Sicilia e nuove infrastrutture di mobilità sostenibile. Secondo un’indagine di Unioncamere Sicilia, presentata il 1° febbraio scorso, l’Isola è al di sotto della media nazionale e del Sud. L’indice applicato alla qualità delle infrastrutture è pari a 81,2, inferiore alla media nazionale e a quella del Sud Italia che sono entrambi 83. La Sicilia è alle spalle di Campania, Puglia e Abruzzo. Un dato che spiega quanto siano strategici i progetti infrastrutturali attualmente in corso di realizzazione, oltre a quelli annunciati nei mesi scorsi. Ad agosto, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo nero su bianco l’ammontare complessivo degli investimenti previsti da qui ai prossimi anni per sviluppare la mobilità della regione. Secondo il Ministero, a parte il progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, in Sicilia sono previsti 15 miliardi di investimenti sulla mobilità stradale «con particolare attenzione alle strade statali di collegamento, alle tangenziali di Palermo, Agrigento, Catania e ai lavori dell’autostrada Siracusa-Gela». Per quanto riguarda invece lo sviluppo della rete ferroviaria, gli investimenti programmati raggiungono i 13 miliardi di euro destinati – tra gli altri – alla realizzazione dell’alta capacità Palermo-Messina-Catania, al ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani oltre ai collegamenti con gli aeroporti di Trapani e Fontanarossa.
Dall’indagine di Unioncamere Sicilia, le imprese hanno indicato come priorità il completamento dell’alta capacità ferroviaria Palermo-Catania e Catania-Messina, l’itinerario Palermo-Agrigento, la velocizzazione della Catania-Siracusa e il collegamento del porto di Palermo con le autostrade.
La Palermo-Catania-Messina, che per la prima volta porterà treni ad alta capacità sull’isola e su cui è al lavoro il Gruppo Webuild, è uno degli asset strategici per il rilancio della regione.
Grandi opere al servizio dei siciliani
Imprese e cittadini aspettano le grandi opere, un’occasione per 5 milioni di siciliani che osservano con curiosità e attesa i tanti cantieri aperti nell’isola e che coinvolgeranno soprattutto le grandi città a partire da Palermo, Catania e Messina. In questa grande corsa alla modernizzazione, il Gruppo Webuild è in prima linea con otto progetti su cui è al lavoro e che toccano direttrici strategiche e centri vitali per la Sicilia, come Ragusa, Catania, Enna, Caltanissetta, Messina, Palermo.
I progetti di Webuild, portati avanti in consorzio con partner, vanno dalla realizzazione della Palermo-Messina-Catania (223 km di lunghezza con sette tratte) al nuovo corridoio autostradale che collegherà Ragusa con Catania. Lavori che da un lato cambieranno nel profondo la viabilità dell’isola e che dall’altro stanno già oggi dando importanti risultati in tema di occupazione. Sono infatti circa 1.700 le persone impegnate nei cantieri siciliani di Webuild tra diretti e indiretti.
Una volta completata la Messina-Catania, la nuova linea permetterà di ridurre i tempi di viaggio tra le due città da 1 ora e 15 min attuali a 45 minuti. Allo stesso modo basteranno due ore per raggiungere Palermo da Catania, un’ora in meno dei tempi attuali. È questo il portato che sarà consegnato all’isola dalla realizzazione di un asse centrale per il completamento di una delle reti TEN-T europee, quel corridoio sconfinato che – una volta realizzato anche il Ponte sullo Stretto – collegherà in modo definitivo e veloce la Sicilia con il continente.
Sostenibilità e innovazione: le grandi opere per la modernizzazione della Sicilia
Le infrastrutture come acceleratore di sviluppo e modernità. Ne è un altro esempio l’impianto Roboplant, prima fabbrica per la produzione di conci interamente automatizzata.
Inaugurato dal Gruppo Webuild lo scorso novembre a Belpasso, vicino Catania, l’impianto è il primo di una serie che il Gruppo intende realizzare in Italia, pensati e realizzati per produrre conci con modelli innovativi e sostenibili. La fabbrica è stata costruita da Webuild in consorzio con Pizzarotti e con il Politecnico di Milano, e assicura la realizzazione del 70% di tutte le operazioni in modo automatizzato con l’ausilio di robot e macchinari dove il compito dell’uomo è verificare il rispetto dell’iter prestabilito. Prima nel suo genere in Italia, la fabbrica sarà in grado di produrre un concio ogni 4 minuti aumentando la produttività del 250%.
Un’innovazione che parte dalla Sicilia e si allarga al resto dell’Italia. Oltre all’impianto di Belpasso, Webuild ne realizzerà altri tre di cui un altro in Sicilia, a Dittaino vicino Enna, accelerando così la corsa alla modernità di un’isola che vuole crescere.