Quando nel 2016 Sadiq Khan è stato eletto sindaco di Londra, uno dei suoi primi progetti è stato quello di trasformare la città in una smart city, investendo da un lato sulle nuove tecnologie, dall’altro su infrastrutture sostenibili come ad esempio Crossrail, il progetto di nuova rete metropolitana della città che entrerà parzialmente in servizio dal 2021.
Per accelerare la trasformazione di Londra in una smart city Khan ha istituito lo Smart London Board, un think tank aperto a esperti provenienti da mondi differenti, dall’industria alle università, incaricato di elaborare un progetto innovativo che rivoluzionasse la città entro il 2020.
Oggi, a cinque anni di distanza, Londra è la prima smart city al mondo.
Questa è la conclusione cui giunge la “Top 50 Smart City Governments”, la classifica delle prime 50 smart city elaborata dall’Eden Strategy Institute, la società di consulenza specializzata proprio nello studio delle città del futuro. Una classifica che posiziona Londra al primo posto, seguita nelle prime dieci posizioni da Singapore, Seoul, New York City, Helsinki, Montreal, Boston, Melbourne, Barcellona e Shanghai.
Le storie di queste metropoli rappresentano best practice internazionali di come grandi metropoli hanno saputo trasformarsi investendo in infrastrutture moderne e sostenibili.
Smart city: definizione e caratteristiche delle città intelligenti
Oltre la metà della popolazione mondiale vive nei centri urbani, un numero di persone che cresce costantemente e che, entro il 2050, arriverà ai due terzi della popolazione mondiale.
Questa concentrazione demografica si accompagna naturalmente ad un aumento del peso economico delle metropoli, che già oggi contribuiscono alla produzione di quattro quinti del pil mondiale.
Il loro sviluppo è pertanto strategico e soprattutto determinante per capire in che modo, nei prossimi anni, si svilupperà il mondo intero.
Rendere le grandi città più vivibili, mettere le tecnologie più innovative al servizio delle persone, investire su sistemi di mobilità sostenibile che riducano l’inquinamento aumentando però la qualità dei servizi di trasporto, sono queste solo alcune delle sfide che le smart city nel mondo stanno affrontando proprio in questi anni.
Classifica delle smart city nel mondo
La classifica delle prime 50 smart city al mondo emerge da uno screening operato su un panel di 140 città, distribuite in tutto il globo, dalle quali vengono selezionate le migliori in base a una lista di dieci criteri che vanno dalla visione ai fondi stanziati, dalla presenza di ecosistemi innovativi alla gestione dei dati in chiave digitale. Copenhagen, ad esempio, ha una visione ben delineata e sostenuta dal governo: diventare la prima capitale carbon neutral al mondo. Per farlo lo stato così come il comune hanno lanciato una serie di progetti innovativi e smart come la realizzazione di Cityringen (costruita dal gruppo Webuild), una linea metropolitana con un tracciato a forma di anello che gira intorno al centro cittadino riducendo traffico e inquinamento.
Toronto ha invece raccolto in un unico think tank grandi gruppi come IBM e incubatori di startup, al fine di elaborare una lista di progetti da realizzare nel breve e medio periodo, finalizzati allo sviluppo della città in chiave smart.
Esempi di smart city nel mondo
Da Londra a Singapore fino ad Amsterdam, tutte le smart city più innovative hanno previsto l’istituzione di uffici dedicati all’interno delle amministrazioni comunali o degli organi di governo degli stati. A Singapore ad esempio la gestione della trasformazione smart è affidata allo Smart Innovation Office, un ufficio con un budget di 1,7 miliardi di dollari da spendere nei prossimi quattro anni che risponde direttamente al primo ministro.
Londra invece ha istituito la figura dell’Innovation Officer per coordinare tutte le iniziative cittadine e qualcosa di simile ha fatto Barcellona, riservando una poltrona da assessore proprio allo sviluppo della città in chiave innovativa.
Il successo delle smart city: fondi statali e federali
Uno dei segreti delle smart city è sicuramente avere alle spalle il sostegno non solo legislativo ma soprattutto finanziario dei governi. Il 37% delle prime 50 smart city al mondo ha un accesso privilegiato ai fondi nazionali e federali. In Norvegia, ad esempio, l’iniziativa Innovation Norway prevede un finanziamento che varia dai 6mila ai 90mila dollari proprio per le startup che lavorino alla sperimentazione, alla progettazione e alla commercializzazione di prodotti e tecnologie pensate proprio per lo sviluppo delle smart city.
Anche il fondo nazionale svedese Vinnova è incaricato di destinare risorse allo sviluppo di progetti destinati alle smart city, la stessa missione dei fondi Grand Solutions inaugurati in Danimarca.
In questo senso, il ruolo dei sindaci è quello di negoziare con i governi nazionali e con le agenzie governative lo stanziamento dei fondi e coordinare la messa in atto dei progetti di sviluppo.
La partecipazione del settore privato
Per quanto alcune delle più innovative smart city al mondo ricevano il sostegno dello stato, il loro sviluppo dipende anche molto dai finanziatori privati, e quindi dalla loro capacità di attrarre investitori di diverso tipo.
Il 23% delle prime 50 smart city viene infatti sostenuto da organizzazioni private, che agiscono indipendentemente o in partnership con i governi. A Montreal, ad esempio, l’ammontare dello stanziamento assicurato dai venture capital alle startup locali incaricate di progettare soluzioni smart per la città ha raggiunto i 75 milioni di dollari. A Toronto, i Sidewalk Labs – affiliati a Google – hanno stanziato 50 milioni di dollari per un progetto pilota in collaborazione con il comune. Negli Usa, a Kansas City, rispetto ai 20 milioni di dollari spesi per lo sviluppo di progetti smart, appena 3,8 arrivano dal budget comunale, il resto dipende interamente da investitori privati.
Puntare sulla competizione per attrarre talenti e idee
Per diventare una smart city gli investimenti da soli non bastano. Ci vogliono le risorse umane e soprattutto il loro talento. Non è un caso allora che molte delle più moderne smart city al mondo promuovano la competizione e prevedevano l’istituzione di premi economici per le società più innovative in termini di progetti di sviluppo cittadino.
Reykjavik ad esempio ogni anno istituisce la competizione City-Hack attraverso la quale assegna un premio da 9mila dollari a chi propone idee più efficaci per migliorare la vita cittadina. La città di Melbourne, in Australia, promuove competizioni in tema di innovazione che raccolgono sponsorizzazioni private superiori ai 30mila dollari. Lo stesso accade a Dublino, in Irlanda, dove ogni anno si tiene la Small Business Innovation Research Competition che distribuisce ai suoi 16 vincitori la somma complessiva di 230mila dollari.
Il merito e la ricerca del talento sono due cifre caratteristiche delle smart city nel mondo, perché tutti i progetti smart – anche i più complessi – nascono la maggior parte delle volte dalle idee più innovative.