In molti già la chiamano la ferrovia europea il Corridoio Mediterraneo che collegherà la Penisola Iberica con l’Est Europeo (da Algeciras a Budapes), servirà il 18% della popolazione europea e toccherà regioni dove viene prodotto il 17% del Pil comunitario.
Una vastissima area dove vivono 350 milioni di cittadini, che saranno collegati tra loro attraverso le altre linee ad alta velocità già esistenti e in costruzione in Francia, Italia, Spagna e molti altri paesi europei e che rientrano nel progetto TEN-T, l’alta velocità ferroviaria dell’Unione europea. Grazie a queste intersezioni si potrà viaggiare da Milano a Parigi e da Barcellona a Torino in meno di 5 ore.
Quanto al tratto specifico tra Lione e Torino, la ferrovia coprirà una lunghezza di 270 chilometri, assicurerà lo spostamento dalla gomma al ferro di 1 milione di mezzi pesanti all’anno e la conseguente riduzione annuale di 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica dispersa nell’ambiente.
Solo nel tratto Lione-Torino transiteranno a regime ogni anno 40 milioni di tonnellate di merci e 5 milioni di viaggiatori.
Attualmente, infatti, 3 milioni di mezzi pesanti attraversano ogni anno le Alpi franco-italiane e la metà di essi passa per Ventimiglia. Da qui l’importanza di portare a termine una ferrovia strategica, capace di diventare un vero e proprio asse sostenibile, tecnologico, commerciale lungo il quale correranno passeggeri e merci.
Lione-Torino: il tunnel del Moncenisio
L’incredibile portata dell’opera dipende anche dalla sua complessità, che si esprime al suo massimo nella costruzione del Tunnel di Base del Moncenisio, un tunnel a doppia canna lungo 57,5 chilometri che, a 150 anni di distanza dall’inaugurazione del tunnel del Frejus, trasforma una linea di montagna in una linea di pianura, adeguandola agli standard europei.
All’interno del tunnel, che collegherà l’italiana Susa con la francese St. Jean-de-Maurienne, i treni passeggeri correranno a una velocità di 220 km/h, mentre raggiungeranno i 110 km/h i treni merci.
Una volta completata, l’opera avrà per l’Italia e per il Piemonte un impatto significativo. Il progetto prevede che l’alta velocità alimenterà gli scambi commerciali tra Italia e Francia, potenzierà lo scambio ferroviario di merci intorno alla città di Torino, oltre a contribuire allo sviluppo del trasporto metropolitano del capoluogo piemontese.
La gara vinta da Webuild
In tutto 23 chilometri di tunnel su due gallerie parallele oltre alle opere ausiliarie, che dovranno collegare le città di Saint-Martin-de-la-Porte e la Praz in Francia. È questo il cuore del Lotto 2 della Lione-Torino che TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin) ha affidato a un consorzio internazionale di cui fanno parte Webuild e Vinci Construction.
Il contratto da 1,43 miliardi di euro prevede le attività di scavo, realizzate in parte con metodo tradizionale e in parte con la Tunnel-Borin Machine (TBM) e finalizzate alla costruzione dei due tunnel paralleli lungo i quali correranno i treni ad alta velocità.
Dopo l’annuncio della costruzione del primo treno ad alta velocità degli Stati Uniti, che collegherà Dallas a Houston, Webuild continua a investire nella mobilità sostenibile, forte di 13.637 chilometri di ferrovie e metropolitane costruiti su scala mondiale, e dei tanti cantieri dell’alta velocità oggi aperti in Italia. Tutte opere considerate strategiche non solo per i paesi che toccano, ma per l’intero continente europeo.
Un progetto prioritario per l’Unione europea
Era il 1994 quando i capi di stato europei hanno dichiarato il progetto ferroviario della Lione-Torino come un progetto prioritario per il continente. Una prima dichiarazione ufficiale che ha anticipato la progettazione dell’opera e l’accordo tra Francia e Italia per la sua realizzazione.
Italia e Francia hanno siglato insieme quattro trattati per sancire la costruzione dell’opera, l’ultimo dei quali risalente alla fine del 2015.
Il cantiere del tunnel di base di Mont Cenis è stato aperto nel 2016, mentre nelle fasi precedenti, sono stati realizzati gli accessi alla montagna, essenziali per l’apertura del cantiere. Tre accessi per una lunghezza di 4.000 metri sono stati completati nel 2007 a Villarodin-Bourget/Modane, La Praz (2.480 metri) è stato completato nel 2009 e Saint-Martin-la-Porte completato tra il 2010 e il 2016 (prima una tratta di 2.400 metri e quindi una seconda tratta di 1.800 metri). In Italia invece nel 2017 è stato completato il tunnel di Chiomonte in Val di Susa per una lunghezza di 7.020 chilometri.
I lavori proseguono oggi con 7 cantieri operativi e la prospettiva di completare il tunnel di base secondo le previsioni condivise con l’Unione Europea e i Governi di Francia e Italia.
Attraversale le Alpi senza inquinare
La costruzione della Lione-Torino offre una risposta a un’esigenza più che millenaria. Dai tempi di Annibale, gli uomini hanno affrontato la natura per varcare le Alpi. Centocinquant’anni fa sono stati scavati i primi tunnel da francesi, italiani e svizzeri che si sono evoluti nel tempo fino alla recente realizzazione dei “tunnel di base”, quelli dove correrà l’alta velocità ferroviaria. È questa la finalità del Lötschberg e del Gottardo in Svizzera, così come del Brennero (in via di realizzazione grazie al contributo del Gruppo Webuild) e in futuro della Lione-Torino.
La transizione dalla strada alla ferrovia risponde poi a un bisogno riconosciuto dall’Unione europea anche nel programma di rilancio post-Covid Next Generation EU. Lo scopo è quello di ridurre il trasporto merci a lunga distanza su strada, incentivando i mezzi di trasporto alternativi e meno inquinanti, a partire proprio da quello ferroviario. La riduzione delle emissioni di gas nocivo, di incidenti, così come dell’inquinamento delle acque e del suolo assicurata dalla nuova linea, garantirà ogni anno un risparmio di 500 milioni di euro.
Solo uno dei tantissimi benefici che ricadranno sulla popolazione europea una volta inaugurata questa grande opera.