South Street Seaport e Tribeca, Wall Street e Battery Park: una delle aree di New York City più ricche e conosciute al mondo è oggi a rischio. A minacciarlo sono i cambiamenti atmosferici che negli ultimi anni si sono abbattuti con uragani e inondazioni sulla Grande Mela. Per salvare Lower Manhattan è sceso in campo il sindaco Bill de Blasio che nelle scorse settimane ha annunciato uno stanziamento di 500 milioni di dollari. Investimenti che saranno spesi per realizzare infrastrutture critiche, necessarie per mettere in sicurezza le coste della città.
«L’uragano Sandy – dichiara de Blasio nel comunicato ufficiale del comune – ci ha dimostrato quanto Lower Manhattan sia esposta ai cambiamenti climatici. Questo spiega perché dobbiamo non solo ridurre l’inquinamento per evitare potenziali effetti negativi sul futuro, ma anche prepararci agli effetti ormai inevitabili. Dobbiamo quindi proteggere Lower Manhattan per il prossimo secolo. E abbiamo bisogno che il governo federale resti al fianco di città come New York impegnate ad affrontare questa crisi».
New York, una città a rischio
I cambiamenti climatici stanno avendo un impatto significativo sulla vita di New York City. Quando nell’ottobre del 2012 l’uragano Sandy si è abbattuto sulla città, il 17% delle terre sono state inondate dall’acqua, causando danni ai privati e alle attività economiche per 19 miliardi di dollari.
L’uragano ha colpito duramente la città, ma la sua furia si è abbattuta soprattutto sull’area di Lower Manhattan, danneggiando 400 edifici e 21.000 abitazioni.
Da allora l’Office of Recovery and Resiliency (ORR) del sindaco di New York City e la New York City Economic Development Corporation hanno analizzato i rischi reali e futuri arrivando a elaborare il Lower Manhattan Climate Resilience Study, uno studio (pubblicato a marzo) sugli effetti climatici nell’area Sud di Manhattan.
Il primo risultato è che, entro il 2050, il 37% delle proprietà in questa zona della città sarà a rischio per effetto del clima impazzito. Entro il 2100 le proprietà a rischio saranno il 50% del totale e il 20% delle strade sarà esposto al pericolo giornaliero di inondazioni.
Gli smottamenti del terreno che deriveranno da tutto questo dovrebbero poi destabilizzare le fondamenta del 7% degli edifici ed esporre al rischio di corrosione il 39% delle tubature che corrono nel sottosuolo.
Gli interventi previsti
Oltre all’analisi delle cause di rischio e alla disponibilità del comune di New York a investire per mettere al sicuro la città, sono state già individuate alcune opere necessarie da realizzare nel breve periodo. Il Department of Design and Construction del comune ha previsto l’istallazione di barriere idriche (qualcosa di simile a quello che è stato fatto a Venezia con il progetto Mose) che evitino il rischio inondazioni, ma allo stesso tempo siamo mobili e non impediscano il passaggio delle imbarcazioni nell’Hudson e nell’East River. L’investimento previsto per la realizzazione di quest’opera è stato calcolato in 200 milioni di dollari e i lavori di costruzione dovrebbero partire nel 2021.
Lungo “the Battery”, il parco che si sviluppa sulla costa Sud proprio di fronte al porto, sarà ricostruito interamente il waterfront, elevandolo rispetto all’altezza attuale ed erigendo un sistema di protezione dalle acque, senza che questo incida negativamente sulla bellezza del parco. Anche in questo caso i lavori dovrebbero iniziare nel 2021 per un investimento previsto di 165 milioni di dollari. Il grosso degli interventi sarà concentrato proprio nella Battery Park City, la grande area verde che fa da cuscinetto tra il mare e i grattacieli del distretto finanziario. Lo stesso distretto finanziario verrà comunque coinvolto nelle operazioni di messa in sicurezza dell’area, la cui progettazione non è terminata. L’Office of Recovery and Resilience ha infatti annunciato nelle scorse settimane che il Master Plan degli interventi è ancora aperto e che nei prossimi due anni saranno individuate altre opere necessarie per mettere in sicurezza l’area.
Il coinvolgimento della cittadinanza
Una volta selezionati gli interventi essenziali, legati al progetto di messa in sicurezza di Lower Manhattan, il comune di New York City vuole vuole adesso coinvolgere nel suo ulteriore sviluppo anche i cittadini. Proprio in queste settimane è stato avviato il progetto di discussione aperta delle opere previste, al quale sono invitati a partecipare tutti i residenti, proprio nell’ottica di dar vita in futuro a una città più sicura, ma anche più vivibile.
Lower Manhattan, un patrimonio da preservare
Preservare Lower Manhattan significa tutelare uno dei motori economici di New York City. Dentro questo spicchio di terra, pari all’1% dell’intero territorio cittadino, viene prodotto il 10% del Pil, ed è concentrato il 10% dei posti di lavoro offerti dalla Grande Mela. Un’area frenetica, dove le strade sono sempre piene di gente, e dove la rete dei trasporti è più fitta che altrove. Qui arrivano 19 delle 25 linee metropolitane di New York e fermano 26 linee di traghetti. È un’area in costante crescita, che neanche la tragedia dell’11 settembre ha saputo fermare. Dal 2001 nella trasformazione urbanistica della zona sono stati investiti, tra pubblico e privato, 20 miliardi di dollari. Un boom che ha coinvolto tutti: i residenti sono aumentati del 129% dal 2000, mentre nel 2016 15 milioni di turisti hanno visitato il Distretto, con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente.
Dal South Street Seaport (il porto storico della città) al Financial District, dal Battery City Park a Tribeca, una delle aree più vitali e ricche di New York si scopre così fragile, ma soprattutto bisognosa di una nuova rete infrastrutturale capace di proteggerla.