Il ponte di Brooklyn è stato aperto al pubblico il 24 maggio 1883 e fin da subito è diventato un simbolo di New York e un’attrazione turistica. Ma ci è voluto un anno intero prima che i newyorchesi utilizzassero a pieno ritmo quello che all’epoca era il ponte sospeso più lungo del mondo.
Imponente sopra l’East River e talmente inusuale che in molti avevano paura a percorrere la campata centrale: stabilità e solidità erano dei grossi punti di domanda rispetto a quella infrastruttura sostenuta da cavi d’acciaio.
Sette anni prima della sua inaugurazione, durante la posa dei cavi del ponte di Brooklyn, il capo mastro meccanico Edmund Fisher “EF” Farrington si era perfino inventato funambolo pur di dimostrare la tenuta delle torri e dei cavi d’acciaio. Dopo aver ancorato una fune metallica alle due torri, si era lanciato nel vuoto seduto su una tavola legata alla fune e tenendo il cappello con una mano, la fune nell’altra. “EF” aveva compiuto in 22 minuti la traversata del ponte, ma il suo gesto non aveva convinto la città che ha dovuto aspettare fino al 17 maggio 1884, un anno dopo l’apertura, per decidersi ad attraversare la nuova infrastruttura.
A convincerli era stata la trovata pubblicitaria del fondatore del circo Barnum, Phineas Taylor “PT” Barnum, che già si era offerto di mettere in scena una parata per la cerimonia di inaugurazione del ponte (ma era stata respinta). “PT” organizzò una genialata: la marcia da una sponda all’altra di ben 21 elefanti – scortati da Jumbo che era il più celebre e maestoso del gruppo – dieci cammelli, sette dromedari e altri animali esotici. La traversata circense organizzata da Mr. Barnum dissipò in un attimo tutti i dubbi dei newyorkesi, che di lì in poi cominciarono ad attraversare serenamente il nuovo ponte.
Collaudo di un ponte: un milione di persone sul Golden Gate
Dopo quell’improvvisato e trionfale test di carico statico e dinamico del ponte di Brooklin, i ponti sospesi sono diventati una nuova frontiera di sperimentazione, non solo negli Stati Uniti. E il collaudo di resistenza è via via diventato elemento vitale per il successo di un progetto e del suo completamento strutturale. Nel febbraio 1932, in Australia, precisamente a Sydney, 96 locomotrici a vapore sono state fatte transitare una dietro l’altra nelle due carreggiate del noto Harbour Bridge, il ponte d’acciaio ad arco con piano stradale sospeso.
Col passare degli anni le tecniche di collaudo dei ponti sono avanzate di pari passo con il progredire dell’ingegneria e delle condizioni climatiche e morfologiche delle due rive su cui queste opere sorgono.
Al Golden Gate di San Francisco, aperto nel 1937, era richiesta una elevata resistenza al vento, alle forti correnti del sottostante Oceano Pacifico e alla possibilità di terremoti per la temuta Faglia di Sant’Andrea. La costruzione è stata per anni un modello per altri ponti sospesi e nel corso dei suoi 90 anni di vita ha visto numerosi miglioramenti. Il giorno del suo 50mo anniversario, il 24 maggio 1987, il ponte è stato chiuso al traffico per consentire alle persone di attraversarlo a piedi. Circa un milione di persone ha risposto all’invito riversandosi sul ponte, una folla straripante sotto il cui peso la campata centrale ha subito una flessione temporanea di 7 piedi (poco più di 2 metri), lasciando negli abitanti di San Francisco l’idea di un ponte invincibile.
Tecnologie e innovazione nel collaudo dei grandi ponti
Nell’epoca moderna, con l’aiuto delle tecnologie più avanzate, il test di carico statico e dinamico, la prova del vento, o la resilienza a fenomeni atmosferici o sismici vengono effettuati con sistemi sofisticati di controllo e di simulazione. Il collaudo nasce con lo stesso progetto, fin dall’analisi di laboratorio e di provenienza dei materiali utilizzati. La parte, se si vuole, più scenografica (anche se non meno tecnologica) viene affidata al transito massiccio di camion, posizionati in punti ben precisi, misurando con alta precisione le risposte della struttura alle vibrazioni, alla velocità, al peso e a tutte le altre componenti di possibile influenza sulla campata centrale, sulle sponde e i tiranti.
Il collaudo del Ponte di Brăila: 60 autocarri come 400 elefanti
Nel giugno scorso sono stati ultimati i test di collaudo del ponte di Brăila, in Romania, costruito in consorzio da Webuild. Per alcuni giorni, sull’impalcato del ponte sospeso sul Danubio, che sarà il secondo più lungo dell’Europa Continentale, sono stati posizionati fino a 60 autocarri del peso totale di 2.400 tonnellate. Giusto per fare un paragone con il ponte di Brooklyn, corrispondenti al passaggio di circa 400 elefanti. Due di questi camion hanno percorso l’intero ponte a una velocità di 80 chilometri orari, per testarne le vibrazioni.
Altre strutture iconiche di attraversamento nel portafoglio delle opere realizzate da Webuild ci sono anche il Nuovo Ponte San Giorgio di Genova in Italia, il Long Beach International Gateway in California, il Terzo Ponte sul Bosforo “Yavuz Sultan Selim Bridge” in Turchia e decine di altri: tutti questi mega progetti hanno sempre avuto rigorose forme di collaudo lungamente sperimentate con il passaggio di autoveicoli pesanti.