Un passo alla volta la M4, la nuova linea metropolitana milanese, viene consegnata alla sua città. E con essa tornano al loro antico splendore i tesori di epoca medievale ritrovati nel corso degli scavi e trasformati in manufatti da ammirare durante il viaggio nei treni che attraversano Milano, dall’aeroporto di Linate fino al capolinea opposto di San Cristoforo.
Nel mese di aprile di quest’anno è stato infatti completato il riposizionamento nella stazione De Amicis di alcune sezioni dell’antica cerchia muraria interna del Naviglio, una parte integrante dell’antico sistema idrico del Naviglio San Girolamo che è stata adesso totalmente integrata nell’architettura della stazione. Per riuscirci è stato portato avanti dal 2017 un lavoro parallelo a quello della costruzione della metropolitana condotto dai tecnici di Webuild (il Gruppo che sta realizzando l’opera) in collaborazione con ditte specializzate e con gli archeologici della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Milano. Un’opera realizzata in varie fasi che ha raggiunto nelle scorse settimane il suo obiettivo: riconsegnare alla città uno dei suoi tesori nascosti, perfettamente integrato con un’infrastruttura strategica che dal passato porta i milanesi verso il futuro.
Le mura medievali di De Amicis, un viaggio lungo sette anni
I primi ritrovamenti dell’antica cerchia muraria del Naviglio durante gli scavi della stazione di De Amicis risalgono al 2017. Un passo alla volta è emerso l’intero muro lungo 19 metri, alto circa 3 metri e spesso 2 metri.
«Dopo i primi ritrovamenti – spiega oggi Riccardo Toselli, Responsabile Qualità, Ambiente e Sicurezza e Coordinatore delle Attività Archeologiche per conto di Webuild – le attività di scavo sono state bloccate, perché si è capito fin da subito che il muro aveva un valore storico molto importante ed è stata avviata la collaborazione con la Soprintendenza per la gestione del manufatto».
Da quel momento interviene un’impresa specializzata nello scavo archeologico affiancata da personale Webuild e chiamata a rispettare le procedure individuate dalla Soprintendenza ancor prima dell’inizio dei lavori della metropolitana, in caso di ritrovamenti archeologici e di beni culturali. La procedura prevede che, al momento del rinvenimento di un bene di interesse archeologico/culturale, lo scavo venga affidato agli archeologi ed eseguito quasi interamente a mano. Per questo Webuild ha incaricato due imprese tra le più qualificate a livello nazionale nel recupero di beni archeologici che sono state affiancate dai tecnici della Soprintendenza per la città Metropolitana di Milano, incaricati di verificare la correttezza delle lavorazioni.
Questa collaborazione è proseguita fattivamente negli anni, e tra il 2020 e il 2021 sono emerse ulteriori due porzioni di muro, sempre della cerchia muraria del Naviglio, di cui si è proceduto all’accurato scavo a mano e smontaggio per sezioni e successivo trasporto presso il Campo Base di Webuild a Milano. Mentre il primo muro del Naviglio è stato riposizionato, dopo minuziosa pulizia e restauro nella Stazione De Amicis della M4 proprio nelle scorse settimane, le ulteriori due porzioni di muro saranno posizionate all’interno dell’anfiteatro romano di via De Amicis entro la fine del 2024.
Sant’Ambrogio, il tunnel che diventa museo
Anche nelle lavorazioni della stazione di Sant’Ambrogio sono emersi ritrovamenti importanti. Nell’autunno del 2023 è stata rinvenuta un’altra porzione di muro medievale della lunghezza di 35 metri, anche questo parte del muro di contenimento delle acque della cerchia dei Navigli, un ritrovamento eccezionale perché il muro si trova nei pressi della Pusterla di Sant’Ambrogio, ovvero una delle porte minori del tracciato medievale di Milano. Da qui la richiesta della Soprintendenza che venisse recuperato.
Il muro è stato quindi recuperato sul posto e, a seguito di pulizia e restauro, lasciato nella sua posizione originale. I viaggiatori che dovranno attraversare il passaggio esterno tra la Linea 2 e la nuova Linea 4 presso la fermata di Sant’Ambrogio si troveranno a camminare su una pavimentazione a vista sotto la quale potranno ammirare le antiche mura.
Largo Augusto, la piazza riscoperta con la Colonna del Verziere
Nei lavori della M4 gli interventi di protezione del patrimonio storico cittadino sono andati spesso di pari passo con la riqualificazione urbana di porzioni importanti della città.
È questo, ad esempio, il caso di Largo Augusto, storicamente una rotatoria impegnata dalle automobili trasformata in una piazza pedonale, con panchine, aree alberate, zone dedicate al verde. E proprio in Largo Augusto, per realizzare i lavori di riqualificazione, è avvenuto lo smontaggio e il riposizionamento della Colonna del Verziere, un monumento manieristico-barocco che risale al 1580. Al momento dello smontaggio, nella parte interna del basamento, è comparsa una colonna nascosta e più piccola, ma non meno preziosa, la cosiddetta “Ruvida Colonna”, che potrebbe risalire al 1577.
Così, nel marzo scorso è stata riposizionata la Colonna del Verziere in Largo Augusto, compreso il montaggio del Cristo Redentore nella sua posizione originale, mentre è stata realizzata un’altra area pedonale apposita per ospitare la “Ruvida Colonna”. Accanto alle colonne sono poi previste due targhe con QR Code, che ne ricostruiscono la storia, così profondamente intrecciata con la storia di Milano.
M4, la metropolitana che cambierà Milano
La dedizione e l’eccellenza con cui sono stati condotti i lavori di recupero del patrimonio storico scoperto nel sottosuolo di Milano raccontano alla perfezione le caratteristiche di un progetto altamente ambizioso che, mentre dota Milano di un’infrastruttura strategica, punta anche a cambiarne la fisionomia in superficie.
La Linea, che è già operativa per i primi sei chilometri che collegano Linate a San Babila, raggiungerà una lunghezza complessiva di 15 chilometri e 21 stazioni, attraversando l’intera città dal quadrante Est al quadrante Ovest in soli 30 minuti.
Oggi l’opera, commissionata dal Comune di Milano, è nelle sue fasi finali, con le finiture delle stazioni e i collaudi degli impianti e dei veicoli. Secondo i piani l’intero tracciato potrebbe essere consegnato alla cittadinanza già dal mese di settembre, quando saranno svelati tutti i segreti della nuova metropolitana.