Un progetto complesso fin dalle sue origini, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello organizzativo. Obiettivo: costruire un nuovo ponte senza fermare gli scambi, quindi mantenendo il traffico ferroviario e stradale, ma anche il transito navale verso il porto.
Anche per queste ragioni il nuovo Gerald Desmond Bridge, che collega la città di Long Beach, nel sud della California, con Terminal Island, è un’infrastruttura strategica per tutti gli Stati Uniti.
Al di sotto del ponte passano infatti le imbarcazioni che devono raggiungere il porto di Long Beach, quello di Los Angeles, la città di Los Angeles e l’area di Orange County. Sottolineando l’impatto che l’infrastruttura avrà sullo sviluppo economico del Paese, il sito ufficiale del progetto indica che il 15% del trasporto di cargo via acqua dell’intera nazione passerà sotto il ponte, grazie anche all’altezza della campata di 205 piedi che permetterà il passaggio delle navi post-Panamax e lo renderà uno dei ponti più alti negli Stati Uniti nel suo genere.
Secondo i calcoli, l’impatto dell’opera non sarà solo di tipo commerciale: la sua realizzazione, che dovrebbe essere completata nel 2018, genererà circa 3.000 nuovi posti di lavoro, oltre agli effetti visibili che avrà sul traffico dell’area, ridotto in maniera decisiva grazie alle tre corsie per ciascuna direzione di marcia, una in più rispetto al vecchio ponte.
L’opera, realizzata da una joint venture di cui è parte Salini Impregilo con un costo previsto di circa 800 milioni di dollari, è stata inserita dal governo federale nel Federal Strategic Highway Network, ossia quella lista di progetti che – per il loro impatto – sono strategici nello sviluppo infrastrutturale del Paese. Finanziato dal California Department of Transportation e dall’autorità portuale di Long Beach, con il sostegno economico anche dell’US Department of Transportation e della Los Angeles County Metropolitan Transportation Authority, il progetto consiste nella realizzazione di due viadotti di accesso lunghi circa 2,5 chilometri e di un ponte principale strallato che attraversa il canale di navigazione primario. Scendendo nel dettaglio tecnico, oltre ai 352 pali di fondazione impiantati per sostenere l’opera, il ponte strallato ha una campata centrale di 330 metri, due campate laterali di circa 150 metri e due torri principali, alte 160 metri.
Il mantenimento del traffico stradale, ferroviario e del transito navale verso il porto, garantito dal 2012, anno di inizio dei lavori, ha comportato lo spostamento di numerosi sotto servizi e la risoluzione di alcune importanti interferenze nell’area di costruzione, come ad esempio la presenza di una centrale termoelettrica, di numerosi pozzi di estrazione del petrolio e di una linea ferroviaria in esercizio.
Un lavoro complesso ma necessario per adeguare la disponibilità infrastrutturale di Long Beach con l’intensificarsi del traffico, sia su acqua che su strada, dando vita peraltro a una struttura rispettosa dei più stringenti criteri antisismici.
Il ponte va infatti a sostituire il vecchio Gerald Desmond costruito negli anni Sessanta e divenuto nel tempo uno dei simboli di Long Beach, ma il suo ruolo per gli scambi commerciali e la sua storia affondano ben più indietro della metà del secolo scorso. Il primo ponte che collegava Long Beach a Terminal Island venne infatti costruito nel 1908 dalla Salt Lake Railway ed era dotato di una linea ferroviaria singola. Il ponte fu rimosso nel 1930 lasciando l’Henry Ford Bridge come unico collegamento con il terminal. Un nuovo ponte, che si apriva e si chiudeva permettendo alle navi di passare, venne costruito negli anni della Seconda Guerra Mondiale perché la US Navy aveva bisogno di un collegamento con l’isola. La struttura rimase operativa fino alla metà degli anni ’60 quando iniziò la costruzione del Gerald Desmond Bridge, poi terminata nel 1968.
Da allora la storia del ponte va di pari passo con lo sviluppo economico e industriale di Long Beach e della California. Uno sviluppo impetuoso che oggi ha bisogno di una infrastruttura più moderna ed efficiente, un’eccellenza unica nel suo genere che sta per vedere la luce.