Mentre Londra cresce in altezza con i grattacieli della City e uno skyline che cambia dal giorno alla notte, nel sottosuolo della città le TBM (tunnel boring machine) continuano a scavare. Stavolta non si tratta di una nuova linea metropolitana, ma di un’infrastruttura idrica che per investimento e impatto è stata definita il più grande progetto mai realizzato negli ultimi 150 anni di storia della città.
Il suo nome è Thames Tideway Scheme ed è un tunnel lungo 25 chilometri con un diametro di 7 metri che correrà sotto il letto del Tamigi e servirà per gestire le acque reflue e le piogge eccezionali della capitale inglese, evitando gli scarichi nocivi nel fiume e riducendone in modo significativo l’inquinamento. Una vera e propria autostrada sotterranea, ispirata alla Cloaca Massima realizzata dagli Antichi Romani nella Città Eterna, nella quale confluiranno ben 34 tra le più inquinate condotte fognarie della città.
Per realizzare l’opera ci vorranno, secondo le stime iniziali, 4,7 miliardi di euro (pari a 4,2 miliardi di sterline, di cui 3 miliardi finanziati dal consorzio costruttore Tideway e 1,2 miliardi dalla Thames Water Utilities Ltd, la società responsabile della gestione idrica su quasi tutto il territorio della Greater London) e almeno otto anni di tempo. I lavori, iniziati nel 2016, sono infatti a metà dell’opera e si concluderanno non prima del 2023.
Un nuovo tunnel 150 anni dopo
La struttura del sistema fognario londinese si regge ancora oggi sulla rete di condotte ideata da Sir Joseph Bazalgette e realizzata tra il 1859 e il 1865. Si tratta di un progetto visionario per la sua epoca perché è costituito da una rete fognaria che copriva l’intera città e avrebbe dovuto evitare lo scarico delle acque reflue nel Tamigi, già allora pesantemente inquinato.
Tuttavia, dal 1865 ad oggi, la popolazione di Londra è passata da 2 a 9 milioni di abitanti, la città è cresciuta moltissimo e l’impianto fognario ha ricominciato a sversare acque sporche nel Tamigi. Secondo una recente indagine del “Guardian”, ogni settimana nel fiume vengono sversate acque inquinate per un volume equivalente a 300 piscine olimpioniche. Non solo: secondo i calcoli della Thames Water nell’ultimo anno il fiume è straripato ben 50 volte.
Un’opera per rinnovare la città
L’obiettivo del Thames Tideway Scheme è quello di raccogliere le acque reflue e piovane e trasportarle lontano, evitando che finiscano nel fiume. Per farlo, il suo percorso lungo 25 chilometri inizia ad Acton, West London, e sfruttando la gravità (il tunnel è costruito in leggera pendenza e varia dai 30 ai 66 metri di profondità) trasferisce le acque inquinate a est negli impianti di trattamento.
Ma la complessità dell’opera impone di dividerne la costruzione in sezioni. La prima sezione è stata inaugurata il 28 gennaio del 2016 e corre tra East Ham e Stratford per una lunghezza di 6,9 chilometri. Solo questo tratto è in grado di trasportare 15 milioni di tonnellate di acqua ogni anno. Terminata questa sezione, sono in corso i lavori per completare il resto del tunnel che, una volta concluso, permetterà di ridurre il volume delle acque reflue scaricate nel Tamigi del 95%.
Tutelare l’ambiente e far crescere l’economia
L’impatto primario di questa grande opera infrastrutturale è sicuramente quello ambientale. Il tunnel abbatte in modo drastico l’inquinamento del Tamigi, con effetti benefici sull’ambiente ma anche sulla salute dell’ecosistema e dei cittadini stessi.
Ma un progetto da oltre 4 miliardi di sterline porta con sé riflessi positivi anche sull’economia, lo sviluppo della città e soprattutto sull’occupazione. Ogni anno a Londra vengono costruite tra le 49.000 e le 62.000 abitazioni, che saranno servite proprio dalla nuova rete fognaria. Inoltre, il cantiere sta già creando 4.000 posti di lavoro diretti, ai quali si aggiungono altri 5.000 indiretti.
L’altro settore che beneficerà dell’opera sarà sicuramente il turismo e più in generale tutte quelle attività economiche che potranno sfruttare la riqualificazione del fiume e delle sue banchine. Solo per il cantiere del Thames Tideway Scheme, l’obiettivo è quello di trasportare il 90% dei materiali sulle acque del Tamigi, per un totale di 4,2 milioni di tonnellate. Un esempio importante per una città che intende sviluppare il trasporto via acqua, contribuendo così a ridurre il congestionamento sulle strade.
In generale, secondo i calcoli del ministero dello sviluppo economico inglese l’intera opera potrebbe garantire un ritorno per l’economia britannica pari a 13 miliardi di sterline (14,5 miliardi di euro). Cittadini e imprese ringraziano; e ringrazia il Tamigi, salvato dall’inquinamento.