Il segreto sostenibile della Lotte World Tower, l’avveniristico grattacielo di Seul alto 585 metri, è nascosto duecento metri sotto i marciapiedi della capitale sudcoreana.
Ad una profondità che va ben oltre quella delle fondamenta incaricate di reggere il peso di uno degli edifici più alti al mondo, ci sono 720 sonde geotermiche essenziali per alimentare sei pompe di calore salamoia-acqua, capaci tanto di riscaldare quanto di rinfrescare l’aria all’interno del gigante di acciaio e cristallo.
L’approvvigionamento energetico è infatti una delle eccellenze dell’edificio dei record, inaugurato nel 2017 dopo circa cinque anni di lavori. Oltre alle sonde geotermiche, riscaldamento e raffreddamento degli ambienti sono affidati a 12 pompe di calore di grandi dimensioni alle quali si aggiungono le 6 pompe collegate alle sonde e altre 6 pompe di calore acqua-acqua. Queste ultime vengono alimentate utilizzando le acque del grande fiume Han, che attraversa Seul e viaggia a pochi passi dalla torre. La stessa acqua del fiume viene filtrata e attraverso un complesso sistema, il calore prodotto viene trasferito a una salamoia liquida e da qui trasportato fino alle pompe.
Un complesso sistema di alimentazione che punta sulla sostenibilità e viene diretto da una centrale di riscaldamento realizzata proprio all’interno dell’edificio: in tutto 8mila metri quadrati in cui viene controllata l’attività delle pompe e assicurata tanto la capacità di riscaldamento quanto quella di raffreddamento della struttura. Un sistema ecologico che ha trasformato la Lotte World Tower in uno dei più moderni esempi di grattacieli ispirati al tema della sostenibilità urbana.
Seul, la città che cresce sotto i piedi del suo grattacielo
Jamsil è il quartiere meridionale di Seul, in pieno centro cittadino, con le strade bagnate dal fiume Han. È qui che sorge la “città verticale”, il Lotte World, ovvero il complesso di edifici che ha ridisegnato lo skyline della capitale sudcoreana.
Un museo a cielo aperto dell’architettura contemporanea e insieme un luogo del futuro, dove si respira il profumo di quello che verrà. La Lotte World Tower sorge qui, nel mezzo di questo intreccio di grattacieli, grandi strade, uffici, luoghi di ritrovo. Un edificio che sfida le leggi della fisica (con i suoi 585 metri di altezza, al momento della sua inaugurazione il più alto della Corea del Sud e quindi più alto d’Asia e del mondo), ma soprattutto che offre spazi verticali allo sviluppo urbano. All’interno dei suoi 123 piani sono presenti appartamenti, uffici, negozi, un hotel a 7 stelle, strutture per il tempo libero e perfino una piscina all’85° piano.
Sul picco della torre, un ristorante panoramico e un punto d’osservazione che permette di ammirare la grandezza di Seul, metropoli da 10 milioni di abitanti, centro politico, economico, sociale e culturale della Corea del Sud. È qui che si rinnova ogni giorno quello che i sudcoreani chiamano “il miracolo del fiume Han” ovvero l’incredibile congiuntura che ormai da anni ha trasformato quest’area in un vero e proprio acceleratore dell’economia, capace di trasformare la Corea del Sud in uno dei sistemi più avanzati del Sud Est Asiatico e non solo.
Un grande moltiplicatore di occasioni al quale ha offerto il proprio contributo la stessa Lotte World Tower che, rispetto all’investimento di 2,5 miliardi di dollari necessari per la sua costruzione, ha creato 10mila posti di lavoro a tempo pieno e un ritorno economico di 43 miliardi di dollari.
Sostenibilità e sicurezza a 585 metri d’altezza
Il “miracolo del fiume Han” alimenta non solo l’ambizione alla crescita, ma anche una sfida architettonica combattuta a colpi di progetti ambiziosi e avveniristici, ma soprattutto ispirati alla sostenibilità. Il progetto della Lotte World Tower porta la firma di Khon Pederson Fox Architects, il prestigioso studio di architettura newyorkese che ha impiegato 13 anni di lavoro per portare a termine la pianificazione del grattacielo, tentando di combinare la modernità con l’arte tradizionale coreana.
L’edificio sarebbe infatti dovuto divenire il simbolo di “città verticale” che punta a gareggiare con le altre megalopoli asiatiche ma allo stesso tempo un campione di ecologia, attraverso una serie di accorgimenti, tanto nelle tecniche di costruzione quanto nei materiali usati e che gli è valsa la certificazione LEED Gold, il più alto riconoscimento in termini di standard ambientali.
Caratteristiche che non hanno pregiudicato il design dell’edificio, la cui forma si ispira alle curvature delle ceramiche e dei pennelli calligrafici coreani. Bellezza, sostenibilità ma anche sicurezza. La struttura del tetto, che arriva a pesare 3mila tonnellate, è progettata per resistere a terremoti fino a una magnitudo 9 della scala Richter oltre che a venti che superano gli 80 metri al secondo.
Da quella cima è possibile osservare Seul e catturare con un solo sguardo tutto il miracolo del fiume Han.