Il futuro economico dell’America Centrale passa per il commercio, quello transoceanico dei cargo che attraversano l’Atlantico e il Pacifico, e quello continentale delle merci che viaggiano tra il Nord e il Sud America.
È per questo motivo che tutti gli stati della regione hanno avviato una serie di progetti ambiziosi per la costruzione di corridoi terrestri, riservati esclusivamente al trasporto delle merci, dove è prevista la presenza contemporanea di una rete stradale e ferroviaria.
Dal Messico a Panama, dal Guatemala alla Costa Rica, i “Canales Secos” (come vengono chiamati i corridoi che attraversano il Centro America) collegheranno la costa atlantica con quella pacifica, tagliando però la regione anche da Nord a Sud e da Sud a Nord, e favorendo in questo modo gli scambi commerciali tra gli Stati Uniti e il Sud America.
Inoltre, grazie alla creazione di questa rete di strade e ferrovie, i Paesi dell’America Centrale saranno più vicini nel raggiungere il loro obiettivo di diventare un unico mercato commerciale.
Il progetto “mesoamericano”
Nel giugno 2008 la Conferenza di Tuxtla dei capi di governo di Honduras, Colombia, Messico, Guatemala, Costa Rica, Nicaragua, Repubblica Dominicana, ha lanciato un progetto comune, il “Mesoamerican project” che prevede – tra le altre iniziative – la costruzione di una rete internazionale stradale per il Centro America, un sistema che va dal Messico alla Colombia con una estensione di 13.132 chilometri. Oltre 100 cantieri per un investimento complessivo di almeno 8 miliardi di dollari, dove l’opera principale è il Corridoio del Pacifico di cui al momento è stato ultimato il 62%. I fondi arrivano principalmente dalla Banca Interamericana di Sviluppo e altri enti come la Banca Centroamericana per l’integrazione economica e la Banca Andina di Sviluppo, mentre a gestire i lavori sono i governi centrali di ogni Paese che hanno lanciato bandi pubblici internazionali con la formula del PPPs, i partenariati pubblico-privato.
Il Corridoio del Pacifico
Tra i canales secos il corridoio più importante è il canal del Pacifico, che diventerà la via di trasporto dell’80% delle merci che attraverseranno il Centro America da Nord a Sud. Si tratta di un progetto da 1,8 miliardi di dollari che prevede un sistema stradale integrato di 3.210 chilometri attraverso Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama. I calcoli iniziali prevedevano il termine dei lavori per il 2018, ma al momento è stato ultimato il 62% dei lavori previsti, con cantieri aperti in tutti i Paesi coinvolti e non ci sono stime precise per la chiusura. Di recente sono iniziati i lavori anche in Honduras, nell’area Sud da Galan alla capitale Tegucigalpa, dove sono previsti 4.500 nuovi posti di lavoro. Quando il corridoio sarà completato i tempi di attesa alle frontiere per il passaggio delle merci, che in genere possono raggiungere anche le dieci ore, si dimezzeranno e – secondo i calcoli dei costruttori – si potrà attraversare l’America centrale a una velocità media di oltre 60 km/h in 140 ore, 50 in meno rispetto alle attuali 190.
Il Canal Seco in Costa Rica
Il Ministero del Trasporti del Costa Rica ha approvato nel maggio scorso il progetto di costruzione di un Canal Seco, e ha recentemente annunciato che nelle prossime settimane presenterà il bando pubblico per aggiudicare la costruzione dell’opera. Intanto sono già iniziati i lavori di ampliamento dei porti di Limon e di Punta Descartes, rispettivamente sull’Atlantico e sul Pacifico, dove arriveranno le merci trasportate sul Canale.
Il corridoio comprende una linea ferroviaria ad alta velocità che porterà 440 container al giorno, con viaggi ogni 40 minuti. Infine sarà costruita un’autostrada che corre parallela alla ferrovia. Il tutto per un investimento di oltre 4 miliardi di dollari. Non solo: a questo è accompagnato un secondo progetto che prevede investimenti per 16 miliardi di dollari per realizzare anche una serie di distretti industriali e di condotte per trasportare cereali e altre merci alimentari.
Il Corridoio Atlantico
Il “Corredor” parte da Veracruz in Messico fino a Bocas del Toro a Panama. Ha una distanza di 2.906 km di cui realizzati già 695 chilometri e l’obiettivo è quello di sviluppare le attività turistiche e infrastrutturali sulla costa orientale. I cantieri prevedono anche nuove reti idroelettriche, strutture di telecomunicazione, servizi fognari e di urbanizzazione ma anche progetti di cooperazione e inclusione sociale. Il Paese che beneficerà maggiormente di questa opera, secondo il “Mesoamerican project”, è l’Honduras.
Un Canal Seco anche per Panama
Anche Panama sembra intenzionata a costruire un suo canale via terra, che sia messo a sistema con il Nuovo Canale di Panama, recentemente inaugurato.
Il progetto è stato ideato dalla Autoridad Maritima de Panamà mentre il Banco de Desarrollo de América Latina ha finanziato con 100mila dollari la realizzazione dello studio tecnico di fattibilità.
Siamo ancora nella fase di studio, ma l’obiettivo è quello di realizzare un corridoio stradale che vada da Puerto Armuelles sul Pacifico a Bocas del Toro, sull’Atlantico. Il governo sta in questa fase esaminando il masterplan per capire la quantità di merci che potrebbero transitare in questo nuovo canale, attraverso la realizzazione di un’autostrada e di una ferrovia che corrano parallele all’oleodotto di Petroterminales.
Gli altri corridoi interoceanici
Honduras, Nicaragua, El Salvador e Guatemala sono al lavoro per costruire i loro canali interoceanici. Il Nicaragua ha approvato in via definitiva un progetto per un canale di 290 chilometri che arriverà in Honduras. Il Canal seco del Guatemala, lungo 372 chilometri, partirà invece dal puerto Barrios fino a raggiungere Puerto de Acajutla in Salvador. I lavori non sono ancora iniziati, ma il ministero dei Trasporti ha ribadito l’intenzione di avviare nei prossimi mesi la gara per l’assegnazione del bando.
In Honduras i primi lavori sul Canal Seco sono iniziati addirittura nel 2008, seguendo il progetto che avrebbe dovuto portare l’autostrada terrestre delle merci dal Pacifico all’Atlantico, unendo puerto La Union in El Salvador con Puerto Cortés in Honduras per una lunghezza di 391,8 chilometri. Attualmente lo stato dei lavori ha superato l’80% e l’opera sarà terminata entro il primo trimestre del 2017. Per la sua realizzazione, il governo del Paese ha investito circa 300 milioni di dollari.