Basteranno 76,5 chilometri di alta velocità ferroviaria per cambiare il sistema dei trasporti del Nord Italia e buona parte dei suoi collegamenti con il resto dell’Europa.
La Verona–Padova, la linea divisa in tre lotti che vedrà il passaggio dei treni veloci anche dentro il centro abitato di Vicenza, ha questo compito: unire in un’unica direttrice moderna e sostenibile Milano a Venezia arrivando a servire il 75% della popolazione italiana con i treni veloci.
Una rivoluzione per le persone e per le merci, visto che il progetto alta velocità/alta capacità prevede anche il trasporto delle merci lungo i binari in costruzione, un progetto unico perché – oltre a tagliare da Est a Ovest il Nord Italia si congiunge con le altre linee tuttora in costruzione come il Terzo Valico dei Giovi, ovvero la Genova-Milano, e ancora l’attraversamento del Brennero che unirà con l’alta velocità ferroviaria l’italiana Fortezza e l’austriaca Innsbruck.
I tre lotti che uniranno il Nord
Il progetto della Verona-Padova è oggi suddiviso in tre lotti: il primo lotto lungo 44,2 chilometri, da Verona a Vicenza è quello dove sono già in corso i lavori, parte dei quali affidati al Gruppo Webuild. Il secondo lotto, lungo 6,2 chilometri, prevede invece l’attraversamento della città di Vicenza e su questo l’iter autorizzativo è quasi completo e si attende solo la delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per il finanziamento dell’intera opera; il terzo lotto, circa 26 chilometri, prevede invece il raggiungimento della città di Padova ed è in corso la preparazione del progetto definitivo. Mentre il secondo e il terzo lotto sono quindi nella fase conclusiva delle progettazioni e delle autorizzazioni, i lavori procedono spediti sul primo lotto.
«Nel corso del 2023 – spiega Paolo Carmona, l’ingegnere di Webuild che è general manager del consorzio Iricav Due, incaricato della costruzione dell’opera – contiamo di aprire tutti i cantieri sul primo lotto e di varare anche alcuni importanti impalcati».
La tratta Verona Vicenza prevede infatti la presenza di 6 chilometri di viadotti con campate che arrivano anche a 78 metri di lunghezza. Una parte di questi viadotti saranno varati nell’anno in corso, gli altri nel 2024. In prospettiva, una volta realizzati anche gli altri lotti, Vicenza cambierà volto: oltre alla costruzione di una stazione all’interno della città e al passaggio della linea vicino all’agglomerato urbano, il progetto prevede l’istituzione di una linea lunga 12 chilometri servita da bus elettrici e pensata per collegare le aree Est e Ovest della città con la stazione.
«Quest’opera darà vita a un enorme cambiamento per il territorio», continua il general manager Carmona. «Solo l’attraversamento di Vicenza contribuirà a modificare in modo sostenibile l’assetto cittadino, migliorando la connettività tra il Nord e il Sud dell’area urbana. Inoltre, l’intera linea viene costruita in affiancamento a quella esistente, la cui funzionalità non viene interrotta a conferma della complessità tecnica dei lavori e dell’attenzione verso i bisogni del territorio».
Un approccio sostenibile che ricalca la finalità intera del progetto: secondo le stime infatti la nuova linea permetterà di ridurre di 298mila tonnellate le emissioni di Co2 nell’atmosfera, oltre a dimezzare i tempi di percorrenza sul tracciato complessivo.
Giovani e imprese al lavoro nei cantieri dell’alta velocità Verona-Padova
L’alta velocità Verona-Padova è una delle opere finanziate in parte con i fondi del PNRR. Un grande progetto per l’Italia, essenziale per la modernizzazione del paese ma anche per creare lavoro e formare centinaia di giovani.
«Solo nello scorso anno a Iricav sono stati assunti 110 impiegati», precisa Paolo Carmona. «Di questi il 20% ha meno di 30 anni e un altro 20% tra i 30 e i 40 anni, a dimostrazione della volontà di investire sui giovani e di formare i talenti del futuro».
Proprio la formazione è un tema centrale nei cantieri dell’opera, dove sono richieste competenze tecniche elevatissime. «Una commessa di questo genere deve poter formare figure professionali in tutti i settori».
Per questo Webuild ha attivato una serie di collaborazioni tanto con le università del Nord quanto con i provveditorati agli studi, con la finalità di inaugurare delle partnership finalizzate all’inserimento e alla formazione dei giovani.
I giovani sono comunque una parte della numerosa forza lavoro impegnata in questo progetto: nel complesso centinaia di persone tra ingegneri, tecnici e operai e oltre 500 imprese fornitrici coinvolte in tutti i processi produttivi. È questa un’altra ricchezza di una grande opera come la Verona-Padova, l’alta velocità ferroviaria che collegherà da Est a Ovest il Nord Italia.