Una volta che le talpe meccaniche saranno posizionate e pronte a scavare il sottosuolo, gli esseri umani avranno bisogno del supporto dei robot per assicurare la velocità delle lavorazioni.
Saranno infatti cinque le TBM pronte a macinare la terra sotto la catena montuosa dei Peloritani, tra le città di Messina e Catania, sulla costa orientale della Sicilia. Cinque giganti meccanici incaricati di scavare un tratto della nuova ferrovia ad alta capacità e doppio binario in un progetto di mobilità sostenibile.
Commissionata da RFI, la società controllata da Ferrovie dello Stato, con il Gruppo Webuild pronto a realizzarlo, l’opera punterà a migliorare l’infrastruttura ferroviaria siciliana portando l’isola all’interno del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, uno dei corridoi previsti dalle Reti Ten-t dell’Unione europea.
Una grande sfida
Gli scavi contemporanei di cinque TBM richiederanno non solo una presenza massiccia di manodopera nei diversi cantieri, ma anche una ampia disponibilità di conci prefabbricati in calcestruzzo, ovvero le strutture con le quali vengono rivestite le pareti delle gallerie appena scavate. Un’esigenza per ognuno dei cinque scavi delle TBM che sarebbe difficile da soddisfare se la fabbrica dei conci fosse gestita solo da esseri umani. E così, i robot verranno in aiuto dei tecnici e degli operai. Webuild, insieme allo sviluppatore di robotica CP Technology e del Politecnico di Milano, sta costruendo proprio in Sicilia una delle fabbriche più innovative del settore, capace di produrre conci come se uscissero da una linea di produzione meccanizzata.
Non c’è tempo da perdere
Secondo il progetto della fabbrica, i robot saranno posizionati lungo tutta la linea di produzione, assicurando una riduzione dei tempi, ma anche una maggiore sicurezza nella realizzazione dei segmenti che serviranno al cantiere.
Filippo Giunta, il manager di Webuild che sta supervisionando la costruzione della ferrovia, conferma la capacità dei robot di fornire i segmenti necessari alle TBM a un ritmo elevato e costante.
«Se dovessimo fare affidamento su una fabbrica tradizionale – spiega – ci vorrebbe molto più tempo».
Lavorare meglio, lavorare più sicuri
Lo stabilimento per la produzione automatizzata dei conci, che sorge nel comune di Belpasso in provincia di Catania, entrerà in funzione all’inizio del prossimo anno. Secondo le previsioni, la struttura permetterà di aumentare la produttività del 43% producendo un concio ogni sette minuti invece dei 10 minuti che servono in media nelle lavorazioni tradizionali.
I robot saranno utilizzati per miscelare e versare il calcestruzzo negli stampi, oltre che per ispezionare i conci stessi prima che vengano spediti nei tunnel dove le TBM sono impegnate al lavoro.
I robot daranno il loro contributo non solo sulla velocità della produzione, ma anche sulla sicurezza. L’intero processo produttivo sarà infatti digitalizzato, migliorando il controllo della qualità, e ogni segmento sarà dotato di un codice a barre e di un chip, in modo che possa essere tracciato dall’uscita della fabbrica fino al suo utilizzo in cantiere.
Una fabbrica sostenibile
Le caratteristiche innovative della fabbrica andranno ben oltre la linea di produzione. All’interno dell’impianto è stato previsto un sistema di raccolta dell’acqua piovana, che permetterà di soddisfare il 70% del suo fabbisogno, oltre al fatto che l’acqua utilizzata verrà interamente riciclata. Sul tetto saranno inoltre posizionati pannelli solari che assicureranno l’approvvigionamento del 40% del consumo energetico della fabbrica stessa.
«Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato quello di offrire un vantaggio innovativo», spiega Klaus Pini, amministratore delegato di CP Technology. «Abbiamo proposto la nostra idea di impianto tecnologico, digitale, integrato, green e più sicuro in cui i robot sostituiscono le persone nello svolgimento dei compiti più pesanti».
Lo stabilimento siciliano non sarà l’unico. Il suo portato innovativo ha infatti convinto Webuild a replicarne le caratteristiche arrivando a prevedere la costruzione di quattro stabilimenti distribuiti sul territorio italiano, utili per sostenere la domanda di conci che viene dai cantieri delle grandi opere in tutto il paese.
Due binari per i treni veloci
La costruzione delle gallerie è un elemento centrale dei cantieri siciliani. Dei 42,2 chilometri di ferrovia a doppio binario da realizzare tra Messina e Catania, 37 passeranno lungo 11 gallerie. L’opera sarà inoltre divisa in due sezioni: una tra Fiumefreddo vicino a Catania e Taormina, e l’altra tra Taormina e Giampilieri, poco fuori Messina.
La ferrovia assicurerà un cambiamento profondo nella mobilità siciliana perché si sostituirà alla vecchia linea che corre ancora su un binario unico che si snoda lungo la costa. Con una velocità in grado di raggiungere i 160 km/h, i nuovi treni permetteranno di risparmiare 30 minuti su ogni corsa, accorciando di fatto le distanze all’interno della Sicilia.