La parola “infrastruttura” in California ha tanti nomi e tanti significati: il Golden Gate di San Francisco, le interstate che attraversano il suo territorio, le highway di Los Angeles, strumenti di sviluppo che sono diventati simboli dello stato più ricco degli Usa, la quinta potenza economica al mondo se il suo Pil fosse calcolato indipendentemente dal resto del Paese.
La loro costruzione, esplosa in modo massiccio tra gli anni Cinquanta e Settanta, ha sostenuto questa crescita dotando il suo territorio di 50mila miglia di highway, 13mila ponti, tre linee ferroviarie statali che trasportano annualmente 5 milioni di passeggeri in 130 destinazioni, tutte opere necessarie per supportare una popolazione che, secondo i calcoli delle autorità statali, arriverà a 50 milioni di persone entro il 2050, rispetto ai quasi 40 milioni di oggi.
Il mantenimento e lo sviluppo di questo patrimonio infrastrutturale è ormai da anni al centro dell’agenda politica e il piano Trump, che prevede un trilione di dollari di investimenti nel settore, ha dato un segnale chiaro sul ruolo che il nuovo Presidente riconosce alle infrastrutture per la crescita economica del Paese, attivando la risposta immediata di alcuni Stati, primo tra tutti proprio la California.
Sei miliardi per le strade
Negli ultimi giorni del 2016 il senatore della California Jim Beall e il deputato Jim Frazier hanno presentato una proposta di legge per raccogliere 6 miliardi di dollari da investire nelle infrastrutture di trasporto che sarà discussa nel corso di quest’anno, in aggiunta ai 55 miliardi stanziati da un nuovo piano quinquennale annunciato nel 2016.
«Se non agiamo subito – ha dichiarato il senatore Beall presentando la proposta – le nostre strade cadenti rallenteranno l’economia californiana».
Per farlo i due politici hanno proposto di chiedere un contributo agli automobilisti, in particolare ai professionisti del trasporto su gomma, che utilizzano più degli altri la rete autostradale dello Stato. La quota maggiore dei 6 miliardi dovrebbe arrivare dall’aumento del 12% della tassa già esistente sul gas, e del 20% di quella sul diesel, una misura che da sola farebbe entrare nelle casse dello Stato 3,8 miliardi di dollari. A questa si aggiungerebbero altre misure, come l’imposta annuale per la registrazione dei veicoli o quella sulle emissioni di gas che dovrebbero permettere di raggiungere il budget previsto.
Prima di diventare legge, il progetto dovrà seguire l’iter legislativo, ma intanto lo Stato ha già previsto una serie di investimenti massicci nel settore, contenuti all’interno del piano quinquennale approvato nel 2016.
Il piano quinquennale per le infrastrutture
Nel 2016 il governatore dello Stato Edmund G. Brown Jr. ha firmato il Five-Year Infrastructure Plan, un piano che prevede 55 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi cinque anni.
Il 91% degli interventi previsti da questo piano è dedicato al sistema di trasporto della California (strade, ferrovie), all’interno del quale – oltre al mantenimento e allo sviluppo della rete stradale e autostradale – è inserito anche il progetto di costruzione della prima linea ferroviaria ad alta velocità degli Stati Uniti.
Guardando al lato finanziario, il tema centrale sarà la ricerca di fondi per sostenere questi progetti. Dal 1974 al 1999 gli elettori californiani hanno autorizzato l’emissione di bond dello Stato per un totale di 38,3 miliardi di dollari. Dal 2000 ad oggi questo modello di finanziamento dello sviluppo infrastrutturale è cresciuto e i bond emessi dallo Stato hanno raggiunto i 103,2 miliardi di dollari.
La rete stradale della California
Il risultato di questa consistente raccolta di fondi è comunque una ricca dotazione infrastrutturale che ha sostenuto la crescita dello Stato. Il sistema delle highway californiane è stato costruito con l’obiettivo di servire una popolazione in crescita e un’economia in forte sviluppo. Attualmente la rete stradale è così capillare da richiedere – secondo lo State Highway Operation and Protection Program, il programma statale che gestisce gli investimenti nel settore – investimenti annuali per 8 miliardi di dollari.
A questa domanda il piano approvato dal Governatore risponde con un pacchetto di investimenti da 36 miliardi di dollari allocati solo per strade e autostrade, che saranno però ripartiti non in cinque, ma nei prossimi dieci anni.
Rispetto al totale, gli investimenti più consistenti riguarderanno la manutenzione delle highway (16,2 miliardi), la manutenzione delle strade locali (13,5 miliardi), i corridoi commerciali (2,3 miliardi) e il sistema ferroviario statale (4 miliardi) ad eccezione della linea ad alta velocità per la quale è previsto un budget a parte.
Infrastrutture sostenibili
Il futuro dello sviluppo infrastrutturale dovrà però tenere conto della tutela dell’ambiente. La California è uno degli stati americani maggiormente impegnati nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e nell’aprile del 2015 il Governatore Brown Jr. ha firmato l’Executive Order B-30-15, una direttiva che obbliga tutte le agenzie statali impegnate nello stanziamento dei fondi a tenere in considerazione i cambiamenti climatici, come indicato dal California Five-Year Infrastructure Plan: «I futuri investimenti nell’edilizia pubblica, nei sistemi idrici, nelle infrastrutture di trasporto, comprese strade e ferrovie, dovranno essere assegnati tenendo in considerazione i cambiamenti climatici».
L’obiettivo indicato dall’Executive Order è la riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030, rispetto ai livelli raggiunti nel 1990.
A conferma di questa sensibilità, il tema ambientale è centrale anche nel più grande progetto oggi in corso in California: la costruzione della prima linea ad alta velocità degli Stati Uniti. Una volta terminata, la ferrovia sarà infatti alimentata al 100% da energie rinnovabili.
La freccia della California
Una linea ferroviaria ad alta velocità lunga 800 miglia, con 24 stazioni, 150 miglia di ponti, viadotti, strutture sopraelevate e 35 miglia di tunnel: questa sarà la linea ad alta velocità della California, che collegherà San Francisco a Los Angeles, con un’estensione successiva fino a San Diego e Sacramento, e che sarà accessibile dal 90% dei residenti dello Stato.
L’opera, attualmente in costruzione, secondo i piani dovrà essere terminata nel 2029. A realizzare il progetto è la High-Speed Rail Authority che ha ottenuto i primi 9 miliardi di dollari di fondi nel 2008. Il piano quinquennale approvato dal Governatore nel 2016 prevede per il progetto lo stanziamento di 25,2 miliardi di dollari, ancora insufficienti per il completamento dell’opera che – secondo alcune testate giornalistiche come “Bloomberg” e il “Los Angeles Times” – arriverà a costare 68 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai 33 miliardi previsti al momento della sua progettazione.