«A Sud della città di Buenos Aires si trova un quartiere di immigrati e calcio: è il quartiere della Boca». Inizia così la leggenda di Elisa Brown, la giovane donna rimasta vedova prima del matrimonio per la morte in mare del suo promesso sposo, il capitano dell’Armada Argentina Francisco Drummond.
Alcuni mesi dopo quel terribile evento, in un pomeriggio di dicembre, la ragazza indossa il suo abito da sposa, raggiunge l’insenatura dove il Rio de la Plata incontra il fiume Riachuelo e inizia a camminare fino a sparire nelle acque, alla ricerca del suo amato.
Negli anni di cantiere, mentre la terra sotto il fondo del Rio de la Plata veniva scavata per la costruzione dei tunnel che funzionerà come condotta di scarico per l’impianto di depurazione del “Sistema Riachuelo”, qualcuno racconta che “la novia de arena” (la sposa di sabbia) fosse lì, vicina agli operai, complice di quell’opera e insieme protettrice delle acque.
La sua è una delle tante storie che hanno accompagnato la costruzione di questa incredibile opera, dove ingegneria, passione, cultura e folklore si sono incontrati nel tentativo di riqualificare uno dei bacini imbriferi più inquinati del Sud America.
Riachuelo, la scommessa di recuperare uno dei bacini più contaminati del Sud America
Il viaggio del fiume Riachuelo è lungo 64 chilometri attraversando Buenos Aires e la sua provincia. Il fiume nasce ad Ovest, raggiunge il ponte La Noria, lungo l’Avenida General Paz, e da lì segna il confine tra la provincia e la città autonoma, sfociando nel Rio de la Plata proprio tra il barrio de La Boca e la città di Dock Sud.
Le sue sponde sono state da sempre terra di conquista per le grandi industrie e proprio le industrie hanno rappresentato una delle fonti principali del suo inquinamento. Oggi riqualificare il Riachuelo significa migliorare la qualità della vita di 4,3 milioni di persone, tanti sono i cittadini che vivono vicino alle sue sponde, pari al 23% dei residenti dell’area metropolitana di Buenos Aires. Un obiettivo che è stato assegnato principalmente al Gruppo Webuild, incaricato di realizzare il tunnel di scarico dell’impianto di depurazione per poter smaltire ogni giorno 2,3 milioni di metri cubi di liquami. Questa opera unica si inserisce nell’imponente programma di recupero ambientale noto come “Sistema Riachuelo”, una delle imprese ingegneristiche piu’ ambiziose avviate negli ultimi anni in Argentina, costituita dalla realizzazione di un impianto di depurazione e di una ampia rete di tunnel, di cui il principale lungo 12 chilometri (uno dei più lunghi al mondo nel suo genere), che corre a circa 27 metri di profondità sotto il fondo del Rio De La Plata.
Il tunnel servirà come condotto di scarico dell’impianto di depurazione e permetterà di diluire le acque reflue pretrattate ad una portata di 27 metri cubi al secondo. Il processo di diffusione nel Rio De La Plata viene assicurato da un sistema di 34 tubazioni d’acciaio verticali chiamate risers le quali collegano idrualicamente il tunnel al letto del fiume. I risers sono profondi 27 metri e sono stati istallati negli ultimi 1,5 chilometri della galleria principale.
La TBM sotto il letto del fiume
Condurre una TBM sotto il letto di un fiume contrastando una pressione al fronte costante di 4 bar e con la prospettiva di un traguardo lontano 12 chilometri, non è un’impresa da poco. Soprattutto quando il terreno da scavare è insidioso, formato di suoli limosi e sabbie sature.
La sfida era riuscire nell’impresa dello scavo e farlo rispettando i tempi del progetto. A febbraio del 2018 vengono raggiunti i primi 300 metri di scavo, mentre alla fine di aprile viene messo in servizio il nastro trasportatore, essenziale per estrarre il marino e proseguire il cammino della TBM. Nel corso dei mesi, l’avanzamento conosce diversi rallentamenti a causa delle condizioni variabili del terreno che rendono lo scavo ancora più complesso. Le stesse operazioni vengono comunque portate a termine il 22 novembre del 2019, quando viene installato l’ultimo anello prefabbricato del tunnel, scrivendo l’ultima pagina di questo capitolo del progetto.
Nelle fasi di scavo una delle maggiori preoccupazioni è l’usura della testa di scavo della TBM. Viene costituita una squadra speciale di subacquei professionisti, chiamati a lavorare a una pressione di 4 bar nella camera di scavo per verificare l’usura e in caso cambiare gli attrezzi sulla testa della TBM. Un intervento che in seguito è stato evitato grazie all’inventiva degli ingegneri del cantiere, che hanno progettato una speciale videocamera capace di ispezionare la testa della fresa senza l’intervento dell’uomo.
I risers, quelle tubazioni verticali che sbucano nel Rio De La PLata
La parte più ambiziosa e innovativa dell’intera opera è stata la progettazione e l’istallazione dei risers, le tubazioni verticali che collegano il tunnel al letto del fiume per diffondere nello stesso i reflui pretrattati.
Dopo sei anni intensi di studi per sviluppare tale metodologia rivoluzionaria, il 10 settembre del 2020 anno è iniziata l’esecuzione del primo dei 34 risers, completata con successo due giorni dopo. Il 2 novembre del 2020 l’istallazione di tutti i riser è stata portata a termine. La fase finale delle lavorazioni necessaria per completare i risers con i rispettivi diffusori nel fondo del fiume, è stata condotta da sommozzatori professionisti, chiamati a lavorare al tatto per via dell’assoluta assenza di visibilità delle acque, un’altra delle tantissime operazioni altamente complesse che questo progetto ha richiesto.
La storia di un grande progetto
La storia della riqualificazione del Riachuelo inizia nel 2011, quando Webuild si candida alla gara indetta in Argentina per la costruzione dei lavori in sotterraneo di un imponente sistema di recupero ambientale.
Per via della complessità del progetto, il Governo argentino ottiene un finanziamento dalla Banca Mondiale, che ha come obiettivo proprio quello di ampliare la capacità fognaria dell’area metropolitana di Buenos Aires, interessando una popolazione di 4 milioni di persone.
Il lavoro complessivo viene così diviso in tre lotti, due dei quali finanziati dalla Banca Mondiale, il terzo dal governo argentino, e il consorzio guidato dal Gruppo Webuild si aggiudica il Lotto 3, quello che prevede la realizzazione del tunnel di sbocco sotto il letto del Rio De La Plata.
L’ordine per l’inizio dei lavori viene emesso dal committente, la Società Aysa, Aguas y Saneamientos S.A., il 14 gennaio del 2015 e tutto il primo anno viene dedicato all’allestimento dei cantieri e alle preparazioni delle lavorazioni. I lavori effettivi iniziano il 22 ottobre del 2015, quando viene realizzato un sistema di frangiflutti per proteggere l’area di cantiere, delimitando altresì l’area dove dovrà sorgere l’impianto di depurazione del fiume.
Oggi, a sei anni da quella data, i lavori sono ormai ad uno stadio avanzato. In tutto questo periodo, compresi i mesi più duri della pandemia di Covid-19, ingegneri, tecnici, operai hanno dato il massimo per portare a termine un’opera per molti versi unica, ma soprattutto essenziale per il benessere dei cittadini di Buenos Aires. Proprio a loro, alle milioni di persone che popolano la capitale argentina, guarda questa grande opera, progettata per lasciare un’impronta sostenibile e duratura. Ancor più duratura delle orme lasciate sulla sabbia del Riachuelo dalla “novia de arena”.