A cinquant’anni dalla prima legge federale, il Clean Water Act del 1972, gli stati americani sono chiamati di nuovo a intervenire in maniera strutturale sulla qualità e l’integrità delle loro fonti idriche. Il governo centrale ha messo a disposizione nuovi fondi per oltre 50 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per riparare, ricostruire e realizzare le infrastrutture dell’acqua potabile, delle acque reflue e quelle piovane. Si tratta del più rilevante investimento fatto in questo settore dagli Stati Uniti ed è contenuto nella legge bipartisan da mille miliardi, da poco approvata dal Congresso per ridisegnare l’assetto infrastrutturale del Paese.
L’Agenzia per la protezione ambientale (EPA), cui spetta il compito di gestire i singoli finanziamenti, sta inviando in questi giorni la lista dei progetti approvati dei vari stati. Gli interventi principali prevedono gli stanziamenti per l’acqua potabile sicura di 11,7 miliardi attraverso il Clean Water State Revolving Fund e di altri 11,7 miliardi con il Drinking Water State Revolving Fund (SRF). Altri 15 miliardi sono destinati alla sostituzione delle tubature di piombo, 9 miliardi per combattere e gestire i cosiddetti contaminanti emergenti.
«Ci sono ancora tantissime comunità – ha detto l’amministratore dell’EPA, Michael S. Regan – chiamate ad affrontare sfide importantissime legate all’approvvigionamento idrico». Attualmente, fino a 10 milioni di famiglie americane e 400.000 scuole e asili nido, secondo i dati dell’EPA, non sono serviti da acqua potabile.