Oltre 47mila a rischio e 235mila che necessitano di interventi urgenti. È questa la triste casistica sui ponti statunitensi pubblicata pochi giorni fa dall’ARTBA (American Road & Transportation Builders Association). L’ennesima denuncia che conferma quanto le infrastrutture Usa abbiano bisogno di interventi urgenti. Lo ripete da anni l’ASCE (American Society of Civil Engineers) e lo ha ribadito pochi giorni fa anche Nancy Pelosi, la speaker democratica del Congresso americano, che ha lanciato una sponda al presidente Donald Trump sul piano di interventi, alzando l’asticella degli investimenti necessari da 1 a 2 trilioni di dollari.
Lo studio dell’ARTBA
Il 9 aprile scorso l’ARTBA ha pubblicato il “2019 Bridge Report”, mappando lo stato di salute degli oltre 600mila ponti statunitensi. L’analisi, che parte dai numeri del “2018 National Bridge Inventory” dello US Department of Transportation, si focalizza proprio sui 47.052 ponti a rischio, pari al 7,6% dei 616.087 ponti attualmente presenti negli Stati Uniti d’America. Una percentuale elevata soprattutto perché tantissime delle strutture mappate rappresentano nodi di trasporto strategici, attraversati ogni giorno da milioni di veicoli.
Il caso del Rhode Island
È il più piccolo stato degli Usa, ma non è questo il suo unico record. Il Rhode Island ha infatti conquistato la prima posizione della classifica degli stati dove si concentra la percentuale maggiore di ponti a rischio. Rispetto a un totale di 780 ponti presenti nello stato, 180 (pari al 23,1%) mostrerebbero carenze strutturali dovute alla scarsa manutenzione. Poco meglio del Rhode Island ha fatto il West Virginia, un altro tra i più piccoli stati americani che tuttavia risulta ancora molto arretrato in termini di gestione delle sue infrastrutture. E infatti, secondo i numeri dell’ARTBA, il 19,9% dei suoi ponti sarebbero a rischio, per un ammontare di 1.444 infrastrutture su un totale di 7.269.
Gli stati più virtuosi
Nonostante in termini generali il deficit infrastrutturale sia ancora elevatissimo, alcuni stati hanno compiuto interventi significativi negli ultimi anni riducendo di molto il numero dei ponti a rischio.
È il caso della Pennsylvania, indicata come lo stato più virtuoso, che negli ultimi cinque anni ha provveduto a rimettere in sicurezza 1.199 ponti. Sulla strada della Pennsylvania, anche l’Oklahoma (900 ponti ristrutturati), l’Indiana (593), la California (576) e l’Ohio (499).
80 anni per mettere i ponti in sicurezza
I ponti critici indicati dal Dipartimento dei Trasporti hanno un’età media di 62 anni, contro i 40 anni di quelli considerati ancora sicuri. Questo fattore comporta il bisogno di interventi di manutenzione che in realtà mancano perché, come conferma l’ARTBA, nel corso del 2018 solo l’1% delle deficienze strutturali esistenti è stato risolto. Se gli interventi continuassero con questo ritmo, ci vorrebbero 80 anni solo per risolvere i problemi attuali.
Una questione nazionale
Se i ponti a rischio sono il 7,6% del totale, quelli che necessitano interventi di manutenzione sono molti di più. L’ARTBA ne ha identificati 235.020, pari al 38% del totale dei ponti Usa. Secondo l’Associazione tutte queste infrastrutture avrebbero bisogno di misure per contenerne l’invecchiamento. Il problema è quindi diffusissimo e si lega ormai alla sicurezza nazionale. Ogni giorno infatti 178 milioni di persone attraversano i ponti a rischio degli Stati Uniti e almeno un ponte autostradale su tre ha bisogno di interventi urgenti.
Quanto costa rimettere in sesto i ponti
Prendendo come riferimento non solo i ponti a rischio, ma il totale dei 235mila che necessitano di interventi di manutenzione, l’ARTBA ha calcolato che l’investimento necessario sarebbe pari a 171 miliardi di dollari.
Le icone del passato chiedono manutenzione
La maggior parte dei ponti a rischio sono quelli che si trovano su alcune delle vie di trasporto più trafficate degli Usa. Tra queste la Route 101, la Interstate 405 e la Interstate 5, soprattutto nello stato della California. Ma quello che colpisce è la decadenza strutturale di alcuni dei ponti iconici del Paese. Tra questi – segnala l’ARTBA – il ponte di Brooklyn di New York City, il Memorial Bridge di Washington D.C., il San Mateo-Hayward Bridge (il più lungo della California che attraversa la San Francisco Bay), e il Pensacola Bay Bridge della Florida.