Lungo la celebre Ocean Drive di Miami Beach si registra nel mese di novembre una frenetica attività nel rimodellare facciate, dipingere a nuovi edifici, montare in spiaggia enormi tenso-strutture. Quest’anno la colonna di veicoli che si muove a passo d’uomo lungo uno dei più scenografici boulevard americani, facendosi largo tra i turisti in cerca di ristoranti e souvenir, è costituita soprattutto da gru e camioncini da cantiere. Nessuno protesta, anzi. È un buon segno per la cosiddetta “città magica”: significa che, dopo un biennio di fiacca o di paralisi dovuta alla pandemia, i grandi eventi possono ripartire e, quando si parla di grandi eventi, a Miami s’intende soprattutto l’arte.
Da martedì 29 novembre a domenica 4 dicembre Miami si riprende il titolo di capitale dell’arte contemporanea. Sancita una ventina di anni fa, con la decisione della classica fiera svizzera Art Basel di aprire una sponda negli Stati Uniti, la dimensione attuale di Miami Art Basel, diventata ormai Miami Art Week, sconfina dal South Beach per coinvolgere l’intero Downtown, i nuovi quartieri di Brickell con i suoi cento grattacieli di lusso, la lunga e ricca skyline che va verso Sunny Isle e Aventura, fino a spingersi nei quartieri più poveri e più pittoreschi (è il caso di dire) di Little Havana e Wynwood. Ed è proprio in quest’ultimo che si registra la maggior concentrazione di eventi, con interi capannoni adibiti a gallerie d’arte e strade trasformate in terreno di conquista per gli Street Artists.
Un maxi progetto di riqualificazione urbana
Seguendo le tendenze in atto, nel mese di settembre, la Miami-Dade County ha presentato una richiesta di proposta (Request for Proposal RFP) per la riqualificazione di una vasta area di proprietà della contea, ribattezzata MetroCenter, che sorge tra Wynwood e Brickell e comprende numerosi isolati a ovest della stazione della metropolitana di Government Center e ad est della I-95 Expressway.
L’ambizioso programma, del valore di 10 miliardi di dollari, punta a creare un quartiere urbano senza soluzione di continuità, attivo e autosufficiente, con uffici, servizi e abitazioni con 6-8.000 unità residenziali. Per realizzarlo, la contea è alla ricerca di un unico sviluppatore principale che operi in partenariato pubblico-privato (P3) per sviluppare il sito nei prossimi 12-15 anni.
Il nuovo sito urbano si estenderà su 11 proprietà, incluso l’edificio per uffici Hickman al 275 di Northwest Second Street; una parte del Cultural Plaza, che comprende HistoryMiami, al 20 di Northwest First Avenue; il parcheggio presso la Children’s Courthouse al 155 di Northwest Third Street; e le posizioni di parcheggio della flotta della contea a 120 e 150 Northwest Second Avenue.
Il modello di sviluppo, inserito nella presentazione della RFP, fa riferimento alle Hudson Yards di New York City, al Salesforce Transit Terminal di San Francisco e all’Umeda Kita di Osaka, in Giappone.
Il flusso dell’arte, che lega sempre di più il centro cittadino all’isola di Miami Beach, ha probabilmente ispirato anche la decisione della contea di estendere il Metromover, il sistema di trasporto su rotaia sopraelevata che già collega Brickell, Park West e l’Arts & Entertainment District, e portarlo da Miami a Miami Beach.
«La mia amministrazione si impegna a fornire ai nostri residenti soluzioni di trasporto innovative che colleghino meglio i residenti a posti di lavoro e opportunità, offrendo al contempo il massimo valore ai contribuenti», ha affermato il sindaco Daniella Levine Cava, annunciando ai primi di novembre il progetto per estendere il Metromover.
“My administration is committed to providing our residents with innovative transit solutions that better connect residents to jobs and opportunity, while delivering maximum value to taxpayers.”
Il bando di gara dovrebbe essere lanciato nelle prossime settimane per arrivare ad aggiudicare l’appalto entro il prossimo anno e iniziare la costruzione nel 2025.
Dal Miami Art Basel nuovi impulsi alla crescta di infrastrutture e industrie
Il contagio è altissimo in tutta la città. Ogni albergo che si rispetti, ogni bar o ristorante espone quadri, sculture, graffiti, murales. Insieme all’arte figurata, Miami è invasa da nuovi stilisti, che presentano la loro moda fuori dalle passerelle ufficiali. Arrivano a migliaia i cyber-artisti con i loro NFT e i creatori di prodotti multimediali. È il trionfo di video-maker, tiktoker, youtuber e influencer. Tutto è ammesso, purché sia “emergente”.
L’amministrazione della contea, la Miami-Dade County, segue di pari passo il flusso dell’arte e del successo di questo o quel quartiere nel richiamare turisti, amanti dell’arte, collezionisti, galleristi. La creatività diventa strumento di misurazione per decidere dove investire per migliorare il traffico o finanziare la costruzione di nuove case e infrastrutture al servizio delle persone.
Oggi, il distretto di Wynwood «è una delle comunità creative più grandi e importanti degli Stati Uniti, con una nuova generazione di imprenditori tecnologici e creativi che vogliono vivere, lavorare, mangiare, giocare e imparare lì», ha affermato il direttore del Wynwood Business Improvement District (BID), Manny Gonzalez, al Miami Today News.
Il BID è un attore chiave nel “guidare l’evoluzione del quartiere da un distretto industriale a una vivace comunità urbana incentrata sull’arte che ora sta attraendo investimenti di fascia alta e sviluppo sia commerciale che residenziale”, ha aggiunto Gonzalez.