Rifare il JFK. E trasformare lo scalo aeroportuale di New York City nella frontiera del trasporto aereo: un luogo di incontro prima che un aeroporto, un’esperienza più che un transito. Il viaggiatore del futuro avrà la possibilità di vivere l’aeroporto in modo nuovo, soggiornarvi più che attraversarlo rapidamente, arrivando perfino a trascorrere del tempo in un Central Park in miniatura.
Per farlo ci vorranno 13 miliardi di dollari, tanto è lo stanziamento previsto per il rilancio dello scalo annunciato nei primi giorni di ottobre dal governatore dello Stato, Andrew M. Cuomo.
«Mentre i leader di Washington parlano di investire nelle infrastrutture – ha dichiarato Cuomo presentando il progetto – noi lo stiamo facendo davvero a livelli storici e la trasformazione dell’aeroporto JFK in un centro di trasporto del XXI secolo garantirà che New York City resti la porta di ingresso del paese per il mondo. Questo storico investimento volto ad ammodernare lo scalo e la rete dei trasporti circostante non solo faciliterà i trasporti, ma garantirà che il JFK si accrediti come uno degli aeroporti migliori al mondo».
L’insieme degli interventi sarà sostenuto per la quasi totalità da finanziatori privati (12 miliardi di dollari dei 13 previsti), grazie ai quali l’aeroporto verrà di fatto ricostruito da zero. Saranno infatti edificati due nuovi terminal sui lati Nord e Sud con una superficie totale di 4 milioni di piedi quadrati, aumentando così il numero dei transiti annuali nello scalo di 15 milioni di passeggeri. Secondo il programma dei lavori, i primi gate saranno attivi già nel 2023, mentre il completamento del progetto è previsto per il 2025.
Prima dell’annuncio di qualche giorno fa, la filosofia del nuovo JFK era stata spiegata all’interno del Vision Plan, un documento sullo sviluppo strategico dello scalo che il governatore Cuomo rese pubblico a gennaio del 2017. All’interno di quel documento veniva prevista la demolizione dei vecchi terminal, lontani l’uno dall’altro e divisi in otto siti differenti, e la costruzione dei nuovi, più vicini e più funzionali al punto da dar vita a un aeroporto unificato.
Nuovi terminal: l’investimento delle compagnie aeree
La realizzazione dei due nuovi terminal, la voce di spesa più consistente dell’intero progetto, sarà quasi totalmente a carico delle compagnie aeree. Il terminal sul lato sud sarà costruito grazie al finanziamento di quattro linee internazionali: Lufthansa, Air France-KLM, Japan Airlines e Korean Air Lines. Sul lato nord dell’aeroporto sarà invece realizzato un altro terminal, finanziato dalla compagnia newyorkese JetBlue. Anche in questo caso le nuove infrastrutture saranno edificate dopo la demolizione dei vecchi terminal, considerati ormai desueti per il traffico di passeggeri dello scalo. E proprio i passeggeri sono al centro di questo importante progetto di recupero del JFK. Aree verdi, spazi per mostre, negozi, ristoranti, sale conferenze: tutto questo sarà messo a disposizione dei viaggiatori mentre attendono di prendere il loro volo. Una città fuori dalla città, dove le tecnologie più innovative saranno messe al servizio del benessere ma anche della sicurezza (saranno infatti introdotti per la prima volta sistemi di rilevamento delle radiazioni e identificazione di ultima generazione dei bagagli incustoditi).
Il JFK, un propulsore economico per la città
Investire nel JFK significa investire nello sviluppo di New York City. Di questo è convinto il governatore Andrew Cuomo. Attualmente lo scalo dà lavoro a 300.000 persone per un ammontare annuo di stipendi pari a 16,2 miliardi di dollari. Le sue attività commerciali vendono beni e servizi per 45,7 miliardi di dollari, alimentate da una media di 60 milioni di passeggeri all’anno che diventeranno 75 entro il 2030. Anche i nuovi terminal daranno una spinta all’occupazione e infatti, secondo le previsioni del progetto di sviluppo infrastrutturale, saranno creati 9.600 posti di lavoro diretti, e 15.000 posti di lavoro totali nell’intera durata del progetto.
«L’aeroporto JFK reinventato e ristrutturato – ha dichiarato Rick Cotton, Direttore esecutivo della New York Port Authority (l’Autorità che gestisce l’aeroporto) – sarà la porta di ingresso che i newyorkesi meritano e consentirà un costante aumento dei passeggeri nei decenni a venire».