Le operazioni sono iniziate la mattina presto. Il gigante di cemento armato alto come un palazzo di 7 piani è stato trainato nel mare e condotto nel punto dove sarebbe stato affondato. È la posa del primo degli oltre 90 cassoni che andranno a formare i circa 4 km della prima fase di costruzione della Nuova Diga Foranea di Genova. In questo caso il gigante è alto 21,7 metri, largo 25 e lungo 40; in futuro, le dimensioni degli altri cassoni raggiungeranno i 33 metri di altezza, 30 di larghezza e 67 di lunghezza.
La posa del primo cassone sul fondale – l’evento si è svolto a partire dal 24 maggio – è un momento chiave nella costruzione dell’opera affidata al Consorzio “PerGenova Beakwater” (guidato dal Gruppo Webuild insieme a Fincantieri Infrastructure, Fincosit e Sidra) e avviene a un anno dall’inizio dei lavori, mentre nei cantieri in mare aperto proseguono le attività per la costruzione di un’opera che cambierà profondamente il ruolo di Genova come hub logistico d’Europa.
Un anno di lavori: il cantiere che non si ferma
Oltre 230 persone impegnate oggi nel cantiere, circa 1.000 persone quelle che verranno coinvolte per il completamento dell’opera, oltre 130 imprese fornitrici impegnate in questo primo anno di lavori durante il quale il cantiere della Nuova Diga Foranea di Genova non si è mai fermato. Da quando, a maggio del 2023, è stato dato il via ai lavori di consolidamento dei fondali, le attività sono proseguite senza sosta. Tutto è iniziato con le operazioni di bonifica bellica, che hanno interessato alcune aree, quindi con i viaggi delle navi che, prima da Piombino poi dalla Spagna, hanno portato a Genova la ghiaia per il consolidamento dei fondali della Nuova Diga. Nel complesso sono stati posati oltre 1,4 milioni di tonnellate di ghiaia.
È proprio la ghiaia il materiale con cui vengono costruite le colonne di consolidamento che dovranno sostenere il basamento della diga realizzato a 50 metri di profondità, con 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso. Nel corso di questo primo anno di lavori sono state completate circa 4.000 colonne. Sul basamento sarà posizionata la struttura composta da cassoni cellulari, prefabbricati di cemento armato alti fino a 33 metri, larghi fino a 30 e lunghi fino a 67 metri.
I cassoni, quei giganti che fermeranno il mare
Sono proprio i cassoni che andranno a costituire il corpo della Nuova Diga Foranea. La loro costruzione è una delle parti più complesse dell’intera opera. Innanzitutto, ogni cassone viene realizzato direttamente in mare, in bacini galleggianti allestiti nel porto di Vado Ligure.
Il processo di costruzione prevede l’allestimento di una cassaforma metallica sulla piattaforma galleggiante, il posizionamento di distanziatori e della gabbia di armatura e da lì il primo getto di calcestruzzo accompagnato dal montaggio del ferro che costituirà l’armatura del cassone stesso.
I cassoni sono cellulari, ovvero la loro sezione è costituita da celle, delle “scatole” che saranno riempite per permettere al cassone di affondare. Una volta completato il trasporto in mare, il cassone viene quindi posizionato nel punto esatto a lui assegnato per poi raggiungere la sua collocazione definitiva. Una volta completato il riempimento, sulla sommità del cassone viene posizionata una copertura su cui viene costruita la sovrastruttura sui cui poggia il muro paraonde, parte più visibile della diga, studiato appositamente per ridurre l’effetto dell’impatto delle onde.
Tutte queste attività vengono realizzate in mare aperto, aumentandone la complessità.
Ed è per questo che nel porto di Vado Ligure è stata realizzata una barriera temporanea che protegge le aree di cantiere. La stessa barriera di Vado Ligure è a sua volta composta da 5 cassoni, affiancati uno all’altro, e di dimensioni più contenute rispetto a quelli che costituiranno lo sbarramento principale della Nuova Diga Foranea.
Oltre ad essere manufatti giganti, i cassoni sono anche espressione dei principi di sostenibilità applicati alla costruzione della diga. Una volta realizzati i cassoni vengono infatti resi impermeabili grazie all’utilizzo di una speciale miscela di calcestruzzo. All’interno sono riempiti con materiali inerti di recupero e riciclo, tra i quali anche quelli derivanti dalla demolizione della vecchia diga e dai dragaggi portuali. Per quanto riguarda i calcestruzzi utilizzati nella loro costruzione, è stata elaborata una miscela innovativa che permette di aumentarne in modo significativo l’impermeabilità.
Ancora in tema di sostenibilità, sono numerosi i presidi messi in campo per la tutela dell’ecosistema sia fuori che dentro le aree marine di cantiere: tra queste la collaborazione con l’Acquario di Genova per lo spostamento temporaneo di organismi marini censiti lungo tutto l’asse della nuova diga, in coordinamento con operatori scientifici e biologi marini esperti.
Un passo alla volta verso la costruzione di una grande opera
La Nuova Diga Foranea nascerà più a largo di quella attuale, garantendo così una diversa configurazione degli accessi portuali e dando anche alle navi più grandi (400 metri di lunghezza) la possibilità di manovrare in sicurezza nelle aree del porto.
Un cambiamento di paradigma per il porto di Genova che – grazie anche al completamento di infrastrutture strategiche di trasporto come il Terzo Valico dei Giovi, l’alta velocità ferroviaria tra Genova e Milano – completerà quel processo strategico di collegamento della regione con il resto d’Europa.