Una galleria ferroviaria tra le più lunghe del mondo; un’opera unica e innovativa che ha richiesto il ricorso a tecniche complesse usate solo in pochi cantieri; un’occasione per creare lavoro e mettere in moto le eccellenze della filiera produttiva.
Tutto questo è la Galleria di Base del Brennero, un tunnel ferroviario lungo 64 chilometri che collegherà l’italiana Fortezza con l’austriaca Innsbruck e da lì verso Monaco, aggiungendo l’ennesima tratta alla costruzione della “metropolitana d’Europa”, i collegamenti TEN-T dell’alta velocità ferroviaria sostenuti dall’Unione europea e destinati a collegare gli angoli più estremi del continente.
Alla realizzazione dell’opera partecipa anche il Gruppo Webuild, impegnato nella costruzione di due lotti. Il primo, all’interno del Consorzio Isarco Scarl (guidato da Webuild e di cui fanno parte anche Strabag, Collini Lavori e Consorzio Integra), che sta realizzando 5,8 chilometri di gallerie che partono da Fortezza e transitano per circa 240 metri sotto il letto del fiume Isarco; il secondo che copre l’ultima tratta Nord.
Innovazione e sostenibilità nel tunnel dei record
Galleria di base del Brennero: la filiera accanto a Webuild
L’impegno di Webuild nella realizzazione di quest’opera che corre sotto le Alpi è sostenuto anche dalla filiera delle imprese. Per quello che riguarda il lotto del sottoattraversamento del fiume Isarco parliamo di 918 aziende, tra fornitori e subfornitori, il 97% delle quali costituito da imprese italiane.
Significativa è anche la rappresentanza territoriale perché la maggioranza delle imprese viene dal Nord, proprio dalle regioni vicine al cantiere: 717 imprese hanno sede nel Nord Italia, 134 nel Centro e 43 nel Sud. La ragione maggiormente rappresentata è il Trentino Alto Adige da cui vengono 287 aziende, il 32,1% dei fornitori dell’opera, seguito dalla Lombardia.
In generale, si tratta di eccellenze produttive italiane, specializzate nei settori più disparati. La Geo-Inspector, incaricata del monitoraggio delle temperature in fase di congelamento; la Stonex, specializzata nella strumentazione geodetica di precisione per sistemi di controllo macchine operatrici e sistemi di puntamento e posizionamento in galleria per le perforazioni; la Costruzioni Meccaniche Romane, coinvolta nello studio e fornitura di tecnologia applicata alle attività di consolidamento sotto falda necessarie per mettere in sicurezza il terreno e prepararlo per lo scavo.
In questo cantiere, dove oggi sono impegnate oltre 1.400 persone, le imprese fornitori offrono il loro know how per attività altamente specialistiche. La Clivio, ad esempio, ha messo a disposizione del cantiere due nuovi brevetti, due tecniche per gestire il consolidamento del terreno tramite Jet Grouting in presenza di falde acquifere, evitando che il cemento iniettato venga dilavato dalla falda acquifera presente nel tunnel.
«Trovandoci vicino ad un corso d’acqua – spiega l’ingegnere Gianluca Vigna, direttore tecnico e socio di Clivio srl – il rischio maggiore in fase di consolidamento del terreno è quello del dilavamento. Qui si innesta la prima delle nostre tecniche brevettate per questo cantiere, ovvero la creazione di un prodotto consolidante accelerato». Questo significa che la miscela acqua/cemento ha dei tempi di presa molto più rapidi grazie a un dosaggio speciale, studiato dalla Clivio, dei prodotti acceleranti che viaggiano su condotti paralleli a quelli del cemento, impedendo all’acqua di trasportare la miscela dove non serve.
Come la Clivio, anche la CRM è impegnata proprio nelle attività di consolidamento del terreno, in particolare nella fornitura delle attrezzature per la perforazione e per il Jet Grouting.
«Nel cantiere – dichiara Luca Gastaldi, Responsabile di produzione e commerciale – mettiamo in pratica la nostra esperienza per fornire la tecnologia migliore, all’avanguardia e più adatta al fine di realizzare il consolidamento ed impermeabilizzare della futura galleria di base dell’Alta Velocità/Alta Capacità e permettere il successivo scavo di avanzamento in sicurezza, propedeutico alla finale posa del rivestimento definitivo».
Attività essenziali che contribuiscono a rendere quest’opera un gioiello della tecnica nell’ambito delle grandi infrastrutture complesse.
Le eccellenze della tecnica nel progetto dei record
Proprio l’attraversamento sotterraneo del fiume Isarco è uno dei passaggi più complessi nella realizzazione di quest’opera. Un attraversamento che Webuild insieme alle imprese partner sta realizzando attraverso il ricorso alla tecnica del congelamento.
«Parliamo di una tecnica molto complessa – spiega l’ingegnere Simone Centis di Webuild, Rappresentante dell’Appaltatore – che inizia con un’attività di perforazione del terreno sotto al fiume con iniezioni di miscele cementizie necessarie per rallentare la velocità dell’acqua che inibisce la formazione del ghiaccio. In un secondo momento, all’interno dei fori realizzati, viene immesso azoto liquido ad una temperatura di circa 196 gradi sotto zero. L’azione dell’azoto, favorita dal cambiamento di stato da liquido a gassoso, è quella di assorbire il calore dal terreno circostante, congelandone una porzione dallo spessore minimo di circa un metro attorno al profilo di scavo della galleria».
Il congelamento del terreno, tra la galleria in scavo e il fiume soprastante, da un lato rende lo scavo impermeabile all’acqua e dall’altro dà resistenza e stabilità al materiale intorno allo scavo stesso.
Oltre a queste complessità tecniche, il cantiere dell’Isarco si caratterizza anche per gli elevati standard di sostenibilità ambientale che vengono rispettati. La tutela del territorio, la protezione delle montagne, la pulizia della valle dai detriti di cantiere, sono tutte attività collaterali e obiettivi condivisi nella costruzione di un’opera altamente innovativa.
La Galleria del Brennero per collegare l’Italia all’Europa
Le eccellenze al lavoro nei cantieri del Brennero sono tutte impegnate nella costruzione di un tunnel ad alta capacità dove correranno i treni a 250 km/h (rispetto ai 130-140 di oggi), trasportando sia le persone che le merci. Un’opera strategica per gli scambi commerciali tra l’Italia e il resto dell’Europa che rientra nei corridoi TEN-T, e nello specifico punta ad unire con un unico asse ferroviario Verona con Monaco. Lo stesso collegamento fa parte del Corridoio 1 della rete europea. Un’opera colossale per l’interno continente.