada canadese Dempster Highway che conduce fino a Whitehorse e oltre.
Nel frattempo, il sindaco di Tuktoyaktuk, Darrel Nasogaluak, si attende un impatto dell’opera immediato e tangibile. Ha, infatti, dichiarato al CTV che l’autostrada canadese appena realizzata permetterà ai bambini della regione che vivono in altre comunità di vedere le loro famiglie più spesso. «Adesso – ha spiegato – i ragazzi possono tornare a casa nel fine settimana e i parenti possono andare a visitarli».
Un altro degli effetti dell’autostrada è che con molta probabilità contribuirà ad abbattere il costo della vita nel villaggio. Secondo l’agenzia di notizie Canadian Press, l’apertura di una via tutto l’anno contribuirà a ridurre il costo del cibo e di altri approvvigionamenti di circa 1,5 milioni di dollari canadesi all’anno, pari ad un risparmio di 1.500 dollari per ciascun uomo, donna o bambino che vive lì. Anche Inivuk, una cittadina con oltre mille abitanti, consoliderà il suo status rafforzando il ruolo di hub commerciale della regione.
A questo si aggiunge la possibilità che la nuova infrastruttura faccia da traino al turismo. Il governo dei Northwest Territories stima infatti che la spesa turistica può aumentare di 2,7 milioni di dollari canadesi all’anno.
Tutto questo grazie a un’autostrada, la cui realizzazione è iniziata nei primi mesi del 2014 e i cui lavori sono stati realizzati, per la maggior parte, proprio nella stagione invernale, perché il terreno ghiacciato sosteneva con più sicurezza il peso e l’azione dei camion e dei bulldozer.
Impossibile sarebbe stato intervenire nei mesi estivi perché la tundra, la tipica vegetazione presente nel Circolo Polare Artico, è molto delicata ed è costituita dal permafrost, uno strato di terra, roccia e ghiaccio che può diventare morbido come una spugna quando si scioglie. La sfida, di conseguenza, era realizzare un’autostrada che, nella stagione estiva, non attraesse il calore causando lo scioglimento del permafrost, il quale a sua volta – creando spostamenti del terreno – avrebbe rischiato di causare la rottura dell’autostrada stessa.
«Per proteggere il permafrost lungo il percorso dell’autostrada non abbiamo potuto utilizzare le tecniche tipiche del “cut and fill” – spiega una sezione del website del governo dedicato al progetto. – Questi metodi tradizionali rischiano di danneggiare gli strati sottostanti di vegetazione, che causano il possibile scongelamento del permafrost sottostante».
Quindi i lavoratori hanno collocato un tessuto geotessile tra il terreno e la ghiaia e gli altri materiali dell’autostrada in modo da isolare il permafrost e impedire che si ammorbidisca nei mesi estivi.
Un’altra sfida, sempre nei periodi estivi, è stata quella del trasporto dei materiali che in molti casi è stato fatto caricandoli sulle chiatte che navigavano i corsi d’acqua. Di contro, in inverno le condizioni climatiche erano così estreme che il lavoro degli uomini impegnati a 40 gradi sotto zero è stato perfino raccontato in un documentario realizzato da History Channel.
Come riporta il governo locale, l’autostrada è larga tra gli otto e i nove metri con la presenza di ponti a corsia unica, costruiti sugli attraversamenti di torrenti e condotte sotterranee.
Ma il suo impatto va oltre le caratteristiche dell’opera. La sua inaugurazione ha infatti contribuito al diffondersi di un senso imprenditoriale tra gli abitanti del villaggio, molti dei quali stanno oggi lavorando all’apertura di negozi o di ristoranti, per la prima volta in una decade.
«L’apertura della strada – commenta uno dei residenti alla Canadian Broadcasting Corporation – è vista da noi come un’opportunità. E sono convinto che sarà una grande cosa per noi».