Il faro acceso dal G20 delle Infrastrutture non illumina solo l’incontro dei massimi rappresentanti delle prime 20 potenze economiche del mondo, ma fa luce anche su Genova e la Liguria riportando la città e la sua regione al centro dei piani di sviluppo infrastrutturali lanciati con il PNRR.
L’intenzione del governo, annunciata dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, è quella di integrare gli stanziamenti del Next Generation EU con i fondi europei tradizionali e con altre risorse reperite attraverso lo scostamento di bilancio. In questo modo il PNRR declinato alle infrastrutture si presenta con un investimento complessivo su scala nazionale di 62 miliardi di euro, che – per quanto riguarda la Liguria – finiranno a finanziare il completamento di progetti strategici come il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova e il raddoppio ferroviario Genova-Ventimiglia, mentre la Nuova diga foranea, prevista nella prima formulazione del PNRR, è stata poi eliminata perché finanziata dal Fondo Complementare.
Indipendentemente dall’origine dei fondi, queste grandi opere si faranno e lo studio Ambrosetti ne ha calcolato l’impatto per l’economia della Liguria all’interno del Rapporto Strategico “Liguria 2030” presentato lo scorso luglio insieme a The European House e alla Regione Liguria. Secondo l’analisi, il completamento delle opere mappate assicurerà entro il 2023 un aumento del Pil regionale pari a 2,4 miliardi di euro, con una crescita del 4,8%. Aumento che potrebbe raggiungere il 17% nel 2030, quando i benefici aggiuntivi per l’economia raggiungeranno gli 8,5 miliardi.
Terzo Valico e Genova-Ventimiglia, due acceleratori di sviluppo per Genova
Il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova non è solo un’opera strategica per Genova e la Liguria, ma anche il progetto infrastrutturale più ambizioso tra quelli in corso oggi in Italia. Il progetto, che viene realizzato dal Consorzio Cociv guidato dal Gruppo Webuild, prevede la costruzione di una linea ad alta velocità che coprirà una lunghezza di 53 chilometri, 27,5 dei quali percorsi interamente in galleria. L’opera permetterà di collegare con i treni veloci Genova a Milano e da lì al resto d’Europa attraverso la rete TEN-T che arriva fino a Rotterdam. Una linea veloce che, attraverso la costruzione del Nodo Ferroviario, raggiungerà il porto di Genova favorendo ulteriormente lo sviluppo del maxi polo logistico della città.
Oltre al Terzo Valico, centrale per lo sviluppo dei trasporti sarà anche il secondo progetto inserito nel PNRR, ovvero il completamento del raddoppio della Genova-Ventimiglia. Rinnovare e aumentare la capacità di trasporto della linea ferroviaria che corre lungo la costa del ponente ligure permetterà di inaugurare un’altra arteria strategica di collegamento che raggiunge il confine con la Francia, decongestionando in maniera significativa il traffico su strada.
Il ruolo dei commissari governativi
Prima ancora dell’approvazione del PNRR il governo italiano ha accelerato la realizzazione di 57 opere pubbliche per un valore complessivo di 83 miliardi di euro attraverso la nomina di 29 commissari, incaricati di superare le lungaggini burocratiche che, fino a oggi, ne hanno rallentano il completamento.
Secondo i piani dell’esecutivo italiano i progetti avrebbero dovuto essere approvati in tempi brevi dai commissari, d’intesa con i presidenti delle regioni. E così è stato per tre progetti che riguardano la Liguria: la Diga Foranea di Genova, il raddoppio ferroviario Genova-Ventimiglia e il completamento del raddoppio ferroviario Pontremolese. La nuova Diga Foranea è un’altra infrastruttura strategica per Genova e per il suo porto perché permette allo scalo marittimo di ospitare in sicurezza le più grandi navi al mondo, senza limitare gli accessi e gli accosti, ma soprattutto contribuendo a rendere formidabile il polo logistico attivato grazie al Nodo Ferroviario, ovvero prolungamento della linea ad alta velocità del Terzo Valico fino al centro cittadino.
Infrastrutture per far ripartire l’economia ligure
Secondo la ricerca dello Studio Ambrosetti, per la realizzazione di tutte queste in Liguria ci sono investimenti pari a 16,5 miliardi di euro. Oltre Ponte San Giorgio, realizzato dal Gruppo Webuild, ci sono anche opere in corso come quelle previste e finanziate dal PNRR.
Tutti interventi necessari non solo per migliorare la dotazione infrastrutturale della regione, ma anche per sostenere la ripresa del sistema economico. L’analisi “Stima della perdita di marginalità subita dalle imprese liguri a seguito dei lavori sulla rete autostradale regionale”, elaborata dalla Camera di Commercio di Genova insieme all’Università di Genova, calcola che proprio il gap infrastrutturale abbia causato nel 2020 danni all’economia regionale pari a 1 miliardo di euro.
Colmare questo gap è la strada per rilanciare in modo duraturo l’economia della Liguria, riportando Genova al centro di una rete internazionale di trasporti strategica non solo per la città ma per l’Italia intera.