Trasformare un piccolo Paese con 4 milioni di abitanti in un punto di snodo del commercio mondiale. Un’impresa in cui è riuscito il Canale di Panama che – aprendo un varco tra l’Atlantico e il Pacifico – è divenuto una via privilegiata per gli scambi marittimi, ma anche un simbolo del genio visionario dell’uomo capace di attrarre negli anni milioni di visitatori.
Un interesse che nasce dalla sua prima inaugurazione, nel 1914, ed è arrivato fino al 26 giugno scorso quando è stato inaugurato il Nuovo Canale di Panama, realizzato dal Grupo Unidos por el Canal (Gupc), un consorzio guidato da Salini Impregilo.
L’opera faraonica, costata oltre 5 miliardi di dollari, è stata salutata dal passaggio della prima nave, un portacontainer lungo 300 metri e rinominato per l’occasione Cosco Shipping Panama. Oltre al presidente di Panama, Juan Carlos Varela, e al gruppo di capi di stato e ministri stranieri presenti, l’inaugurazione del Nuovo Canale è stata seguita da tantissime persone, turisti e cittadini panamensi, che hanno salutato la conclusione di un’opera strategica per il Paese.
L’ampliamento permette infatti il passaggio delle navi Post-Panamax, giganti dei mari capaci di portare circa 14mila container, e di conseguenza promette di raddoppiare il giro d’affari del Canale che dai 2,5 miliardi di dollari attuali potrebbe raggiungere nei prossimi anni 5 miliardi di dollari. Una previsione resa ancora più realistica dalla notizia che 166 grandi navi (il pedaggio per ogni grande nave può avvicinarsi a un milione di dollari) hanno già prenotato il loro passaggio nel Nuovo Canale da qui al dicembre prossimo.
Tutto questo grazie a un’opera eccezionale, figlia dell’eccellenza ingegneristica di Salini Impregilo, che ha ideato un sistema di utilizzo delle acque capace di far risparmiare oltre il 60% della risorsa idrica nelle operazioni di apertura e chiusura delle paratoie.
Il Canale, turismo e sviluppo
Il nuovo Canale ricalca quindi il fascino del vecchio, ampliandone il ruolo internazionale, e si conferma come grande attrattore di interessi economici e non solo. Fin dalle sue origini, il Canale è infatti divenuto un simbolo mondiale capace di attirare la curiosità di molti, dagli avventurieri ai turisti. Il 14 agosto del 1928, l’americano Richard Halliburton lo attraversò a nuoto facendosi registrare al governatorato di Panama come un’imbarcazione, la SS Halliburton, e pagando un pedaggio di 36 centesimi di dollaro.
Negli anni l’immagine del Canale si è diffusa in tutto il mondo, e così la grande infrastruttura si è trasformata in una popolare meta turistica, una visita obbligata per chi decide di passare qualche giorno nel Paese.
Il Bollettino Statistico 2015 dell’Autoridad de Turismo de Panama ha calcolato che il turismo ha portato in un anno nel Paese una ricchezza pari a 5,3 miliardi di dollari. In tutto nel 2015 sono arrivati a Panama 2,5 milioni di turisti, il 10,8% in più rispetto all’anno precedente. Questo andamento ricalca la media degli ultimi dieci anni quando il settore è andato crescendo in modo esponenziale e sembra confermato anche nell’anno in corso, che dovrebbe chiudersi con un +11%.
Per tutti gli stranieri che arrivano nel Paese visitare il Canale rimane un appuntamento centrale. Nel 2014, anno del centenario dell’opera, l’Autorità di Controllo del Canale ha registrato 963.000 visite. Guardando invece al periodo 2004-2010, le statistiche indicano che 3,2 milioni di turisti hanno assistito al movimento delle chiuse del Canale.
Numeri che sembrano destinati a crescere adesso che i Canali di Panama sono diventati due.