Una grande sala, a forma di scatola magica, lunga 49 metri, larga 19 e alta quasi 18, con posti a sedere per 1.745 fortunati e posti in piedi per altri 300. E soprattutto un’acustica sorprendente, secondo molti unica al mondo. Si presenta così, da più di cento anni, la Goldener Saal della Musikverein di Vienna, il tempio della musica della capitale austriaca. L’imponente costruzione, disegnata dall’architetto Theophil Edvard von Hansen in chiave neoclassica (e ispirata ai templi dell’antica Grecia) vive il suo massimo splendore con il concerto di fine e inizio anno, in un rituale trasmesso in diretta televisiva in oltre 90 Paesi e ammirato da 50 milioni di telespettatori.
La straordinaria combinazione tra musica e architettura si ritrova appieno in molte città o capitali europee e internazionali. L’esibizione musicale che va in scena per celebrare l’arrivo del nuovo anno è molto più che una tradizione decennale; rappresenta un momento essenziale per l’unione e la condivisione di culture differenti.
Infrastruttura e sinfonia si incontrano in tutto il mondo, in luoghi simbolo come il Teatro La Fenice di Venezia e il Teatro alla Scala di Milano, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma e il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos di Atene, l’Opera House di Sydney e la Philharmonie di Berlino, il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo fino alle mille luci e suoni di Times Square a New York. Opere d’ingegneria di eccezionale eleganza che si trasformano in pentagrammi ideali per amplificare le emozioni del periodo festivo.
A Vienna il più iconico dei concerti di Capodanno
Per gli amanti della musica classica e non, la fine e l’inizio dell’anno sono accompagnati dalle melodie suonate nelle sale del Musikverein di Vienna. Il concerto di Capodanno, ha dichiarato il Maestro Riccardo Muti, richiede una «lunghissima preparazione, bisogna studiare moltissimo». Il Maestro italiano tornerà quest’anno a Vienna, per la settima volta, a dirigere l’Orchestra Filarmonica viennese in tre concerti, il 30 e 31 dicembre e il primo dell’anno nuovo.
Come vuole la tradizione, il programma è centrato principalmente sulle composizioni di Johann Strauss II e di suo padre, con poche eccezioni rispetto ai famosi valzer. Nell’anno in cui si celebrerà il 200° anniversario della nascita di Strauss figlio, si è scelto inoltre di eseguire per la prima volta in assoluto l’opera di una compositrice donna, Constanze Geiger.
Conquistare un posto nella Goldener Saal (Sala dorata) e assistere dal vivo al concerto più famoso del mondo richiede fortuna: i biglietti vengono assegnati per sorteggio poco prima dell’esibizione. Ogni anno cambia il direttore d’orchestra che può apportare delle leggere modifiche al programma, ma un elemento è intoccabile: la chiusura del concerto con l’iconica marcia di Radetzky, composta da Johann Strauss padre per celebrare la riconquista austriaca di Milano da parte del maresciallo Josef Radetzky. Tipicamente, la marcia viene accompagnata dal pubblico con il battito delle mani guidato dal Maestro dell’orchestra.
Oltre alla minuziosa preparazione, pur ripetendo lo stesso programma un anno dopo l’altro, il segreto della Filarmonica di Vienna sta anche negli strumenti e nelle tecniche utilizzate. Ad esempio, il clarinetto usato dall’orchestra è costruito con un po’ più di legno rispetto al normale per avere un suono più voluminoso e scuro. Famosi sono anche i timpani viennesi, per i quali si utilizzano pelli di capra perché lungo la spina dorsale le pelli sono più sottili e accrescono le vibrazioni.
Dal Centro Stavros Niarchos all’Auditorium di Roma, infrastrutture progettate per celebrare l’arte
La continua ricerca di strumenti all’avanguardia e tecnologie ingegneristiche avanzate è alla base della progettazione e costruzione di questi templi moderni dell’arte. Così è stato, per esempio, per il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos, progettato da Renzo Piano, realizzato ad Atene da Webuild e aperto al pubblico nell’estate 2016. Già in fase di costruzione sono state sperimentate una serie di soluzioni tecniche che assicurassero un’acustica eccellente all’Opera Nazionale Greca, collocata all’interno della struttura.
Due anni prima dell’inaugurazione, per celebrare l’armonia ideale tra lo spazio fisico e quello sonoro, si è tenuta la “Danza delle Gru”, una performance unica nel suo genere: una decina di altissime gru, impegnate nella costruzione, hanno danzato con le proprie braccia di ferro nell’aria sulle note di Gustav Holst sotto la direzione di Myron Michailidis dell’Opera Nazionale Greca.
Durante le festività di quest’anno il centro ateniese organizza ogni giorno performance musicali con protagoniste le fontane danzanti illuminate sulle note di opere classiche come lo Schiaccianoci di Tchaikovsky e di canzoni tradizionali natalizie. In più, per salutare il 2024 e accogliere il nuovo anno, verrà organizzato un “New Year’s Eve Party” per i più giovani con il talentuoso musicista Ian Stratis e altri artisti locali.
Scelta moderna anche per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, costruito da Webuild e intitolato al compositore italiano Ennio Morricone. Il benvenuto al nuovo anno sarà dato con un concerto dei New York Voices, gruppo vincitore di Grammy e celebre per la miscela di jazz, pop e swing, impreziosita da armonie vocali. Al Teatro alla Scala di Milano il saluto all’anno che se ne va è invece anticipato (e ormai tutto esaurito) al 21 dicembre con il concerto di Natale diretto da Daniele Gatti, con la composizione “Petite Messe Solennelle” (Piccola messa solenne) di Gioacchino Rossini.
La Cattedrale Notre-Dame de Paris, appena riconsegnata ai visitatori di tutto il mondo dopo il devastante incendio del 2019, ha celebrato il ritorno tra le proprie navate della nota Choir School e messo in programma per questo scorcio finale d’anno due rappresentazioni del Magnificat di Johann Sebastian Bach accompagnate dall’ensemble di Emmanuelle Haïm, Le Concert d’Astrée. Questi concerti daranno il via alla stagione Musique Sacrée à Notre-Dame de Paris, celebrando un ricco patrimonio musicale che spazia dal canto gregoriano alle composizioni contemporanee.
Rinato anch’esso da un rogo, il Teatro La Fenice di Venezia è oggi uno dei più prestigiosi del mondo e i suoi concerti di San Silvestro e Capodanno hanno conquistato il grande pubblico, secondi solo a quelli di Vienna. A dirigere l’Orchestra del Teatro nelle ultime performance del 2024 e nella prima del 2025 sarà il direttore d’orchestra britannico Daniel Harding con musiche di Beethoven, Rossini, Verdi, Puccini, Leoncavallo, Bizet, Wolf-Ferrari e Gounod.