Assumere persone per far correre i grandi cantieri italiani. L’opera di reclutamento e formazione lanciata dal Gruppo Webuild è già partita e punta a trovare una risposta immediata alla domanda di figure specializzate, operai e tecnici in particolare, capaci di lavorare nelle opere oggi in costruzione in Italia.
Dal Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova (l’alta velocità ferroviaria che collegherà Genova con Milano) fino alla Napoli-Bari, l’opera che porterà i treni veloci fino in Puglia, le operazioni di reclutamento sono già iniziate. Alla base il progetto “Scuola di Mestieri”, un’iniziativa inedita lanciata da Webuild con l’obiettivo di inserire figure professionali chiamate ad affiancare la forza lavoro del Gruppo. Una risposta alla domanda di lavoro, ma anche alle esigenze reali del settore dove – secondo statistiche ufficiali – mancano figure specializzate per realizzare le opere finanziate dal PNRR del governo.
«Vogliamo contribuire alla ripresa del settore e alla creazione di occupazione nel breve e lungo periodo nel nostro Paese – dichiara Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – e per questo abbiamo attivato una scuola di mestieri unica nel nostro settore. La scuola garantirà formazione specifica per nuove risorse e inserimento funzionale all’interno del Gruppo Webuild, con la sicurezza di un impiego stabile e prospettive concrete di carriera».
Treni ad alta velocità, autostrade, linee metropolitane, ospedali sono le opere che nei prossimi anni dovranno sostenere il rilancio dell’economia italiana, che – come avviene anche nel resto dell’Unione europea – punta anche sulle infrastrutture sostenibili come volano della ripresa.
Ritorno a scuola per trovare lavoro
La “scuola dei mestieri” lanciata da Webuild guarda principalmente alle figure tecniche e in particolare agli operai specializzati. Il progetto prevede un periodo di formazione in aula al quale segue un periodo di formazione in cantiere per una durata massima di circa 6 mesi. Tutte le risorse che partecipano al progetto vengono seguite individualmente e accompagnate da un tutor che le sostiene nella formazione e le valuta nei risultati, con una particolare attenzione al tema della sicurezza in cantiere, per il quale verranno realizzati corsi ad hoc oltre al ricorso a simulatori capaci di ricreare alla perfezione le condizioni che si vivono in cantiere.
Il progetto ha un carattere nazionale ed è rivolto a persone motivate, desiderose di intraprendere un lavoro sfidante ma ricco di soddisfazioni e che vogliono dare il loro contributo concreto alla rinascita del Paese: in particolare ai giovani che hanno concluso un percorso di istruzione professionale o di scuole secondarie superiori. Oltre a questi, la “scuola” è aperta anche a disoccupati che intendono intraprendere un percorso di re-skilling e ricollocazione.Anche le modalità di accesso all’iniziativa sono semplici: le candidature sono infatti raccolte nel sito di Webuild e vengono smistate sui due percorsi pilota che partono proprio nel mese di febbraio. Al centro di questi primi corsi, lo scavo tradizionale e lo scavo meccanizzato, ovvero quello realizzato attraverso le TBM, le Tunnel Boring Machine, frese meccaniche che vengono generalmente utilizzate per costruire i grandi tunnel nei quali corrono i treni dell’alta velocità. E infatti i primi cantieri coinvolti nel progetto sono proprio il Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova e la Napoli-Bari.
Napoli-Bari, nuove risorse per far camminare le TBM
Le TBM sono arrivate dalla Cina ai porti di Bari e Barletta, pronte per scavare l’Appennino dove si costruisce una tratta della Napoli-Bari, quella che collega Apice con Hirpinia.
Proprio per assicurare la forza lavoro adeguata al funzionamento di questi giganti, Webuild ha lanciato nel cantiere la “Scuola di Mestieri”, con l’idea ambiziosa di arrivare ad assumere persone che dovranno essere preparate dai tecnici e dagli ingegneri del Gruppo, tra i maggiori esperti al mondo di scavo meccanizzato.
«Già dai primi mesi del 2022 – racconta Vincenzo Moriello, project manager della tratta Apice-Hirpinia – siamo pronti ad assumere circa 100 persone e contiamo di formarne e assumerne altre nel resto dell’anno».
La “Scuola di Mestieri” diventa così l’occasione per trasformare elettricisti, operai, ma anche manovali o pizzaioli in operai specializzati nello scavo meccanizzato, una competenza tecnica richiesta nei più grandi e complessi cantieri del mondo. Nel caso della tratta Apice-Hirpinia, ad esempio, l’uso delle TBM è infatti fondamentale per scavare l’Appennino in alcuni passaggi di una tratta lunga complessivamente 19 chilometri.
«Già oggi – aggiunge Moriello – sulla tratta lavorano 220 persone con circa 500 imprese fornitrici, ma i lavori di scavo stanno per entrare nel vivo e quindi siamo sicuri che la “scuola di mestieri” possa diventare un ottimo strumento per creare lavoro e offrire a noi la possibilità di far correre il cantiere».