Gli edifici di cristallo de La Défense brillano sotto il sole di Parigi e aspettano che i sette nuovi grattacieli, già progettati da alcuni dei più prestigiosi studi di architettura del mondo, vengano tirati su ridisegnando lo skyline del quartiere finanziario della capitale francese.
L’obiettivo è farsi trovare pronti per l’esodo da Londra, in parte già iniziato, di banche, società d’affari, multinazionali e fondi di investimento, un esodo che dovrebbe seguire le ultime fasi della Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea.
Una scelta politica che avrà un impatto sugli operatori finanziari, impegnati già da mesi a cercare una nuova sede per le loro attività europee.
Nella partita La Défense sembra avvantaggiata rispetto ad altri contendenti, come Francoforte o Milano, non solo perché è il più grande distretto finanziario dell’Europa continentale, ma anche perché è quello più impegnato in un rilancio infrastrutturale ed edilizio che dovrebbe trasformarlo nell’hub ideale per il grande business del continente.
L’assalto a Londra
A confermare le mire parigine nei confronti dei transfughi di Londra è intervenuta, negli ultimi giorni di ottobre, la visita di una delegazione guidata da Marie-Célie Guillaume, Ceo di Paris La Défense, proprio nella capitale inglese. La visita, come apertamente dichiarato dalla manager, era parte della “campagna acquisti” che Parigi ha ingaggiato nei confronti delle grandi multinazionali della finanza decise a lasciare Londra.
Una strategia sostenuta dal governo e dal ministro delle finanze Bruno Le Maire che lunedì 22 ottobre ha presieduto una conferenza stampa dedicata proprio al tema delle infrastrutture, ribadendo che Parigi è il centro ideale per la finanza europea.
A dare sostanza alle dichiarazioni della politica, La Défense mette a disposizione la sua enorme dotazione infrastrutturale: 3,6 milioni di metri quadrati di uffici e 275mila metri quadrati attualmente in costruzione, che saranno pronti entro il 2020. Peraltro, approdare ai piedi de Le Grand Arche non significa finire nel deserto. La zona è già presidiata da alcune delle più importanti banche e istituzioni finanziarie al mondo, oltre a ospitare 500 società, un terzo delle quali attive proprio nella finanza e 180mila dipendenti. E in molti, nell’ambiente, hanno accolto in modo significativo la decisione della European Banking Authority (EBA) di spostare la propria sede da Londra all’Europlaza Tower de La Défense nel marzo del 2019, quando la Brexit sarà effettiva.
Ma la decisione dell’istituto europeo non è isolata: nell’ultimo anno anche colossi americani come Bank of America, Goldman Sachs, Citigroup e JP Morgan si sono trasferiti da Londra a Parigi. Tutti attratti da quello che la capitale francese potrà offrire in futuro.
La Défense del futuro
Sulle presentazioni che i ceo di mezzo mondo stanno analizzando, quella che viene ricostruita non è l’immagine attuale del distretto, ma la sua evoluzione da qui ai prossimi anni.
Solo nei primi sei mesi del 2018 sono stati investiti 288 milioni di euro in progetti di sviluppo infrastrutturale e di real estate. Cantieri aperti, quindi, per costruire grattacieli in grado di ospitare i nuovi arrivati. Tra questi il Jardins de l’Arche Tower, un edificio di 65mila metri quadrati che dovrebbe essere terminato nel 2022; il Link del gruppo Groupama Immobilier (120mila metri quadrati e in consegna nel 2022); Hekla, l’edificio progettato da Jean Nouvel che già sulla carta si candida per vincere tutti i premi in tema di sostenibilità; o ancora Sisters, le torri sorelle all’interno delle quali è previsto un hotel.
Le gru occupano l’orizzonte trasformando il distretto in un cantiere aperto, ma non è solo questo che attrae gli investitori stranieri. Tutta la città è infatti in via di trasformazione e, dalle Olimpiadi del 2024 al limite temporale del 2050 quando Parigi intende diventare una metropoli carbon neutral, le occasioni di cambiamento e di sviluppo sono tantissime. Un enorme acceleratore in questo senso sarà sicuramente la Grand Paris Express, la nuova rete metropolitana che rappresenta il più grande progetto di mobilità sostenibile attualmente in corso in Europa.
Riqualificare un quartiere
La filosofia che muove le decisioni dell’amministrazione parigina, guidata dalla sindaca Anne Hidalgo, e sostenuta dal governo del Presidente Emmanuel Macron, punta molto sulla riqualificazione della città attraverso le infrastrutture. Quello del Grand Paris Express è un caso simbolo, ma proprio nel distretto de La Défense ce ne sono molti altri. Il quartiere sta vivendo una trasformazione da area di business a zona residenziale. Attualmente sono oltre 40mila i residenti e l’impegno è quello di farli crescere mettendogli a disposizione strutture nuove ed efficienti. A settembre, ad esempio, è stata inaugurata una nuova scuola pubblica nata grazie a un investimento di oltre 50 milioni di euro, dove le lezioni sono interamente in lingua inglese. Un’altra scuola sarà realizzata e destinata solo ai figli dei dipendenti dell’EBA, mentre in tutto il distretto sono stati costruiti parchi, percorsi pedonali, aree per eventi, oltre a un’arena in grado di ospitare 40mila spettatori.
Infrastrutture essenziali per migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche per dare un contributo prezioso al tentativo de La Défense di diventare il centro finanziario del continente.