Una piazza cittadina può trasformarsi in un museo a cielo aperto e il cantiere di una metropolitana in una grande opera di arte contemporanea? È questa la scommessa di Piazza Venezia, tra i luoghi più iconici di Roma e crocevia di una storia più che millenaria, che diventa palcoscenico per un ambizioso progetto di rigenerazione urbana.
Dal 16 dicembre, infatti, è possibile ammirare la prima installazione di “Murales”, il progetto di arte contemporanea che porterà sei artisti di profilo internazionale a immaginare, creare ed esporre le loro opere sugli enormi silos del cantiere di Stazione Venezia, snodo centrale della Linea C della metro di Roma.
Il progetto è promosso dal consorzio di imprese che sta realizzando la Linea C guidato da Webuild e Vianini Lavori con il patrocinio del Comune di Roma e di concerto con le Soprintendenze competenti. Il titolo “Murales”, che richiama una tradizione artistica le cui radici affondano nell’origine stessa dell’arte occidentale, racconta l’ambizione di una iniziativa che, circa ogni quattro mesi fino al 2026, porterà nel centro di Roma una nuova opera d’arte, trasformando il maxi-cantiere in un palcoscenico di arte contemporanea. I sei artisti coinvolti sono stati selezionati da un Comitato Scientifico composto dai rappresentanti di alcune tra le principali istituzioni culturali di Roma: la Galleria Nazionale di Arte Moderna, la Galleria Borghese, il MAXXI e il Palazzo delle Esposizioni.
Piazza Venezia inaugura “Costellazioni di Roma”, una Roma tra passato e futuro
I 10 giganteschi silos, essenziali al funzionamento dell’idrofresa che sta scavando a piazza Venezia, sono diventati “un’unica immensa opera d’arte” alta 10 metri, lunga 64 e con una superficie di 640 metri quadrati. Il 16 dicembre è stata svelata Costellazioni di Roma, la prima delle 6 installazioni del progetto: una mappa della Roma antica che si libra tra stelle e costellazioni, un affresco sospeso che ricorda la vastità del sapere antico e la connessione con la Roma moderna. Costellazioni di Roma racconta tutto questo e porta la firma di Pietro Ruffo, l’artista che proprio in questi giorni è in mostra a Palazzo delle Esposizioni con L’ultimo meraviglioso minuto, e che ha esposto i suoi lavori in alcuni dei più importanti musei e istituzioni internazionali, dalla Biennale di Venezia ai Musei Vaticani, dal MAXXI allo Zhejiang Art Museum (ZAM) di Hangzhou City in Cina. «Il progetto che ho pensato – spiega Ruffo – rappresenta una carta geografica terrestre della Roma imperiale insieme a una mappa della volta celeste che dialogano tra loro offrendo da un lato un’immagine concreta di come era Roma duemila anni fa e dall’altro un pensiero astratto legato appunto all’astronomia».
Per l’allestimento dell’opera, insieme all’artista hanno collaborato numerosi tecnici, operai e ingegneri. Primo step i lavori di carpenteria sui silos con la realizzazione di gusci d’acciaio sui quali è stata collocata l’opera di Ruffo. L’installazione dei gusci è stata condotta quasi interamente in notturna per ridurre al massimo l’impatto sui lavori in corso e sulla città. A seguire, sono quindi stati posati i grandi teli di cui è fatta l’installazione e che hanno richiesto l’utilizzo di speciali gru essenziali per raggiungere i 10 metri di altezza dei silos. Dopo quasi un mese di lavoro, l’allestimento è stato completato e consegnato alla città e alle migliaia di persone che ogni giorno attraversano piazza Venezia.
Progetto Murales Roma, opere d’arte che omaggiano una grande infrastruttura
Il progetto Murales vuole creare un legame profondo tra Roma e una delle sue infrastrutture più importanti, la Linea C della metropolitana che parte dalla periferia di Pantano per raggiungere il centro storico e attraversarlo. Oggi la linea è già in funzione con 22 stazioni completate e 19 chilometri in esercizio, mentre altre due nuove stazioni saranno completate il prossimo anno (Colosseo-Fori Imperiali e Porta Metronia).
La Stazione Venezia promette di diventare il simbolo di questa grande opera per la complessità, la grandezza e la sua unicità. Sarà infatti una vera e propria “archeo stazione” su 8 livelli in sotterraneo, che farà da snodo tra i complessi museali circostanti. Per riuscirci, verrà realizzato lo scavo archeologico più grande d’Europa e verranno riportati all’antico splendore i reperti che da secoli giacciono sotto la piazza a cui, con un ampio percorso pedonale, si accederà tanto da Palazzo Venezia, quanto dall’Ateneo di Adriano e dal Vittoriano.