Gli Stati Uniti devono recuperare la loro eredità che li ha resi nazione di costruttori, per ricostruire infrastrutture ormai decadenti e agganciare la ripresa economica. Con questo messaggio il Presidente Donald Trump ha spiegato perché le infrastrutture americane hanno bisogno di investimenti ancora maggiori rispetto a quanto annunciato in precedenza.
Nel suo primo discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato il 30 gennaio, Trump ha dichiarato che sono necessari almeno 1,5 trilioni di dollari per ricostruire strade, ponti, ferrovie e infrastrutture di altro genere. La cifra è superiore del 50% rispetto al piano da 1 trilione di dollari presentato dopo la vittoria alle elezioni del novembre 2016.
«Richiamo il Congresso affinché approvi un piano che permetta di stanziare almeno 1,5 trilioni di dollari negli investimenti infrastrutturali di cui abbiamo bisogno – ha dichiarato di fronte al Congresso riunito. – Chiedo a entrambi i partiti di unirsi per restituire al Paese le infrastrutture sicure, veloci, affidabili e moderne che la nostra economia e le nostre persone meritano. Così come ricostruiamo le nostre industrie, è il momento di ricostruire le nostre infrastrutture decadenti».
Per quanto riguarda le risorse necessarie per il Piano, Trump ha spiegato che ogni dollaro messo a disposizione dal governo federale dovrebbe essere moltiplicato, con un effetto leva, grazie al contributo dei governi statali e locali. Inoltre, laddove ci siano le condizioni di mercato, anche gli investitori privati devono essere incoraggiati a partecipare a questa nuova ricostruzione dell’America.
Trump ha poi chiesto al Congresso che vengano ridotti i tempi per ottenere i permessi necessari per avviare la realizzazione di nuove opere. «Ogni atto (che deve essere approvato dal Congresso) deve anche prevedere i tempi di approvazione dei processi, riducendoli a non più di due anni, e dove possibile ad un solo anno – ha dichiarato il Presidente. – Abbiamo costruito l’Empire State Building in un solo anno, non è forse un disonore che ci vogliano 10 anni per ottenere un permesso per la ricostruzione di una semplice strada?».
Nello sforzo di trovare sostenitori al suo piano, Trump ha evocato il secolo precedente, quando gli Stati Uniti investivano massicciamente nelle infrastrutture, convinti che questo avrebbe dato spinta alla crescita economica del Paese.
«Insieme, possiamo recuperare la nostra eredità di costruttori. Costruiremo sulla nostra terra nuove e scintillanti strade, ponti, autostrade, ferrovie e vie navigabili nei corsi d’acqua. E lo faremo con il cuore americano, con le mani americane e con la grinta americana».
Al termine del discorso, la Casa Bianca ha pubblicato sul suo sito un comunicato ricco di numeri utili a supportare la chiamata ai nuovi investimenti lanciata dal Presidente. Nel documento si legge che la metà dei nuovi fondi dovrebbero essere utilizzati per incentivare gli investimenti nelle infrastrutture da parte delle autorità statali e locali. Viene inoltre spiegato che il piano dovrebbe dare i poteri necessari alle autorità statali e locali per riconoscere priorità assoluta ai progetti più urgenti.
Il World Economic Forum posiziona gli Stati Uniti al decimo posto al mondo per la qualità delle infrastrutture. Altre statistiche dimostrano come un miglio su cinque della pavimentazione delle autostrade è in pessime condizioni, obbligando i conducenti dei veicoli a perdere nel traffico 6,9 miliardi di ore nel 2014, 42 ore in un anno per persona. Pessime condizioni anche per i ponti, un terzo dei quali ha oltre 50 anni, o per le reti idriche, dove ogni anno si registrano 240.000 danni e rotture agli impianti di trasmissione.
Il discorso di Trump è stato apprezzato dall’industria del settore. Stephen Sandherr, il Ceo dell’Associated General Contractors of America, ha lodato la richiesta del Presidente di ulteriori investimenti, ma anche il bisogno sollevato di accorciare i tempi di approvazione dei progetti. «Trovare il modo per prendere decisioni nel giro di qualche mese e non di quale anno – ha dichiarato Sandherr alla rivista Engineering News-Record – permetterebbe di risparmiare miliardi di dollari dei contribuenti, ricostruire la fiducia pubblica nella nostra capacità di investire e continuare a proteggere l’ambiente».
Le imprese hanno apprezzato in particolare la prospettiva di crescita del settore. «La conferma da parte di Trump del piano americano di investimenti in infrastrutture, per un valore anche superiore rispetto a quanto indicato in campagna elettorale, ci sembra un’ottima notizia e Salini Impregilo con Lane Construction è pronta a cogliere le opportunità rappresentate da questo mercato, che ci vede protagonisti». Commenta cosi il piano di investimenti in infrastrutture Pietro Salini, Amministratore Delegato della Salini Impregilo, gruppo a cui appartiene Lane Construction, con sede in Connecticut.