Forse ci vorranno altri mille anni prima che il prossimo terremoto colpisca la California, ma se dovesse succedere il ponte ricostruito sulla baia di San Francisco, e inaugurato nel 2013, sarà pronto per riceverlo.
Quella del San Francisco-Oakland Bridge (conosciuto da tutti come il Bay Bridge) è stata una delle ricostruzioni più complesse e costose della storia californiana (10 anni di lavori per un investimento di 6,4 miliardi di dollari), che ha dato vita a una struttura lunga13,5 chilometri con caratteristiche del tutto innovative rispetto al vecchio ponte danneggiato nel 1989 dal terremoto di Loma Prieta.
Tra tutti i lavori fatti per renderlo più resistente ai possibili sismi, quello più significativo è il rifacimento dell’East Span, il tratto di ponte che va da Oakland all’isola di Yerba Buena, posizionata proprio alla metà della campata.
«Nonostante i tempi lunghi per il suo rifacimento – ha dichiarato Steve Heminger, direttore esecutivo della Metropolitan Transportation Commission (l’agenzia responsabile dei trasporti nella baia) – l’opera è stata comunque completata prima dell’arrivo del prossimo grande terremoto... e ringraziamo Dio per questo».
Come riportato dall’Associated Press, anche il vice governatore dello stato della California, Gavin Newsom, ha detto di sperare che questa opera possa diventare di ispirazione per i giovani ingegneri che si vogliono cimentare nella realizzazione di progetti del genere. «Si tratta di molto più che collegare due lembi di terra – ha dichiarato il vice governatore – e infatti spero che il progresso che questo ponte rappresenta possa aiutare le generazioni future a sognare in grande e a fare grandi cose».
Il Bray Bridge e il terremoto di San Francisco
Dal canto suo, il vecchio ponte ha fatto con orgoglio il suo lavoro, da quando è stato costruito negli anni difficili della Grande Depressione fino al terremoto del 1989, che ha raggiunto il grado 7.0 della scala Richter. In quell’occasione le oscillazioni della terra sono state così violente che una sezione da 250 tonnellate dell’East Span del ponte è venuta giù.
Per questo è stato necessario ricostruire da zero questa parte dell’infrastruttura e adesso, secondo il California Department of Transportation, le nuove campate possono resistere anche ai più terribili terremoti. Tutto questo è reso possibile dal ricorso alla tecnologia chiamata “rock-motions” che permette di calcolare in fase di progettazione e costruzione il massimo delle oscillazioni sismiche che un’opera è in grado di sopportare.
Il nuovo Bay Bridge di San Francisco
«Il nuovo East Span è stato progettato proprio per resistere a eventi sismici di rara violenza – si legge sul sito internet del Dipartimento – e in particolare la struttura realizzata ha una durata di vita prevista pari a 1.500 anni, nel corso dei quali è in grado di sostenere le sollecitazioni sismiche più gravi».
Tra le opere realizzate all’interno della nuova sezione del ponte, sono stati portati a termine un percorso pedonale (Skywalk) lungo 1,9 chilometri; un piccolo ponte sospeso che collega lo Skywalk con l’isola di Yerba Buena; e il cosiddetto Oakland Touchdown, l’estremità est del ponte che lo collega con i caselli di ingresso.
Al contrario della East Span, la West Span (quella che unisce l’isola con San Francisco) non è stata distrutta dal terremoto e sono bastati interventi di manutenzione e di rafforzamento per rimetterla in funzione. Da quella parte del ponte è stato ricostruito un tratto lungo 1,6 chilometri della Interstate 80 e sono state sostituite tre rampe d’accesso.
Una volta inaugurato nel 1936, il Bay Bridge era il ponte più lungo del mondo. I suoi costruttori, l’American Bridge Company for Columbia Steel Company, hanno sconfitto i critici dimostrando che non era impossibile realizzare un ponte nonostante le acque turbolente del mare e i forti venti.
Sulla vecchia struttura a due piani, la campata superiore era dedicata al transito degli autoveicoli, mentre treni e camion transitavano lungo quella inferiore. Grazie a questo, nel primo anno di attività oltre 9 milioni di veicoli hanno attraversato il ponte, ma il traffico era destinato ad aumentare fino ad arrivare al record di 100 milioni.
Al momento della sua costruzione, l’opera era il progetto più pericoloso e costoso nella storia degli Stati Uniti. Per dare un’idea della grandezza della struttura, sul lato occidentale c’erano due ponti sospesi uniti da una massiccia torre centrale alta 30 piani per la cui realizzazione è stato utilizzato più cemento di quello necessario a costruire l’Empire State Building di New York City.
Intervistato all’interno di un documentario realizzato per commemorare i 75 anni del vecchio ponte, un uomo di nome Bob McKee ha raccontato tutto il suo stupore quando, nel giorno dell’inaugurazione, ha attraversato tra i primi il ponte insieme ai suoi genitori. «È stata una cosa incredibile per un bambino di cinque anni – ha ricordato sottolineando che l’entusiasmo aveva contribuito a distrarre molti automobilisti. – Ricordo tantissime macchine e tantissimi incidenti».