Nei vicoli di Certosa, il quartiere che il 14 agosto del 2018 ha assistito in prima fila al crollo del Morandi, raccontano che ogni giorno – sempre alla stessa ora – sia possibile vedere il nuovo ponte di Genova già terminato.
Tutte le sere, alle 19,30, gli abitanti di via Walter Fillack e dei vicoli circostanti osservano dalle loro finestre il nuovo ponte che prende forma: tre fasci di luce, verde, bianco e rosso, che attraversano la valle del Polcevera sovrastando l’impalcato del nuovo viadotto.
Il fascio di luce è un omaggio a Genova e all’Italia intera nei giorni del Covid-19, ma dopo mesi di lavoro c’è un altro ponte che ha preso il posto nello skyline della valle: il ponte di cemento e acciaio disegnato da Renzo Piano, progettato da Italferr e realizzato in tempi da record da Webuild (il gruppo che insieme a Fincantieri partecipa alla società PerGenova).
L’ultimo varo in quota dell’ennesimo impalcato, il terzultimo dei 19 che compongono la struttura, ha portato la lunghezza complessiva a superare il chilometro, poco meno dei 1.067 metri che copriranno la distanza tra ponente e levante unendo le montagne.
Un risultato che fa sembrare più vicina la conclusione dell’opera, anche dai vicoli di Certosa. Uno sprint finale che i genovesi osservano con attenzione ogni mattina.